Costruire un sito web perfetto: la classifica delle 7 caratteristiche indispensabili
Come costruire un sito web professionale in 7 punti
Il sito web è uno strumento che ultimamente viene messo molto in discussione. Si discute sulla sua utilità o meno, maldestramente paragonandolo ai social. Sono voci che ovviamente non riesco in alcun modo a comprendere o giustificare perché ritengo proprio il contrario, ossia che il sito web sia ancora uno strumento fondamentale e che non può esser sostituito in nessun modo. Chi non vuole ammettere l’essenzialità di un sito, fondamentale ha le classiche “banane agli occhi”. Per quanto siano disparati gli obiettivi da raggiungere – immediati o di lungo corso -, ad oggi il sito rappresenta il motore di un brand.
Non investire nelle attività sul sito preclude diverse chance tra cui le più importanti:
- mostrare il proprio mood e la propria brand identity;
- lasciare piccole tracce indelebili su Google della propria storia online;
- donare un’immagine di autorevolezza ed importanza;
- coinvolgere quella fetta di utenti che, in fase di ricerca, utilizzano i motori di ricerca e questi ultimi collegano ai siti, e non ai social;
- beneficiare dei posizionamenti locali.
Tengo a precisare che non tutto quello che troviamo online può esser definito sito web, o meglio lo è tecnicamente, ma non formalmente. Ritengo, ad oggi, che sia doveroso anche dare un peso al concetto di “sito web” dato che, sembrò banale, tra cugini e parenti tutti fanno siti, tutti son capaci, ma chi ha effettivamente reali capacità di capire come deve esser strutturato e come deve funzionare un sito web?
Con questo post voglio riportare l’attenzione sulle caratteristiche di un vero sito, quello che funziona, professionale, usabile ed attento all’esigenze dell’utente, non solo a quelle dell’azienda.
Non è stato semplice, ma ho cercato di stilare una classifica che dispone, per importanza crescente, le proprietà essenziali che un sito di qualità deve possedere. Eccole di seguito presentate in una mini infografica, vediamole nel dettaglio.
Indice dei contenuti
1. Mobile Friendly
Partiamo dalle basi, per costruire le altezze. Al primo posto per me ci deve essere l’esperienza mobile. Un sito deve innanzitutto esser pensato per funzionare bene dai dispositivi in mobilità.
Oramai non è un segreto, lo sappiamo tutti che l’utente è sempre più immerso nel mondo digital quando è in mobilità, e quando cerca qualcosa, lo fa perché è nei mezzi pubblici, per strada, in pausa pranzo, senza escludere anche situazioni domestiche o per esigenze di lavoro (pensiamo ai parrucchieri). L’obiettivo mobile deve essere il cardine di un progetto web, ogni studio grafico deve per forza contemplare elementi di:
- Semplicità;
- Immediatezza;
- Praticità.
Più un sito è semplice da capire, più è immediato e più è immediato più diventa pratico.
Badate bene che un preventivo per la realizzazione di un sito, oggi, nel 2020, non può contemplare il mobile come opzionale, il mobile deve esser primario! Credetemi ho visto un preventivo in questi giorni che quotava la realizzazione mobile a parte, come opzionale.
2. Velocità
Possiamo avere il miglior sito al mondo, ma se è lento “Adiós compañeros”. La progettazione del sito deve lavorare a fondo sulle performance di apertura, di navigazione e fruibilità immediata dell’informazione. Ecco perché è importante badare ai segnali che ci vengono inviati dai vari Google Page Speed e Gtmetix. Questi strumenti ci permettono di valutare il carico del nostro sito e migliorare quegli elementi che possono esser controllati dal gestore, in più permette di ottenere una valutazione anche sulle prestazioni del server.
3. Buona attività SEO
In passato si diceva che il buon design è un bigliettino da visita dell’azienda, ma lo è anche un buon posizionamento SEO.
Farsi trovare per specifiche parole chiave, nell’utente attento, può significare che è stato fatto un lavoro onsite/offsite efficace, che alimenta la popolarità del sito e dunque anche la qualità stessa percepita dall’utente.
