I trend del web del 2019 che ci porteremo nel 2020
Anche l’anno 2019 sta volgendo a termine e come ogni anno è importante osservare il futuro del web marketing, fare delle previsioni e cercare di esser preparati per cavalcare il cambiamento, qualora ci sia.
Ma cosa sarebbero le previsioni se non avessero alla base di quanto accaduto durante l’anno trascorso? Praticamente nulla, perché le previsioni si fondando principalmente sui trend registrati durante il corso dell’anno, trend che riguardano la crescita e l’evoluzione del modo di comunicare degli utenti, ma anche i “movimenti migratori” che spostano l’attenzione dell’utenza da un canale all’altro.
Ecco che, dunque, diventa importante concentrare la propria attenzione sui dati attualmente a nostra disposizione per questo, facendo un po’ di ricerca, abbiamo raccolto un po’ di informazioni che ci possono aiutare ad avere un quadro più concreto e rassicurante di cosa avverrà nel prossimo futuro.
La fonte principale, oltre all’osservazione, è sbirciare in rete dove, facendo una veloce ricerca, esistono già svariati articoli che ipotizzano un po’ di tutto. Sulla base di questi e della nostra esperienza, possiamo costruire un modello di quelle che sono state le tendenze annuali che in automatico ci spalancano le porte per dare una interpretazione su come sarà il futuro.
In particolare i temi su cui abbiamo concentrato l’attenzione riguardano i social, l’universo della comunicazione automatizzata e la search.
Indice dei contenuti
1. Social trend
Quando si parla di social ormai si parla principalmente di Facebook, soprattutto perché, ogni volta che si affaccia una novità altrove, il canale è pronto ad inglobarla e sfruttarla al meglio.
Nel 2019 si è radicata ancora di più l’idea che Facebook, per l’utente, è un canale orientato alla scoperta. Scoperta perché non solo l’utente sfrutta il canale per trovare informazioni nuove, conoscere nuovi contatti, ma scopre nuovi prodotti. Per cui si parla di scoperta non solo dal punto di vista dell’informazione, ma proprio dal punto di vista commerciale.
In questo percorso un ruolo fondamentale lo hanno avuto i cambiamenti della piattaforma di advertising che, nel 2019, hanno permesso al social di performare sempre meglio ed offrire all’utente annunci sempre più targetizzati e puntuali.
Tra gli update più importanti, come segnalato da Antonio Sagliano, troviamo:
- CBO ossia l’ottimizzazione del budget a livello di campagna. Sarebbe dovuto diventare obbligatorio da settembre, ma è slittato a febbraio 2020. Tuttavia l’annuncio nel 2019 ha praticamente cambiato il modo di gestire le campagne per molti advertiser. (Approfondimento)
- La riduzione del testo visibile negli annunci alle prime 3 righe con l’aggiunta del link “altro” per esplorare il restante contenuto. (Approfondimento)
- Nel 2019 è stato registrato anche un cambio del punteggio di pertinenza con opzioni più dettagliate sull’esperienza degli utenti. (Approfondimento)
- Lanciato anche il collegamento WhatsApp a Facebook (in rollout) e i sondaggi nelle inserzioni video (in rollout). (Approfondimento).
Per il 2020 gli advertiser dovranno esser sempre più conoscitori e costruire una perfetta sintonia con il Business Manager, in più si dovranno mostrare pronti a questi veloci cambiamenti ed esser pronti a testarli per primi.
Per quanto riguarda il connubio social+contenuti il 2019 ha segnato il rilancio dei micro video e quasi un ritorno ai tempi di Vine o Snapchat. Non che se ne siano andati, sia chiaro, ma l’approdo in Italia di Tik Tok, seguito dall’adesione dei VIPs che ne hanno decretato la popolarità, ha permesso di rivedere il concetto di micro-contenuto, in maniera così persistente tanto da parlare di Tiktok marketing (Approfondimento). Per il 2020 sarà dunque necessario prevedere dei piccoli investimenti anche su questo canale.
Spostando l’attenzione su Instagram, invece, nel 2019 il trend dei nano influencer ha dominato il mercato della promozione “organica” tramite social. Il concetto di nicchia ha trovato ampia applicazione, dimostrando come, puntare a utenti che hanno una micro influenza nella loro cerchia, è molto più profittevole che cercare di investire nei super big. (Approfondimento).
Nel 2020 ci aspettiamo che si prosegua sempre più per questa strada, anche perché di gente talentuosa sui social, e ben nicchiata, ne esiste e continuerà a funzionare.
2. Chatbot
Un altro universo che già nel 2017 era stato ritenuto rivoluzionario, nel 2018 ha timidamente preso piede, ma che nel 2019 l’abbiamo visto integrato più o meno in qualsiasi salsa, è quello dei chatbot.
È proprio dal 2017, quello che potremmo definire l’anno di prova o periodo di staging, che le aziende hanno mostrato di esser molto coinvolte dal nuovo trend. Le ricerche riportavano che l’80% delle aziende era favorevole all’integrazione di sistemi di automazione per i messaggi, tanto da stimare una adozione di massa entro il 2020.
Sarà l’anno prossimo l’anno dell’esplosione di massa dei chatbot? Sì, questa previsione sembra si stia avverando. Solo a titolo esemplificativo, nel mio piccolo, ho notato che – anno 2019 – molte pagine Facebook hanno integrato i bot per velocizzare le comunicazioni e migliorare i tempi di risposta alle richieste degli utenti.
In questo processo di adozione di massa, molto l’ha fatto Facebook fornendo ai gestori un’interfaccia di creazione e gestione molto semplice e a prova di dummy. Aspettiamoci questo e altro.
3. Search
L’ambito della search è quello che comanda veramente l’economia del web. Con le ricerche le aziende ci vivono, basti pensare alle sole testate giornalistiche o agli e-commerce, per cui dominare la search vuol dire rendimento.
Quali sono i segnali che abbiamo avuto nel 2019 e che ci spingono a fare previsioni per il 2020? Il primo assaggio di come ci si dovrà comportare l’anno prossimo è lavorare sulla qualità dei contenuti. Che novità! Se ne parla da periodi che non riusciamo neanche a quantificare, in pratica da quando il Content Marketing è diventata regola. Eppure ancora qualcosa non è stato recepito.
Però il messaggio principale, quello che dovrebbe passare anno dopo anno, è che ormai offrire del contenuto, con la C maiuscola, è prassi e non un’opzione da contemplare soprattutto perché, quando si parla di prime posizioni, si parla di qualità, di quality update.
Garantire un livello elevatissimo del contenuto del proprio sito permette di essere immuni, o quasi, ad ogni lancio dei ricorrenti aggiornamenti algoritmici a cui Google è sottoposto. Fate due valutazioni ed è chiara la strada maestra per il 2020.
Strettamente correlato alla qualità dei contenuti c’è anche l’offrire agli utenti un livello di pertinenza elevato con la query digitata. L’update algoritmico chiamato Bert (Bidirectional Encoder Representations from Transformers) ha segnato ufficialmente un cambiamento importante che spinge ogni impegno di lavoro sul sito, da una dimensione meramente tecnica legata a vari aspetti tecnologici e strutturali, ad un sistema basato sulla predizione e formulazione di ipotesi su quali possano essere le risposte che cercano gli utenti da un sito. Questo vuol dire lavorare per tentativi ed errori, rilevando mutazioni e cambiamenti di posizionamento, continuamente.
Un sito che vuol restare a galla nel 2020 dovrà quindi continuare a lavorare e revisionare i propri contenuti e basare tutto sulla psicologia comportamentale dell’utente. (Approfondimento)
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