Content Marketing

Quale Content Marketing ci aspetta per il 2017?

In questo ultimo anno abbiamo assistito a molti cambiamenti nei formati di contenuto preferiti e utilizzati da utenti (e poi da aziende) e delle stesse modalità con cui l’utente sceglie i contenuti da visualizzare e con i quali interagire.

Parlare di trend non è mai facile; si fanno delle stime, spesso basate su percezioni personali e non è detto che un qualcosa che vediamo già attivo all’estero possa prendere piede facilmente anche in un mercato come quello italiano, da sempre noto per la lentezza nell’adozione delle novità.

Un punto su quanto forse ci attende nel 2017 può però essere fatto. Credo che non ci saranno grosse novità e cambiamenti, quanto piuttosto un rafforzamento delle novità emerse in questo ultimo anno.

Andiamo con ordine.

1. Più video e più video-streaming

Servizi on demand come Netflix e Amazon stanno guidando la penetrazione del video nei device degli utenti. Questo è un trend incontrovertibile che ci comunica come, un modo per comunicare meglio agli utenti è quello di inserire in questo formato di contenuto.
Secondo l’ultima indagine sulla penetrazione dei digital video in Europa, entro il 2020 il 70% della popolazione internet europea utilizzerà o scaricherà contenuti video.

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E l’Italia?
Non mancano dati relativi anche al nostro mercato.
Gli utenti che utilizzeranno contenuti video passeranno dai 24,7 milioni del 2016 ai 28,1 milioni del 2020.

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E non dimentichiamoci dei micro-video e dirette video: Facebook, Instagram, Snapchat… utenti ed aziende stanno già ampiamente utilizzando questi strumenti e probabilmente l’anno prossimo sarà parte integrante di ogni Content Strategy che si rispetti.

2. Contenuti erogati da BOT!

Dei Chat Bot ne abbiamo già discusso ampiamente, rimarcandone le caratteristiche di funzionamento e le peculiarità di successo. In Italia se ne parla ancora poco, per le ragione già enunciate sopra.

La paura del nuovo, la difficoltà a comprendere come un servizio di automazione possa generare supporto e convenienza e, in buona sostanza, il vizio del nostro Paese di adottare una tecnologia in massa dopo che tutti i Paesi europei (e ancor prima gli States) l’hanno adottata.

Come ripeto più volte, scommetto che tra qualche anno tutti avremo un chat-bot proprietario. Un po’, se ci pensiamo, come fu qualche anno fa con le fanpage; all’inizio le vedevamo tutti con diffidenza. Oggi è diventato uno strumento imprescindibile per fare marketing.

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Fonte immagine: CredenceResearch

3. Iniziamo a parlare di Realtà Virtuale

La penetrazione della realtà virtuale (intesa come diffusione degli headset per la realtà virtuale) non credo si avrà per quest’anno e probabilmente neanche per il prossimo (ma chi può dirlo con certezza, visti i tempi così ridotti di diffusione e cambiamenti nel mondo tecnologico), ma di sicuro quest’anno faremo dei grandi passi avanti.
L’adozione avverrà senza che ce ne accorgeremo. Innanzitutto ci sarà l’abbattimento progressivo dei costi degli headset, che verranno man mano integrati in:

  • smartphone;
  • tv;
  • personal computer;
  • piattaforme specifiche (Sony Playstation VR, Htc Vive, ecc.).

La concorrenza nell’offerta del supporto prima e dei servizi collegati dopo, farà in modo che il prezzo medio si abbassi sempre più e che l’accessibilità nei mondi virtuali sarà alla portata di tutti in poco tempo.
Siamo sicuri che la Realtà virtuale non potrà essere in grado di cambiare il modo con cui oggi fruiamo i contenuti? Di sostituirsi ai web browsers?
Pensa alla possibilità di vedere un prodotto virtualmente, entrando in uno store virtuale di uno shop online, anziché navigare il sito.
Dall’accesso ad una pagina prodotto per mezzo di un click si passerà all’accesso diretto al prodotto virtuale per mezzo di un visore.

Intanto, queste sono le stime fornite da Business Insider.

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4. Virtual assistant

Siri, Cortana, Amazon Echo, Google Home. Sembra che la direzione in cui si muovano i big sia quella di fornirci uno assistente virtuale. Lo stesso Google si muove in quella direzione ed è probabilmente la strada intrapresa dalla classica Search.
Certo, parlare oggi di prodotti altamente affidabili e pronti all’uso è piuttosto prematuro. Ma quanto mancherà prima che questi servizi siano ottimali? Quanto mancherà prima che Google Search ci mostri immediatamente quello che cerchiamo?
Il mio unico dubbio, relativo a voice search è questo: siamo sicuri che tutti noi abbiamo realmente voglia di parlare con un assistente virtuale?

Co-founder dell'agenzia, laureato in Marketing e Comunicazione d'azienda. Professionista SEO e autore del libro "Content Marketing per Blog, Social e SEO".Da quindici anni, progetta strategie digitali orientate allo sviluppo di visibilità online. Come consulente SEO ha lavorato in prima persona a differenti progetti complessi in settori ad elevata competizione, costruendo da zero progetti da oltre 20 mila visitatori giornalieri.Segue costantemente tutti gli aggiornamenti algoritmici di Google, di cui scrive poi regolarmente le sue analisi su questo blog e si occupa di seguire siti web che perdono traffico organico individuando problematiche e fornendo strategie risolutive.E' speaker alle più importanti conferenze nazionali sulla SEO e web marketing (Convegno GT, Search Marketing Connect, SMXL, BeWizard, ecc.) oltre ad aver formato numerosi SEO di aziende ed agenzie in corsi di formazione super avanzati. Scrive di SEO anche sul blog ufficiale di SEMrush.

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