marketing 2.0

Contenuti intelligenti tra tematicità, durata e riusabilità

Tornati dalle vacanze e ristabilito l’assetto di lavoro (guerra) è ora di iniziare prima di tutto a fare un resoconto di quanto prodotto nell’anno precedente. Diventa peculiare, dunque, raccogliere i risultati che si sono riusciti ad ottenere, attraverso le strategie promozionali che si sono attuate, valutare se gli obiettivi aziendali prefissati sono stati raggiunti e sulla base del risultato, farne tesoro per il nuovo anno.

Benché tendenzialmente le strategie possono rimanere invariate, nel corso di un anno, quello che è importante comprendere, è la risposta che gli utenti hanno avuto alle idee prodotte e lavorare/migliorare sulla base di esse. Quando parlo di promozione, in questo post, voglio concentrare la mia attenzione a quanto strategicamente conosco meglio: il content marketing.

L’efficacia delle strategie basate sui contenuti è ormai provata. Se all’inizio molti marketer hanno mostrato scetticismo e dubbio sul reale successo, per via principalmente dei risultati ottenibili non immediatamente stimabili, oggi assistiamo ad un’adozione quasi di massa! Chiunque ormai è padrone di una strategia basata su contenuti, o se ne può far promotore, e gli strumenti a disposizione per facilitarne la creazione sono sempre maggiori, ad un livello più o meno professionale.

Quello che noto, almeno in Italia, è che però spesso non ci si cura molto di quello che si crea e si finisce nell’angusto baratro in cui il contenuto, oltre ad esser di una qualità media, è nato da un’ispirazione dei competitor, quindi da un’idea già più o meno buona ma già vista, ed alle volte del tutto sconnessa dall’ambito d’azione. Non ci si pongono,insomma, le classiche domande: “può funzionare?”, “il target di riferimento ne ha bisogno?”, “quale il miglior modo per comunicare?”.

A questo associamo il fatto che la distribuzione viene fatta a macchia d’olio, e quindi in modalità “buttiamolo in pasto” ed il risultato è una strategia confusa e disorganizzata.

Quel che manca è l’interessante concetto di “intelligence content”, il cui approccio ho avuto modo di apprezzarlo in questo post del content marketing institute. Essenzialmente parliamo di una tipologia di pianificazione strategica basata sui contenuti che non mirano ad esser semplicemente un “lancio” indiscriminato e senza correlazione al fine di stanare l’utente e raccogliere consensi (like, tweets, +1 o in genere condivisioni), io personalmente l’assocerei ad una gestione amatoriale, ma diventa un vero e proprio studio, un programma di contenuti che abbiano valore per la community, non vengano percepiti come fastidiosi, che durino nel tempo e soprattutto siano riusabili.

Utilizzando le parole di Ann Rockely, una strategia basata su contenuti intelligenti:

non riguarda parole o immagini, il contenuto intelligente è come esso viene creato, gestito e distribuito. Si può avere il miglior contenuto di tutto il mondo, ma se non si è in grado di presentarlo ai clienti o potenziali clienti al momento giusto, nel formato giusto, e sul dispositivo di loro scelta, non importa quanto è buono esso sia.

Parole importanti. Fare delle valutazioni critiche durante l’intero processo di creazione dei contenuti, dall’ideazione, alla creazione fino alla distribuzione, dunque, diventa la strada maestra per capire come far evolvere quel contenuto finalizzato a se stesso, o contenuto di startup, in qualcosa di nuovo.

I tre principi cardine dunque sono la tematicità, la durata e la riusabilità.

Tematicità.

Creare dei contenuti vuol dire rispettare quanto più possibile il contesto, ma soprattutto le persone che ne fruiranno. Si potrebbe parlare di semanticità del contenuto per darne una connotazione argomentativa, ad esempio dal punto di vista di tag o metatag per la diffusione, ma mi sento di estendere il concetto di semantico anche al significato, inteso come valore, che quel prodotto può avere per l’utente, essenzialmente l’importanza del ruolo informativo che un contenuto DEVE possedere per esser presentato ad una community di utenti che ha scelto di appartenere o seguire una determinata pagina/blog.

Durata.

Creare contenuti che siano quanto più attuali ogni volta che li si ripropone per via della scelta di argomenti che non “scadono”, ma sono in grado di durare nel tempo e che possano diventare, per ogni nuovo utente che lo scopre, attuali.

Riusabilità.

Un contenuto deve poter non morire dopo il suo utilizzo. Se pensiamo alla preziosità e al valore che un contenuto creato bene possa avere, pensare che possa morire dopo una prima fase di condivisione è davvero triste. Bisogna ragionare nell’ottica che questo non muoia, ma che riviva più e più volte.

La scelta di contenuti modulari e aggiornabili nel tempo è una strategia che può garantire la raccolta di nuove, e migliori, interazioni determinando una vera e propria seconda (ma anche terza, quarta, ecc…) vita del contenuto.


 

Per il 2015, dunque, l’obiettivo principe sarà quello di creare contenuti sempre più intelligenti ed abbandonare ovviamente l’ottica del “lo faccio e ci provo”, per abbracciare una visione più organizzata d’uso e creazione dei contenuti.

 

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Tips!

Per iniziare con il piede giusto, vi suggeriamo una checklist completa di Siegemedia che permette di non dimenticare nulla nella pianificazione dell’intera strategia di content marketing dalla creazione, al lancio. Da non perdere! 😉

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Front-end Developer e Designer. Si occupa dello sviluppo di siti web, dalla radice all'interfaccia, e nella realizzazione di contenuti che siano più efficaci per comunicare in rete: infografiche, grafiche specifiche per i Social, User Interface per siti e landing page.

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