Keyword Research per eCommerce: guida completa alla scelta delle parole chiave per l’eCommerce
La scelta delle parole chiave per un e-commerce è un lavoro continuo, che va avanti per tutta la vita del sito. L’obiettivo è mantenersi sempre al passo con le esigenze e le ricerche dei possibili clienti, così da intercettarli prima dei competitor più disattenti.
I tanti strumenti di keyword research aiutano ad ottenere delle belle liste corpose di parole chiave. Non basta puntare su quelle che hanno più volume, però: serve una strategia basata sia su quello che vendi sia su quello che gli utenti cercano.
Facciamo un po’ di chiarezza.
Indice dei contenuti
Mettiti ne panni degli utenti
Come già detto in passato, individuare le search personas è il primissimo passo quando apri un e-commerce. Devi metterti nei panni di coloro che potrebbero acquistare i tuoi prodotti, immaginarne le esigenze e individuarne le possibili domande sui motori di ricerca.
Può sembrare un lavoro più di sociologia che di SEO, eppure è la premessa di qualsiasi keyword research. Questo lavoro di ricerca ti consente infatti di individuare parole chiave in linea con quello che vendi, ma con meno competizione e quindi più facili da scalare nelle SERP.
Mettiamo che tu venda abiti in taglie forti da donna. Le tuoi possibili clienti potrebbero cercare abiti eleganti o casual, lunghi o corti, economici o di sartoria; tutte keyword che Google ti suggerisce nella barra di ricerca, molto cercate e con tanta competizione.
Le tue future clienti potrebbero però chiedersi anche che cosa indossare se si ha un seno grande, come scegliere un paio di pantaloni se si hanno le cosce grosse, se si può indossare un tubino avendo la pancetta, ecc.
Verifica l’intento di ricerca
L’avrai già notato: c’è una netta differenza tra la keyword “abiti taglie forti eleganti” e “sedere grosso come vestirsi”. Quello che cambia è l’intento di ricerca, ovvero cosa spinge un utente a cercare la prima keyword piuttosto che la seconda.
Esistono tre tipi di query, in base all’intento di ricerca.
- Informative. L’utente ha una domanda cui cerca una risposta. A volte è una semplice curiosità (“come si chiama chi disegna abiti?”) altre volte è un problema da risolvere (“come si indossa la stola”). In entrambi i casi, l’utente non sta cercando né un prodotto né un servizio, ma un contenuto informativo.
- Transazionali. L’utente sta cercando un certo prodotto, che sia per comprarlo subito o per farsi un’idea di quanto costi; ad esempio, farà ricerche come “stola elegante invernale” o “tubino nero taglie forti”. Di conseguenza, si aspetta di trovare tutte le informazioni necessarie per scegliere dove e se completare l’acquisto.
- Navigazionali. L’utente sta cercando proprio te e il tuo sito, per cui cerca il nome del negozio o quello di prodotti che vendi esclusivamente tu.
Uno degli errori più comuni è non tenere conto delle differenze tra questi intenti di ricerca, quando progetti e aggiorni un e-commerce.
Il modo più semplice per verificare l’intento di ricerca di una certa query consiste nell’analizzarne la SERP: in base ai risultati, puoi farti un’idea di quali siano le intenzioni dietro una determinata parola chiave.
Usa anche Amazon
Se devi cercare parole chiave transazionali, uno degli strumenti più preziosi è la barra di ricerca di Amazon.
Non tutti lo sanno, ma quasi il 50% degli utenti cerca i prodotti direttamente su Amazon, anche se non è detto che decida di acquistarli proprio lì. Per questa ragione, i suggerimenti del sito sono una fonte preziosissima di informazioni, quando elaboriamo una keyword strategy.
Segui l’utente lungo tutto il suo viaggio
Compresa la differenza tra query informative e transazionali, potresti avere la tentazione di concentrarti solo su queste ultime e potrebbe essere un errore. Spesso il successo di un e-commerce risiede nella sua capacità di accompagnare gli utenti lungo tutto il customer journey, dalla fase di conoscenza fino a quella di acquisto.
Abbiamo già parlato dell’influenza delle AI generative sulla SGE e, in tutta sincerità, le cose stanno cambiando in fretta sia per gli e-commerce sia per altri tipi di siti. Ciononostante, un obiettivo rimane costante: conquistare l’attenzione degli utenti e tenerla ben stretta. Per fare questo, non sempre basta puntare solo su parole chiave transazionali, anche se sono quelle con il tasso di conversione maggiore.
Quando selezioni le keyword con intento informativo, la cosa davvero fondamentale è farlo non solo in base al volume e alla competitività, ma soprattutto in base all’affinità con il tuo brand. Gli utenti che fanno ricerche di questo tipo non sono interessati alla semplice “pubblicità” e devi offrire valore, è vero. D’altra parte, il tuo obiettivo rimane vendere e non puoi divagare con contenuti slegati da ciò che proponi.
Ad esempio, va benissimo inserire una guida su come vestirsi con un lato B importante, se vendi abiti per taglie forti. Va molto meno bene se vendi abiti per bambini o scarpe.
Punta sulla coda lunga
Infine, dai il giusto valore alle keyword a coda lunga, ovvero quelle più lunghe e dettagliate. Spesso hanno un volume di ricerca ridotto, che potrebbe farle passare in secondo piano. Eppure, molte di queste hanno un tasso di conversione più alto rispetto a quelle più generiche, magari a fronte di una competitività minore.
Se il tuo è un e-commerce agli inizi, che deve vedersela con competitor molto più grandi e consolidati, le parole chiave a coda lunga potrebbero essere un ottimo punto di partenza. Non solo può essere più semplice posizionarsi, ma si rivolgono a utenti che hanno ben chiaro cosa cercano e che sono più motivati a comprare.
Non è detto che sia sempre così, è chiaro. Il compito di un professionista della SEO consiste anche nel verificare queste cose caso per caso, così da elaborare una keyword strategy su misura.
In fondo, ogni e-commerce è una storia a sé e va trattato di conseguenza.
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