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Social Video, le caratteristiche tecniche e analitiche

Alzi la mano chi non è d’accordo col fatto che i micro video sono il futuro del web. Un po’ legato ai nuovi dettami della visibilità su Facebook, un po’ per la natura altamente comunicativa, i video si stanno, quasi con certezza, affermando nel panorama social come il miglior modo di comunicare.

È un percorso che abbiamo già vissuto questo. Se pensiamo agli albori dei social network, quando i modi di comunicare erano già maturi e si aveva la possibilità di sceglie tra i formati, le foto ne facevano da padrone. Non che adesso non sia più così, ma come accennavo, le nuove regole dell’online prevedono che i video siano parte integrante dell’intero circuito promozionale e non più un formato marginale da utilizzare solo all’evenienza.

De resto anche nel content marketing, l’usare i video, per citare Dario:

“Oltre ad esser un modo per l’azienda di metterci la faccia tra pari, farebbe variare il piano editoriale pubblicando contenuti in grado di raggiungere più utenti possibili”
Gestisci blog, SEO e social con il Content Marketing – 2015

Insomma come si suol dire i tempi son maturi e i video ormai non sono solo un modo sperimentale di mostrarsi sui social, ma vera e propria strategia sicura per il raggiungimento di obiettivi di successo.

Senza rimanere nel piccolo guscio di Facebook, dobbiamo per forza anche guardare oltre e considerare che ci sono piattaforme social, o anche app, che dei video vivono e prolificano determinando successo inaspettato legato al proprio funzionamento che hanno alla base: piccole idee, ma di grande, forte, impatto.

Parliamo di Snapchat, Periscope, Timelapse e i micro video di Instagram o gli stessi Hangout OnAir, piccole idee dall’elevato potenziale che possono realmente diventare un supporto per le aziende anche in azioni di marketing.

Come?

Innanzitutto, per la loro natura, i video suscitano curiosità e voglia di scoprire il “come va a finire”, poi nel caso di video di breve durata, permettono di non occupare il troppo poco tempo dell’utente online, play-visualizzazione breve-azione sociale, e quando divertono hanno l’elevata Social-video.jpg e apprezzati da grandissime masse di utenti.
Poi c’è di nuovo che abbiamo a disposizione una Social Video Chart realizzata da Marketing Land che permette di evidenziare per filo e per segno le caratteristiche peculiari di ogni piattaforma che ospita video e, in questo modo, imparare a conoscerne potenzialità ed efficacia.

Come accennato i canali studiati sono YouTube, Facebook, Instagram, Twitter, Vine, Snapchat e Tumblr, ciascuno più o meno diffuso in Italia.

Ho scelto di dividere i dati presenti nella grafica in due parti:

  1. parte tecnica dedicata alle caratteristiche proprie dello strumento;
  2. parte analitica dedicata all’analisi delle misurazioni dei dati provenienti dalle visualizzazioni del contenuto.

Parte tecnica

Per quanto riguarda la parte tecnica, ho pensato di raccogliere insieme tutte le caratteristiche che permettono di differenziare un player video dall’altro. In particolare quello che distingue principalmente è la presenza di auto play e autoloop.

L’autoplay è la cosa più discutibile quando si è su un canale multi contenuto e non si desidera per nulla al mondo sentire un audio che parte all’improvviso durante la navigazione, però è una pratica adottata da diversi canali. Ad esempio Youtube, Facebook, Instagram, Vine e Tumblr hanno deciso di “far partire in automatico” il play dei video anche se controllabile ad esempio su Facebook, ma mentre alcune piattaforme hanno avuto l’accortezza di predisporre di default l’audio su off – è il caso di Facebook, Instagram e Tumblr – le restanti fanno partire il video con audio on. Anche l’autoloop non è praticato da tutte le piattaforme, lo usano solo Instagram, Vine e Tumblr per via della durata minima dei video.

La lunghezza del video massima è un altro discriminante che rende ogni canale specifico. Ad esempio YouTube è il canale sul quale si possono salvare quantità di dati elevati, fino a 11 ore (con contenuto verificato), Facebook segue con 40 minuti massimo, e Tublr con 5 minuti, mentre i restanti canali permettono di caricare, o creare, micro video come Twitter con 30 secondo, Insagram con 15, Snapchat con 6 e alla fine abbiamo Vine con massimo 6 secondi di ripresa.

Infine per quanto riguarda la parte tecnica, tutte le piattaforme, eccetto Snapchat, permettono di portare il contenuto al di fuori della piattaforma tramite l’embed code che consente di incorporare il video all’interno di un post.

social-video-chart_tecniche

 

Parte analitica

Dal punto di vista analitico, legato alla raccolta dei dati, ogni canale applica le sue regole e dispone o meno della propria piattaforma di monitoring. Su YouTube e Facebook è ben nota l’area dedicata agli insights dove è possibile conoscere nel dettaglio i dati riguardanti le statistiche sui video, mentre Instagram, Vine e Snapchat non danno questa possibilità cosi come Twitter e Tumblr che la offrono solo per gli inserzionisti. Inoltre è possibile ottenere statistiche sulle visualizzazioni dei video offerte da tutti i canali salvo per Instagram e Tumblr che le rendo attive solo per gli inserzionisti.

Per quanto riguarda invece il conteggio delle visualizzazioni, quella metrica che si occupa di raccogliere i dati sulle azioni di play degli utenti e permette di determinare se un video è molto visto, per Youtube sono necessari 30 secondi di play per ottenere l’incremento, mentre per Facebook, Instagram e Tumblr dopo che son trascorsi 3 secondi il contatore delle visualizzazioni si incrementa di uno.
Istantaneo invece è il conteggio per Twitter e Snapchat, dove, basta il click sul video che le statistiche vengono aggiornate.
Vine invece deve prevedere la visualizzazione dell’intero micro video (max 6 sec) per ottenere un conteggio.

Infine nella griglia si fa riferimento ai conteggi resi pubblici. Parliamo di quei dati che permettono di vedere quanti utenti hanno visualizzato il video e questi dati sono importantissimi. É innegabile che la presenza di un numero di visualizzazioni elevato renda appetibile la visione di un video piuttosto che no. La presenza di un numero elevato di interazioni è quasi un consiglio per non perdere qualcosa di sorprendentemente interessate. Questo funziona benissimo su Facebook e YouTube dove maggiori conteggio vuol dire maggior qualità del video.

visualizzazioni

social-video-chart_analitica

Abbiamo dunque uno spaccato interessante su caratteristiche di ogni singola piattaforma che sfrutta i video. Ora quel che resta è capire come ognuna di esse possa esser sfruttata in modo proficuo per le proprie azioni di marketing online.

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