Lo stato sugli share sociali dei video online, solo il 18% li condivide sui social
Tendenzialmente la strategia di utilizzare i video per il marketing nell’online è un’ottimo modo per garantire che il messaggio che si vuole lanciare viaggi nella rete nel modo più chiaro e diretto possibile.
Si può pensare di creare un video particolare che per le caratteristiche e il messaggio possa diventare virale, ma d’altro canto è possibile anche ipotizzare l’utilizzo dello strumento per creare rubriche settimanali che aggiornino e mantengano informati i follower.
Le potenzialità dei video sono enormi e se si pensa che ogni minuto vengono caricate su YouTube 100 ore di video amatoriali e non, è facile comprendere come è lì che dal punto di vista marketing bisogna investire.
Destinare del budget per il marketing sul canale video è importante anche perché si trova il pieno supporto dei big player del mondo social che si sono impegnati nel tempo a garantirne una sempre maggiore visibilità. Facebook ad esempio ha recentemente optato per aggiornamenti che permettessero ai video di esser più visibili nello streaming dei contenuti oltre che fornire video correlati e informazioni sulle visualizzazioni e Youtube che si nutre di questo e lavora per fornire all’utente il video giusto sulla base delle preferenze, e funziona! Le stime su questo canale riportano che ogni mese vengono guardati oltre 6 miliardi di ore di video, pari a quasi un’ora per ogni persona sulla Terra (fonte).
Di aziende audaci che sono riuscite a sfruttare lo strumento storicamente ce ne sono a bizzeffe a partire da TippEX fino ai più recenti Volvo Truks o Domino’s Pizza che hanno raggiunto risultati importanti grazie al solo uso dei video divertenti, anche se devo dare adito al fatto che grandi azioni sono per grandi brand, più che per i piccoli, che possono garantirsi successo avvalendosi di figure professionali specializzate e garantire una qualità di risultato elevata, anche se questo non è una regola.
Questo dal punto di vista aziendale, ma da punto di vista degli utenti quale approccio possono avere con i video?
Come si comporta lo strumento video quando entra in contatto con i social?
Una ricerca di Unruly ha avuto come focus quello di analizzare le azioni di condivisione sociale dei video tra i diversi canali analizzando qualcosa come 521 miliardi di visualizzazioni online, il 25% occupato da YouTube, e pattern per il monitoraggio delle visualizzazioni tra i social media. In tutto sono stati 11 gli stati monitorati nel mondo tra cui USA, Germania, Australia e Brasile.
Quel che emerso è forse uno scenario inaspettato che svela un ambiente estremamente prolifico di contenuti ma povero di condivisioni. Pensiamo che per l’80% dei video che vengono pubblicati solo poco più del 17% viene condiviso dagli utenti nei canali social, e qui mi sorge una riflessione sul dato che a mio avviso potrebbe esser motivato come:
- il numero dei video è eccessivamente elevato e dunque molti dei contenuti passano in secondo piano data l’enorme quantità prodotta il che determinerebbe anche una difficoltà nel dare visibilità a quei contenuti che meritano;
- c’è relativamente meno interesse nel condividere video perché emotivamente possono essere considerati personali e non li si vogliono rendere pubblici o semplicemente perché non ritenuti utili o di valore tanto da esser condivisi.
Fatto sta che gli utenti sembrano poco propensi alla condivisione sociale dei video. Tra i canali analizzati troviamo i classici Facebook, Twitter, Google+ che sono ovviamente i canali che primeggiano forse anche per la quantità di utenti iscritti che vi accedono quotidianamente con una buona quantità di contenuti creati e condivisi.
Tra tutti i canali analizzati in particolare ci sarebbe un vincitore assoluto! Indovinate? Facebook è il canale che stravince. Con quasi il 60% delle condivisioni diventa il canale re delle condivisioni scalzando tutti gli altri che si devono spartire il restante 40%. Bene Twitter e Google+, che di quel 40% occupano insieme un buon 23%, mentre la restante percentuale è suddivisa tra Tumblr, Pinterest, Stumble Upon, Linkedin, Email e Reddit.
C’è però un altro dato interessante che ci permette di delineare il comportamento degli utenti nei confronti dei video. Ovviamente il video è un contenuto che si presta a non esser condiviso quotidianamente, essendo gli utenti abituati più a ripostare contenuti provenienti dagli stessi canali anche, secondo me, per comodità di averli già li belli e pronti, ma c’è comunque una percentuale del 18% che lo fa quotidianamente o settimanalmente a fronte però di un 40% che non li condivide mai, o meno di una volta al mese.
Freshness dei contenuti
Ed anche la freschezza del contenuto è un dato che influenza la condivisione. Se un contenuto infatti è stato appena pubblicato ha una maggiore possibilità di esser condiviso rispetto ad un contenuto vecchio. In più, è cambiato anche il comportamento dell’utente nel corso di un anno.
Nel 2013 gli utenti che condividevano i contenuti entro i 3 giorni dalla pubblicazione erano il 22%, oggi nel 2014 abbiamo che questa percentuale è raddoppiata segnando che il tasso di condivisione nei primi giorni di pubblicazione al 42%. Può essere questo sinonimo che sono cambiati gli utenti o che sono migliorati i canali sociali nei confronti dei video?
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