Pillole di Social Media Strategy per il 2015
Caro lettore, eccoci giunti a questo 2015, ricco di novità per noi che vi racconteremo nel corso dei prossimi mesi. Come ogni anno, vi auguriamo il meglio da questo anno appena cominciato.
A livello di web marketing cosa potrà offrirci questo nuovo anno? Quali gli scenari o trend che dovremmo fare nostri per orientare le nostre strategie di web marketing?
Ho pensato di fornire qualche piccolo spunto sulla base di alcuni trend osservati negli ultimi mesi del 2014 e su alcuni dati emersi dalle statistiche di consumo dei social da parte degli italiani.
Di seguito alcune micro-pillole.
Indice dei contenuti
1. Più concentrazione su Facebook, meno sugli altri Social.
All’ultimo Convegno GT, Paolo Zanzottera di ShinyStat ha presentato alcuni dati secondo me abbastanza significati per il mercato italiano:
in Italia il Social quest’anno ha superato la Search circa il traffico inviato ai siti web. Ma non solo. Ci sono Social che continuano a crescere, Facebook, e altri che calano; su tutti si nota Pinterest (- 68% rispetto al 2013) sul quale, onestamente, io ripiegherei pochi sforzi (e scelta) ad eccezione di business con focus specifici sul settore moda e e-commerce ma rivolti alla vendita internazionali. Qui da noi, diciamolo, non è mai decollato.
Si nota anche un calo di YouTube ( – 48%), dovuto anche al fatto che probabilmente carichiamo sempre più video in modo nativo su Faccebook, anziché su YouTube.
Ad ogni modo, se non si fosse ancora capito, i dati fanno emergere per il mercato italiano una netta dominanza di Facebook rispetto agli altri social: se in Italia la Search è rappresentata praticamente da Google ( siamo al 98% di utilizzo), per quanto riguarda il Social, questo è rappresentato da Facebook.
Ovviamente dare maggiore importanza a Facebook vuol dire anche prevedere investimenti in advertising. Se da un lato è necessario investire nella Search – organica e a pagamento – dall’altro lato e in ugual misura bisognerà investire anche nel Social, e Facebook non potrà più essere soltanto un’opzione, bensì una necessità.
Fonte: ShinyStat
2. Content Strategy: più attenzione ai contenuti video.
Qui ci sono 2 trend che sono stati ossevati. Da un lato, l’avvento di social come Vine, a cui sono poco dopo seguiti i video anche su Instagram, dall’altro il fatto che, proprio negli ultimi mesi, Facebook ha superato YouTube sia per visualizzazioni di video che per caricamento di video sulla piattaforma.
Un dato che segna una svolta e l’importanza, ancora più marcata, di Facebook quale hub strategico e multi-contenuto dove riporre sforzi e budget.
Il video inoltre è sempre più importante – anche su Facebook – in quanto adesso è la tipologia di contenuto che raggiunge il più alto numero di visualizzazioni.
Certo, non è da tutti realizzare video e non si dovranno per forza realizzare un video al giorno. Ci sono però una serie di tool online, anche gratuiti, che permettono di creare mini video perfettamente inseribili nel piano editoriale, da alternare alle immagini. Una pagina che seguo e che produce video con successo è quella di Olivia&Marino.
3. Community Management: maggiore velocità nelle risposte
Nell’anno appena chiuso lo abbiamo visto diverse volte. Purtroppo ci sono tanti esperti di social media pronti a demolire le aziende al minimo errore contenuto in un tweet o in un post su Facebook, specialmente poi se ci sono fatti spiacevoli che interessano un’azienda ma di cui, chi si occupa della gestione dei social, non ha alcuna colpa.
Confesso che è una cosa che è un po’ degenerata e quasi si va a caccia di post e tweet da poter criticare.
E’ poi però spesso responsabilità dei community manager dare risposte alla varie lamentele o accuse perché molte volte un direttore marketing non saprà come comportarsi. Un community manager al contrario è costretto a prendere delle decisioni in poco tempo, che potrebbero contrariare molti e soddisfare altri.
Nell’ultimo anno abbiamo visto come la risposta quasi in real-time ai commenti, alle lamentele o alle richieste di informazioni debba essere gestita velocemente, perché il buzz corre sempre più veloce, soprattutto su Facebook e genera processi virali che potrebbero essere inarrestabili se non si agisce nel minor tempo possibile per arginare il problema.
Con questo ho finito…per ora! 😉
Consiglio l uso di video sotto i 30 secondi dopo aver promosso la propria pagina con magicviral . Ottimo!
Ciao Dario,
Oltre al dato assoluto del traffico – che cmq è importante -, sarebbe interessante esaminare anche altre metriche (es. il tasso di conversione) o il mercato potenziale (B2B / B2C) prima di ripensare la suddivisione del budget pubblicitario 😉
Un pensiero e se vuoi una domanda Dario… e l’intenzionalità dei click? Ovvero quanto la ricerca ha dei rate maggiori nei confronti di un like a raffica di sui non si legge neanche i post? Chiedo…
bella domanda Alfredo e spero di aver capito bene il tuo commento.
Diciamo che a livello di obiettivi dovrebbe interessarci più il click e più in generale il traffico inviato al nostro sito, a partire dal post su Fb. Il like può effettivamente non avere alcun valore. C’è però da dire che tanta interazione (e quindi tanti like) permettono di aumentare il ciclo di vita del post che è poi visto da più persone e di conseguenza c’è maggiore possibilità di ricevere click e traffico.