Video su Instagram: engagement alle stelle per i publisher
Signore e signori ormai possiamo dire con certezza, quasi assoluta, che i video sono la manna per trarre beneficio sui Social, quelli principali. Per Facebook abbiamo già assorbito il concetto secondo il quale, per cavalcare la visibilità, ottenere attenzione e divertire, i video (anche micro) devono diventare parte essenziale del piano editoriale. A seguire anche altri canali, come Instagram, hanno subito lo stesso fascino dei filmati.
L’utente è sempre più abituato a manipolare diversi formati, in ogni canale. Avere molti formati rende dinamica e meno monotona la navigazione e di conseguenza rende l’utente sempre più “voglioso” di contenuti, aumentandone la permanenza.
Canali nati con il solo scopo di utilizzare un unico formato, oggi sono cambiati. Avevamo il canale del solo testo (Twitter), di sole immagini (Instagram), di soli video (Vine, Cinemagram). Oggi questi canali, o meglio quelli ancora esistenti, pur conservando ancora la natura originale, si sono aggiornati diventando dei Social complessi dal punto di vista dei contenuti. Twitter ingloba video, gif, video in diretta o Instagram si è abbandonata ai video.
Indice dei contenuti
Instagram e l’introduzione dei video
Concentriamoci su Instagram. Il canale ha conosciuto un cambiamento radicale, vuoi per renderlo sempre più attrattivo, vuoi per l’influenza del suo parente più diretto Facebook. Attualmente possiamo dire che il canale è progredito inglobando funzionalità che non ci saremmo mai aspettati, ma che sarebbero poi diventate utilissime per il marketing. Prima su tutti proprio l’introduzione dei video.
I video su Instagram, apparsi per la prima volta nel 2013, hanno rappresentato una vera rivoluzione perché hanno permesso di far evolvere il canale trasformando lo storytelling visuale in uno video-emozionale.
Il cambiamento è stato tanto sorprendete per gli utenti, quanto per le aziende che hanno imparato a sfruttare video e micro video in modo efficace non solo nei post organici, ma anche in quelli sponsorizzati. Fateci caso, la maggior parte degli Ads tendono ad utilizzare proprio i micro video, simili a Storie, per parlare di un prodotto.
Allo stato attuale è interessante scoprire che questi formati funzionano! L’ambiente ovattato di Instagram, con un flusso dei contenuti lineare, non reticolare come Facebook, permette di rimanere fissi a scrollare il contenuto senza esser disturbati da altro.
Personalmente ho notato che su di me funziona. Se osservo la presenza di un video, anche sponsorizzato, mi soffermo a guardarlo, solitamente per intero, anche grazie all’autoplay. Succede anche a te?
Instagram e i video funzionano!
Queste riflessioni sui video mi sono utili per agganciarmi ad un articolo di Emarketer che contiene una ricerca sull’evoluzione dei video su Instagram in termini di pubblicazioni ed engagement, da parte di brand nel settore delle News.
I brand presi in esame, per lo più del settore dell’editoria, sono stati sottoposti ad un’analisi in un mese campione del corrente anno (maggio) paragonandolo con l’attività dello stesso mese ma dell’anno precedente, studiando modalità di posting dei contenuti e livello di engagement raggiunto.
Si è notato che, a distanza di un anno, gli editori hanno modificato il modo di pubblicare video su Instagram riportando numeri esorbitati.
Il caso limite è per il publisher Sports Illustrated che ha stravolto il piano editoriale, in un solo anno, facendo registrare un’impennata di pubblicazioni: da 8 contenuti postati nel maggio 2016 a 327 di maggio 2017. Ad oggi guardando sul profilo, tra gli ultimi 9 contenuti pubblicati, 4 sono video.
E la situazione è generalizzata. Ogni testata analizzata nei settori di Intrattenimento, di Notizie, tanto per citarne alcuni, ha fatto registrare un livello di pubblicazione di contenti filmati in crescita.
Qualcosa si è mosso e sta cambiando il modo di divulgare notizie per mezzo di un canale prettamente visuale.
Più video, più interazioni complessive
Altro dato interessante è stato notare come, all’aumentare dei contenuti pubblicati, tra cui i video, si è riscontrato un incremento delle interazioni.
Banale come conclusione? Forse, fatto sta che editori come Bleacher Report, testata di sport, ha visto i suoi livelli di interazione, intesi come like e commenti ai post, crescere del 236% subito dopo l’introduzione di un numero maggiore di video nelle sponsorizzate e tra i contenuti organici. Stesso dato lo si registra per BuzzFeed che ha registrato un incremento del 687% in interazioni tra maggio 2016 e maggio 2017.
Alla luce di questi dati, sembra che i brand giornalistici abbiano trovato la formula utile per riuscire a mantenere elevato il livello di engagement per i profili, sfruttare i video e le Ads con i video.
Probabilmente è un processo che è stato anche agevolato dalle operazioni che Facebook ha fatto sul canale come l’introduzione delle Storie, la visualizzazione a pieno schermo o l’estensione del video negli annunci da 30 a 60 secondi.
Quello che apprendiamo è che strategicamente l’utilizzo dei filmati deve diventare parte integrante di un piano editoriale aziendale su Instagram, questo ci garantirà una buona dose di interazioni e tendenzialmente anche un maggiore interesse nell’approfondire le informazioni inserite all’interno dei commenti del contenuto.
C’è da registrare che però il dato è prettamente connesso alle interazioni tra utente e brand, mentre tra utente e utente il livello di engagement più elevato è comunque connesso all’uso di immagini.
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