La SEO sta morendo? Tutt’altro! E’ responsabile del 53% di tutto il traffico. [Studio]
Quante volte qualcuno ha cercato di far morire la SEO? Tantissime. Credo se ne parli da almeno 10 anni. Questo passaparola si è intensificato con l’arrivo degli update Panda e Penguin (2011 e 2012) che hanno cambiato il modo di fare SEO e messo in difficoltà i consulenti più anziani incapaci di innovarsi.
Della prematura morte si è continuato a parlarne in modo più diffuso soprattutto negli ultimi anni, quando le Serp hanno iniziato a dar risalto a risposte immediate all’utente senza che questi clicchi su alcun risultato e a mostrare feature che spingono parecchio in basso i risultati organici, favorendo quelli a pagamento.
A smentire ancora una volta le voci che vogliono a tutti i costi vedere la SEO in una tomba, ci pensa uno studio pubblicato da BrigthEdge, mostra come l’intera ricerca (organica e a pagamento) è responsabile del 68% di tutto il traffico tracciabile.
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Il traffico organico è cresciuto negli ultimi 5 anni
Lo studio precedente della stessa società, risalente al 2014, mostrava infatti una percentuale di traffico imputabile al canale organico pari al 51%, mentre ad oggi è cresciuto fino al 53%.
BrightEdge ha affermato che i dati sono stati generati nel maggio 2019 “da migliaia di domini e decine di miliardi di sessioni”. La società ha escluso il traffico diretto dallo studio. È possibile consultare l’intero studio a questo link.
Il report suddivide i dati sul traffico in base ai principali verticali. Per i siti B2B, i numeri erano persino maggiori della distribuzione del traffico più generale. Oltre il 75% del traffico B2B, secondo BrightEdge, proviene dalla ricerca organica e a pagamento.
Ai Social Media soltanto un 5% di traffico organico
Il traffico dalla Search a pagamento è pari al 23%, mentre si nota come, a partire dal 2014, il traffico organico proveniente dai canali Social sia rimasto stabile al 5% circa.
La lezione da imparare da questi dati
Una molto importante: se il tuo obiettivo è sviluppare traffico al sito e vendere dal sito, non potrai fare a meno di considerare investimenti più importanti nel canale Search (organico e a pagamento). Il Social non deve essere messo da parte, ma avrà obiettivi differenti: permettere di lavorare sullo sviluppo del brand (ricorda sempre che nei Social il bisogno dell’utente può ancora non essere espresso, mentre con una ricerca su Google è definito) e inviare traffico qualificato di tipo Pay-per click.
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