Gli 8 step da seguire per una strategia di Social Media vincente [Infografica]
Dopo la piramide dei contenuti, oggi abbiamo realizzato per voi un’infografica con gli 8 step da seguire per implementare una strategia di Social Media Marketing.
L’infografica la trovate in fondo al post, intanto ecco sintetizzati gli otto step.
Indice dei contenuti
- 1) Identificare gli obiettivi e le metriche sociali da misurare
- 2) Audit dell’attuale stato dell’azienda nell’universo dei social media
- 3) Social media competitor analysis
- 4) Scegliere i canali social più appropriati
- 5) Sviluppare una content strategy, definire policy aziendali e piani di crisis management
- 6) Creare un calendario editoriale
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Perché stiamo portando l’azienda sui social? Perché ci sono tutti, o perché vogliamo raggiungere precisi obiettivi? Aumentare il posizionamento di marca? Migliorare il customer care? Ogni obiettivo dovrà essere chiarito prima di compiere qualsiasi passo successivo, altrimenti si rischierà un domani di cadere facilmente nella trappola del fallimento o del “ci ho provato ma non ci sono riuscito, pensavo di riuscire a vendere di più con i social”.
Relativamente alle metriche, cosa si vuole misurare?
- livello delle interazioni (engagement)
- qualità delle conversazioni
- traffico al sito/blog
- vendite (se da social commerce o social adv)
In questo caso va determinato se sia realmente utile essere sui social e la domanda da porsi è se il pubblico che si vuole raggiungere sia attivo nei social, se si sviluppano conversazioni degli utenti riguardanti la tipologia di prodotti, lo stesso brand (se già noto) o l’universo di riferimento all’interno del quale sono collocati i prodotti di quel brand, ma, soprattutto, la qualità di queste conversazioni.
Infatti non è raro, soprattutto per brand medio-grandi, che l’avvio di una presenza social sia preceduta da un’attività trimestrale di monitoring delle conversazione e di sentiment analysis.
3) Social media competitor analysis
Ci sono aziende competitor già attive nei social? Se sì, come si stanno muovendo? Questa fase può anche essere svolta in contemporanea alla numero due. Di certo ha la sua gran fetta di importanza, basti pensare che lo stesso Facebook, ha fornito agli admin di pagine un piccolo tool interno per monitorare l’engagement delle pagine competitor.
E’ inutile andare su tutti i canali per poi postare lo stesso messaggio da un social network e farlo auto-pubblicare sugli altri canali.
Il punto quattro è molto vincolato dalle analisi svolte nel punto due. Facebook solitamente potrebbe andare bene per tutte le aziende, anche b2b, a patto si sia in grado, per settori con difficoltà a comunicare “ciò che viene fatto”, di creare contenuti coinvolgenti che parlino di argomenti non necessariamente legati al prodotto.
Twitter avrebbe molto senso se abbiamo un blog e produciamo contenuti editoriali di qualità e se la nostra azienda ha bisogno di gestire relazioni dando agli utenti-clienti un valido strumento di ascolto e supporto.
5) Sviluppare una content strategy, definire policy aziendali e piani di crisis management
Quali contenuti produrre, come produrli, qual è la netiquette dei social e come moderare i commenti. Cosa poi spesso sottovalutata, soprattutto dai grandi brand, se si incorre in una crisi come reagire? Cancellando i commenti o i post o rispondendo aggredendo gli utenti? No signori, non fate come quest’azienda in un caso di ormai tre anni fa ed evitate di incorrere in questi errori 🙂
6) Creare un calendario editoriale
Stabilire un calendario editoriale è importante perché permette di seguire una precisa linea di guida che consente di tener traccia di tutti i contenuti da pubblicare sui social, in modo da evitare informazioni e contenuti ridondanti che possono abbassare i livello di interesse (e di interazione) dei followers.
7) Monitorare, ascoltare ed agire in real-time
Lo avrete visto ormai in più di una situazione, se si monitorano conversazioni, keywords e topic d’interesse e si colgono opportunità di rispondere alle stesse prima dei competitor, si vanno a creare dei vantaggi competitivi, che possono portare un contenuto a diffondersi in rete e a portare beneficio di lungo termine a quel brand.
8) Misurare i risultati
Misurare permetterà di capire se le strategie contenutistiche e di community management e i loro investimenti, stanno permettendo il raggiungimenti degli obiettivi pianificati nel punto uno. Se il check sarà negativo, allora si dovrà rivedere un po’ tutto.
Ecco a voi l’infografica 😉
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Fonte: Strategia di Social Media
Ciao! Complimenti per l’articolo 🙂 Ma ho un dubbio che non riesco a
togliermi. Al momento delle misurazioni dei risultati, come faccio a
capire se questi siano davvero buoni? Mi spiego meglio… penso che
debbano essere confrontati con qualcosa per poter dire “sì la mia
strategia è stata efficace”, “no non lo è stata”… C’è ad esempio un
livello di Engagemnt Rate prestabilito? Oppure bisogna confrontare i
propri risultati con quello dei concorrenti? Ti ringrazio in anticipo 🙂