I cambiamenti nei 4 Social che non ci aspettavamo
Eravamo tutti tranquilli e spensierati a giocherellare con i nostri social network preferiti che quasi non ci siamo accorti: stavano avvenendo degli importanti cambiamenti. Ci siamo ritrovati da un mese a questa parte letteralmente assaliti da notizie che annunciavano modifiche imminenti, o da li a breve termine, non solo marginali ma anche sostanziali come avvenuto per Facebook.
A dirla tutta di questi aggiornamenti, in alcuni casi, non è che ne sentissimo la reale esigenza anche perché, soprattutto per quelli marginali, sembra di assistere a una sorta di appiattimento o se vogliamo “conformismo” delle funzionalità tra i diversi canali cosa che potrebbe, a lungo andare, stancare l’utente a causa della perdita dell’unicità che li caratterizza.
Ad ogni modo, ho deciso di raccogliere in questo post tutta l’attività di modifica che ha interessato i social network più famosi che non ci aspettavamo.
Indice dei contenuti
1. Facebook, prendo in prestito l’hashtag
Le scorse settimane è stato annunciato il lancio dei nuovi profili Facebook, della creazione o meglio rinnovamento del newsfeed più ricco e selezionato per categorie e il lancio in Italia di Spotify completamente integrato all’interno del canale. Qui pensavamo che fosse tutto. Invece, nei giorni scorsi, una notizia ha confermato che tra le intenzioni di Facebook ci sarebbe quella di arricchire i contenuti pubblicati dagli utenti con degli hashtag con il compito che conosciamo tutti e cioè di taggare i topic pubblicati, al fine di creare pagine hashtag che li accorpino. Fondamentalmente tutto ok però la riflessione che mi vien facile da fare è: come verrà gestito l’elemento privacy?
Voglio dire Facebook è nato come un social essenzialmente “chiuso” dove il contatto dovrebbe esserci solo con le persone che realmente conosciamo. Se utilizzassimo gli hashtag dunque ogni contenuto pubblicato andrebbe a finire in un contenitore visibile a tutti dunque come si comporterà Facebook? Verosimilmente potrebbero esserci delle note di privacy da spuntare per rendere i contenuti taggati, pubblici o esclusivi per delle liste. Vedremo.
2. Twitter, e se usassimo l’a capo?
Twitter sembra essere invece interessata non solo a fare investimenti ma anche ad ampliare il suo indotto economico. A Gennaio il canale ha deciso di investire i suoi spiccioli in Vine un’applicazione per la creazione di short video da condividere su twitter. Un bel passo se non fosse che ne sta facendo un’altro interessante. Nei giorni scorsi ha acquisito infatti anche un’app di musica nota come “We are hunted” che cambierà nome e diventerà TwitterMusic e, a lato pratico, permetterà agli utenti di ascoltare musica, creare le proprie playlist e grazie all’algoritmo user’s follower graph, ottenere suggerimenti mirati secondo l’algoritmo valutando i contatti “musicali” che si seguono su Twitter.
Nuove funzionalità per gli Ads che, sulla base dei feedback ricevuti dagli inserzionisti, si modificano per permettere una maggior efficienza nella visualizzazione dei dati delle campagne in un’esperienza real time con un maggiore focus sull’investimento e i risultati che si stanno ottenendo con la campagna permettendo di fatto di ottimizzare velocemente il contenuto della campagna più efficacemente.
Novità fresca fresca del giorno inoltre abbiamo l’integrazione di nuovi metodi di targetizzazione per interessi degli ads attraverso:
- la selezione per singolo utente: utenti che hanno uno specifico interesse e tutti i suoi follower;
- la selezione in un set di 350 categorie di interesse dalle auto da corsa al birdwatching.
Il tutto con la possibilità di selezionare anche i dispositivi attraverso il quale la sponsorizzazione deve esser visualizzata.
Come se non ne avessero abbastanza ecco spuntare la notizia dell’introduzione delle line breaks all’interno dei tweet pare per migliorare la leggibilità dei tweet a svantaggio però di un’organizzazione consuetudinaria a cui eravamo un po’ affezionati e che potrebbe stravolgere lo streaming.
3. Pinterest, ora misuriamo
Anche su Pinterest ci sono stati nelle ultime settimane sostanziosi cambiamenti in particolare è stato rifatto il look al canale, dopo tre mesi di testing, con alcune novità soprattutto nella navigabilità dei contenuti che migliorano o nell’interazione con il singolo pin mostrando in un’unica schermata i repin in alto e i contenuti della stessa board a destra senza dover abbandonare la navigazione per l’esplorazione. Segnaliamo che attualmente si può scegliere se switchare al nuovo o vecchi layout (serve?).
Quel che è più importante è che sono stati introdotti gli Analytics per le pagine business di Pinterest. Più che una novità, questa introduzione è vissuta come una sorta di liberazione da parte dei gestori di pagine brand che avevano serie difficoltà a monitorare i propri sforzi sul canale. E così a 3 anni dal lancio del social network delle foto, è stato rilasciato lo strumento che permette di analizzare l’attività su Pinterest.
L’uso è abbastanza semplice e immediato, la schermata generale mostra i dati derivanti dal monitoraggio delle attività mostrando il numero di pin effettuati e l’eco che essi hanno avuto in termini di repin, reach, impression e click, il tutto ovviamente organizzato temporalmente e con la possibilità di selezionare range specifici di date insieme alla visualizzazione dei contenuti più popolari, più repinnati e più cliccati. Ottimo!
4. Google+, più grande è meglio!
Senza annunci o preavvisi di alcun tipo, anche Google+ ha cambiato qualcosa all’interno del suo canale. Un annuncio lanciato poche ore prima da Sara McKinley ha annunciato l’aggiornamento imminente dei profili personali sul canale il che ha fatto sobbalzare gli iscritti che sono corsi subito ad informarsi su come sarebbe cambiato il social di big G.
Quello che ha colpito di più di questo cambiamento è stata la cover image. Passando da una dimensione di 940×180 px alla bellezza di 2120×1192 px un cambiamento che ha posto non pochi interrogativi sulle reali intenzioni di Google. Circolano varie ipotesi online una di queste è quella di sfruttare lo spazio sovrastante il profilo per inserire all’interno delle mappe o elementi multimediali. Chissà.
Altro cambiamento è avvenuto per le community. Dopo mesi di attesa e flood di contenuti provenienti dalle miriade di community al quale si è iscritti è stato lanciato, finalmente, l’opzione per il controllo del volume dei contenuti pubblicati nel proprio stream che può essere settato ai valori di standard, più contenuti o meno contenuti.
Insomma pare che il mondo dei social sia realmente in fermento. Questo post è un modo per raccogliere tutti i cambiamenti che hanno interessato i social in quest’ultimo periodo e sono tanti, forse troppi, per star dietro a tutti ma se notate ogni canale ha quel qualcosa di importante ed utile per l’utente che forse mancava. 😉
Non mi piace lo ‘scopiazzamento’ secondo me ognuno deve mantenere la propria identità e creare novità, non aspetti che già esistono 🙂
Ottimo articolo, complimenti. Sono d’accordo con le considerazioni che hai fatto. In particolare sugli hashtag. L’impressione è che i vari social network stiano convergendo nella stessa direzione, scopiazzando da uno o dall’altro.
Grazie Roberto! Come sempre ci si affida alle ipotesi ma in realtà ci tocca dover attendere per osservare e valutare a pieno i cambiamenti e soprattutto le reazioni del pubblico a lungo termine.