4. Costruire fiducia
Compreso che nelle prime posizioni la parte tecnica è cruciale, diamo anche valore alla fiducia e questo lo si può fare con i contenuti. Un buon copy funziona nel rendere il sito professionale e di appeal.
Scrivere bene per il proprio sito oltre che a renderlo leggibile, agevola/semplifica l’utente nella comprensione del messaggio che si vuole trasmettere. Spazio allora a contenuti spot, evitando lunghe solfe su come è nata l’azienda, per preferire azioni che puntino sui messaggi che incentivano alla scoperta ed arricchiscono in qualche modo l’esperienza dell’utente, ergo il blog.
Appesantire il sito con una navigazione troppo complessa, come ad esempio doppi menu e megamenu, può non funzionare alla grande.
Se si hanno molte informazioni da presentare è meglio ragionare per priorità. Ciò che è importante mostrare subito va messo nel menu principale, tutto il resto può esser considerato come submenu e può esser sistemato, mappando per bene il sito, in aree specifiche, ossia in quelle pagine dove ha più senso trovare quella voce, costruendo un’alberatura del sito per categorizzazioni.
A titolo di esempio se abbiamo un’azienda che produce 800 macchinari, è inutile presentarli tutti in un menu gigante principale, ma separare i prodotti categorizzandoli in modo da creare famiglie di prodotti più piccoli e per cui più facili da esplorare.
6. Chiari inviti all’azione
Le call to action hanno sempre avuto un ruolo fondamentale nei siti, sono il vero elemento di interattività e di conversione. Una call to action efficace però non può esser relegata ad un semplice pulsante, ma deve esser posizionata in un contesto informativo che spinga realmente l’utente a cliccare facendogli percepire il valore di quello che scoprirà dopo il click. Per intenderci oggi le chiamate all’azione non sono più un semplice “Clicca qui” o “Chiama ora”, ma diventano messaggi mirati, diretti e personali come “Trova la tua vacanza”, “Scegli il tuo soggiorno” o “Scarica la tua copia”.
7. Il layout
Infine senza nasconderci dietro ad un dito, anche se in ultimo aspetto, la parte estetica del sito gioca ancora un ruolo fondamentale, ma non è più determinate. I layout nel corso degli anni si sono molto semplificati, proprio in virtù dell’utente, trasformando anche il modo di vivere i siti che diventano sempre più degli spazi al servizio delle esigenze dell’utente piuttosto che per arzigogoli grafici.
Un sito ottimale ha una grafica pulita, ha un testo leggibile e ben formattato, ha degli spazi ampi che non appesantiscono la vista e, anche se può sembrare banale, un sito con meno layout è quello che vince, perché per quanto possa sembrare scarno, è di immediata comprensione per l’utente e permette subito di far colpo.
Con il layout per me si conclude la classifica che dispone gli elementi essenziali per parlare di sito web perfetto, per priorità.
Vorrei concludere con una riflessione. Quando si costruisce un sito web non sempre il parere del cliente deve prevalere su tutto.
Qualche giorno fa leggevo un articolo che esordiva con queste parole “non sei pagato per fare ciò che vuoi”, in realtà non penso sia proprio così. Quando un prospect cerca un professionista per realizzare un prodotto web non bisogna instaurare un rapporto di maestro-alunno, nessuno deve comandare o dare direttive su come una cosa andrebbe fatta, nessuno deve diventare il datore di lavoro e l’operaio, in questo modo si creerebbe un rapporto di subordinazione antipatico e controproducente. Piuttosto la cosa migliore da fare è creare un rapporto di cooperazione reciproca in cui l’ascolto iniziale è fondamentale, come lo è il cercare di assecondare – nei limiti del consentito – le più improbabili proposte, ma il compito di un professionista è quello di spiegare quali sono i limiti di determinate idee (bizzarre), e proporre in modo proattivo soluzioni più efficaci.
Voi come vi interfacciate con il vostro cliente o l’azienda?
Vuoi dire la tua?