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Content marketing e crisi di idee: impariamo il riuso dei contenuti

Due cose sono carenti, o possono diventarlo, quando si gestisce un’attività online basata sui contenti: le idee e i relativi contenuti.

Una strategia inbound promozionale, è chiaro, prevede che il contenuto sia il padrone di tutta l’attività ma semplicemente perché ritengo che sia l’unica forma di promozione che tra blog, canali sociali e newsletter può suscitare attenzione e interesse. Mi piace spesso ricordarlo nei miei posto che per contenuto non si intende un qualcosa di superficiale e buttato li, il rischio è quello di non ottenere i risultati sperati, il CONTENUTO quello in maiuscolo è quel prodotto di qualità, che è stato un minimo studiato e analizzato in tutte le sue parti che come risposta diverte e coinvolge il lettore e, in un certo senso, lo fa sentire “onorato” di condividerlo.

Content lifecycle

Una infografica di Brafton che trovo interessante ha chiarito per bene come sia complicato e complesso il processo di content marketing descrivendo gli ingranaggi che lo compongono dalla scelta del contenuto alla realizzazione fino alla distribuzione e riuso.

Partiamo da dei dati importanti. Da quanto si legge nell’infografica, alla maggior parte delle aziende (più del 28%) occorrono in media 3-5 settimane per la creazione di contenuti che aumentano a 4-6 mesi se il contenuto ha al suo interno delle case study a cui seguiranno dei whitepaper riepilogativi.

I tempi, si capisce, non sono certo brevi per un web che si muove velocemente e per i competitor che fanno altrettanto, e questi dati sono un chiaro sintomo che mette in luce come, il processo di creazione dei contenuti, non sia così banale come possa sembrare. Il 70% delle aziende concordano con il fatto che la maggior limitazione che si incontra è la mancanza di tempo utile per poterli realizzare, nonostante ciò però si riconosce (nel 42% dei casi) che, soprattutto nel B2B, quanto una strategia di content marketing sia efficace ed è proprio per questo che il 73% dei marketer hanno prodotto più contenuti rispetto al precedente anno.

Riuso-dei-contenuti

Credits: Depositphotos

E se mancano le idee?

La pianificazione di strategie di content marketing può prevedere piccole, brevi, azioni svolte in un lasso di tempo predefinito di diciamo minimo 6 mesi con l’obiettivo principe di posizionare un brand nella sua nicchia e, sperando che il contenuto diventi virale, nel lasciarlo li per molto tempo, ma quel che maggiormente accade è che le strategie non abbiano dei tempi limitati nel tempo predefiniti, pensiamo ad esempio a chi gestisce un’attività in proprio che ha la costante esigenza di promuovere se stesso/la sua aziende creando un’azione promozionale con continuità per garantire la propria presenza, soprattutto in settori competitivi.

Il risultato finale è che, producendo un contenuto oggi ed uno domani, si arriva ad un punto in cui c’è “fame di contenuti” dato che non si è più in grado di produrne per mancanza di tempo e idee, di risorse che sappiano farlo o si dimezzano gli investimenti necessari per realizzarli.

Il concetto chiave è riuscire a realizzare dei prodotti che siano riusabili dopo un breve lasso di tempo o in qualche modo integrabili, dei sottoprodotti insomma che abbiano la proprietà di essere rigenerati periodicamente. Consideriamo ad esempio una infografica che raccoglie dati sul turismo italiano nel 2014, se si è così in gamba dal riuscire a realizzare un prodotto interessante che supporti dati interessanti e che raccolga un modesto successo, in linea quindi con gli interessi della maggior parte dei lettori, si può pensare di creare un ciclo di infografiche stagionali che riportino i dati nei diversi periodi dell’anno, garantendosi in questo modo almeno 4 contenuti di successo in un anno. Altri suggerimenti di riuso che arrivano dall’infografica sono:

  • realizzare ricerche che creano statistiche e le statistiche possono essere divulgate o in whitepaper o in infografiche;
  • le interviste, altro contenuto interessante, possono generare un contenuto per il blog e una sequenza di quote che possono esser riprese e approfondite in altri post.

Aspetti social

Dal punto di vista social invece otteniamo dall’infografica altri due dati importanti:

  • ottenere engagement non dipende solo dalla scelta del contenuto, ma soprattutto dalla qualità della realizzazione di quest’ultimo che si ripercuote nella condivisione social;
  • un contenuto non può esser studiato solo per esser raccolto in un blog, perché quello che si spera è che esso venga condiviso ampiamente sui canali sociali dagli utenti che lo vedono.

Partendo da ciò e importante comprendere che anche solo una misera condivisione da parte di un utente si tramuta in una visualizzazione per un tot di potenziali utenti interessati e non ci si può permettere di perdere l’occasione di attirare l’attenzione con un titolo ben scelto, un’immagine ben formattata e un description evocativo. Dunque è importante rendere il prodotto social-friendly partendo dall’ottimizzazione della condivisione e in particolare dall’immagine di anteprima.

Nella scelta del contenuto poi è importante considerare che, come note le foto su Facebook hanno il 39% in più di interazione, le infografiche sono condivise 3 volte in più rispetto a qualsiasi altro contenuto, i tweet con domande ricevono il 150% in più di interazione e ancora i post di “how-to” ricevono 3 volte più retweet e infine i post con più di 1500 parole ottengono molto più engagement in tweet e like.

Concludendo la creazione di contenuti per la rete è un processo lungo che richiede una buona dose di impegno, ma anche di ingegno per riuscire a creare IL prodotto che funzioni e che al contempo possa esser riusato e aggiornato nei momenti di crisi. Come vi comportate voi con la crisi di idee?

cicolodivita dei contenuti

Front-end Developer e Designer. Si occupa dello sviluppo di siti web, dalla radice all'interfaccia, e nella realizzazione di contenuti che siano più efficaci per comunicare in rete: infografiche, grafiche specifiche per i Social, User Interface per siti e landing page.

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