Tv, Facebook e Instagram: che impatto emotivo hanno i video?
Il confronto tra Televisione e Social stride molto alle mie orecchie, ma penso suoni strano anche a tutti voi. Anche solo pensare di confrontarli in un’era in cui viviamo quotidianamente un modo di comunicare, e perché no protestare, dove siamo costantemente attivi, proprio per mezzo dei Social, in cui i brand sono nostri amici e noi possiamo giudicarli direttamente, fa sembrare la Tv come qualcosa che ormai non ci appartiene più. Eppure continua ad esistere.
Negli ultimi anni abbiamo visto un’evoluzione della comunicazione anche nella televisione che è diventata Social anche lei come mezzo. L’obiettivo principe è stato ovviamente restare a galla cercando di diventare un canale complementare ai Social, per stimolare l’utente ed apparire ancora attrattiva. Così agli albori abbiamo visto apparire nei programmi e nella pubblicità frasi come “Seguici su Facebook”o le iconcine social (oggi ormai una prassi), fino ad arrivare ad oggi dove, con un uso più evoluto e consapevole, si utilizzano gli hashtag, le votazioni e la lettura in diretta dei messaggi. Tutte queste azioni hanno segnato una evoluzione della comunicazione che mette, per forza di cose, in correlazione i due media.
Facebook ha recentemente pensato di studiare il rapporto tra Social e Tv correlati alla visione di video. Lo scopo, in particolare, è stato quello di far emergere i sentimenti che suscitano i due diversi canali quando si ha a che fare con la visione di un video, nonché la propensione d’uso di un canale, piuttosto che un altro.
I protagonisti dello studio sono stati i due canali di punta, Facebook ed Instagram, ed appunto la Tv che, messi sotto la lente di ingrandimento, hanno portato alla luce qualcosa di interessante.
Si è innanzitutto evidenziato come la fruizione di video su Facebook ed Instagram non avviene in mobilità come si potrebbe pensare, ma è un’attività svolta prettamente in casa, o a casa di parenti. Il motivo può esser spigato dal fatto che a casa si può godere in tutta tranquillità dell’audio e rilassarsi magari seduti su un divano senza disturbare nessuno.
Quello che è più interessante da capire sono gli obiettivi per cui i video e la tv diventano importanti nella quotidianità.
Quando si sceglie di visionare un contenuto video su Facebook o Instagram lo si fa con l’obiettivo principale di restare aggiornati su attività di parenti o amici, o comunque come momento di partecipazione e convivialità, mentre la Tv è considerata uno strumento per agevolare la conversazione, infatti, la si usa principalmente per avere qualcosa di cui discutere con gli altri. Anche se osservando i dati la Tv non regge il confronto con i Social che, per entrambi gli obiettivi, restano imbattibili.
Parlando invece di sentimenti scaturiti dalla visione di un video da mobile, piuttosto che uno in Tv, i Social in esame hanno messo in luce che per ispirazione e entusiasmo non si battono. Guardare un video da mobile su Facebook o Instagram suscita emozioni molto forti e dunque copre per bene la sfera emozionale dell’utente.
Dall’altro lato, invece, troviamo sorprendentemente che la televisione ha un ruolo diverso, scopriamo che nel contesto comunicativi il ruolo che ricopre è quello di rilassare il telespettatore, funzione non secondaria nella società moderna.
Insomma, apprendiamo che i video ricoprono un ruolo sempre più cruciale nel mondo della comunicazione. Li abbiamo visti affermarsi nel tempo, e gli utenti hanno assorbito e recepito con forza il formato apprezzandolo e diventandone produttori.
Oggi, grazie a questa ricerca, sappiamo anche che hanno un ruolo emotivamente importante nella nostra quotidianità e questo può voler dire che continueranno, sullo schermo di uno smartphone o in Tv, ad avere un ruolo determinante nella nostra vita.
Questi dati sono molto interessanti, da considerare anche il fatto che molti programmi televisivi come “GAZEBO” della RAI da molto tempo leggono e rispondono ai Tweet dei propri telespettatori. Cambiando la comunicazione in tv, dando la possibilità di comunicare in modo bidirezionale.
Secondo me è stata una scelta anche “obbligata” da parte di alcune trasmissioni. Restare a galla ignorando tutto il contesto di conversazione che può avvenire all’esterno del canale, avrebbe posto i responsabili in una situazione di difficoltà di gestione della reputazione, in casi negativi. In questo modo si parla e si dissente all’interno di un ambiente “protetto” e si può replicare. Gazebo è l’emblema del programma conversato. Mi piace molto!