Penguin 3.0: analisi di alcuni siti italiani penalizzati
Ti ricordi del temibile update anti-spam di Google chiamato Penguin? Fece la sua prima apparizione nell’aprile del 2012 e lo si è visto l’ultima volta, con un altro update, nell’ottobre del 2013, con la versione 2.0.
E’ stato l’update anti-spam che più ha spaventato il mondo SEO in quanto ha rivoluzionato a tutti gli effetti, in molti dei seo, il modo di fare link building.
Indice dei contenuti
Le comunicazioni da parte di Google
Gli annunci ufficiali con cui quasi sempre Matt Cutts annunciava l’arrivo di un nuovo update (e la data esatta) stanno diventando sempre più rari. Si ha come l’impressione che si voglia mettere quasi in difficoltà webmaster o seo colpiti dagli update e lasciarli vagare alla ricerca di informazioni supponendo di essere stati colpiti (o meno) da un update e supponendo che sia Penguin, Panda o semplicemente qualche problema interno al sito.
Questo aggiornamento è stato ufficialmente presentato come un refresh e non si è capito bene se il suo rollout sia stato completato o meno.
Prima John Mueller in un hangout afferma che il rollout sia completo (in data 20 ottobre) poi Pierre Far (sempre di Google) su Google+ afferma di essere ancora in corso.
Ad oggi l’unico annuncio ufficiale è il suo post
Di certo c’è che l’impatto di questo refresh sembra essere stato avvertito poco, anche dai tool di monitoraggio delle serp com Algoroo.
Insomma, non è sembrato come l’uragano del primo Penguin ed è difficile individuare siti colpiti.
Capire quindi quali sono le caratteristiche di questo nuovo update non è stato quindi immediato, anche perché chi è penalizzato difficilmente condivide le proprie informazioni, se non qualche riferimento al settore. Nei forum, si parlava di settori quali quello della cartomanzia e dell’eros, ma in realtà ci sono stati anche altri siti colpiti.
Caratteristica comune agli update algoritmici anti-spam (non manuali, attenzione) è che solitamente producono il loro effetto nella data ufficiale di rilascio. Ad ogni modo, il punto di partenza dell’analisi deve essere la data del lancio dell’update (un bel venerdì 17) e verificare gli impatti nei giorni immediatamente successive a quella data.
Cosa ho trovato in comune tra i siti colpiti da Penguin 3.0.
I siti che ho esaminato perdono importante traffico organico proprio a partire dal 18 ottobre. Perdono percentuali di traffico organico che va da un minimo del 50% ad un caso in cui se ne perde anche il 90%.
Le parole chiave che vengono perse (in media da -10 a -15 ma con casi anche con -30) sono tutte chiavi commerciali, spesso composte da due parole e che garantiscono al sito buona parte del traffico organico. Non vengono perse (sembra) chiavi molto long tail.
I link profile hanno in comune pattern già visti per i precedenti Penguin:
- composizione di anchor text prevalentemente commerciali;
- tipologie di siti linkanti: directories, scambio links, article marketing, forse link autogenerati. I siti sono di bassa qualità;
- le chiavi commerciali perse corrispondono proprio a quelle di cui si è fatto uso per costruire il link profile.
Andando a vedere i singoli casi:
CARTOMANZIA
SERVIZI DI CHIRURGIA (BUSINESS LOCALE)
In questo caso, il crollo avviene il giorno 20, diversamente dal primo caso e aumenta l’investimento in adwords. C’è però da dire che il sito di cartomanzia perde il grosso delle posizioni proprio il giorno 20.
PRODOTTI DIMAGRANTI
Anche qui, come per il sito di cartomanzia, crollo il primo giorno, il 18.
Questo sito è segnalato sull’analisi svolta su LinkResearchTools
WEB AGENCIES
Si, ci sono anche casi di siti di agenzie web colpite dal pinguino e per essere precisi, seo agencies.
primo caso
secondo caso
Tutti i siti colpiti, hanno in comune la perdita di posizionamenti esattamente per le chiavi che gli garantivano il maggior traffico organico e presentano una situazione di questo tipo:
Analisi di un Link Profile
Ho deciso così di esaminare dall’interno il link profile di uno dei siti colpiti. Ho scelto quindi quello del settore Cartomanzia, certo di poter trovare tanta bella roba old style.
Il sito in questione ha un exact match domain e non possiede molti links.
Analizzandoli e distinguendo le ancora tra commerciali, mixed e branded e in funzione anche della qualità dei siti linkanti, questo è quanto viene fuori subito.
Il sito non ha neanche un link buono. Ma sono quasi tutti innaturali.
Basta andare a fondo nell’analisi per capirlo.
Quasi tutti i links provengono da directories di bassa qualità e linkano con anchor text commerciale.
Gli screenshot che seguono, spiegano meglio l’innaturalezza dei links:
Si fa un uso massiccio di directories e forum di bassa qualità, ma soprattutto si spinge sull’anchor text commerciale. Infatti nel link profile del sito soltanto una piccola parte non fa uso del nome del brand (che è tra l’altro una chiave commerciale).
Il sito in questione ha quindi il tipico profilo link alla Penguin.
Altre informazioni:
dall’analisi fatta su LinkResearchTools, vengono fuori altri possibili pattern di questo refresh di Penguin, come:
- alcuni tra i siti colpiti da precedenti update Penguin hanno recuperato con questo nuovo update;
- c’è una generale delusione sull’impatto di questo update, soprattutto in merito alla Negative SEO. Sono infatti stati riscontrati casi di falsi positivi, ovvero siti colpiti da questo update a causa di una Link Bombing da Negative SEO;
- pare che ai siti colpiti da questo update non vengano più mostrati i links in entrata nell’apposita sezione del Webmaster tools.
Conclusioni
Sinceramente, sembra proprio che questo update abbia innovato poco, rispetto al passato e abbia colpito soltanto di striscio lo spam delle serp. Per innovazione si intende anche l’essere in grado di individuare nuovi pattern di spam da seguire e colpire. Il web ne è pieno e invece pare che in questo caso si sia andata a colpire solo la link building peggiore, quella di vecchissimo stampo ma, soprattutto, che ne abbiamo colpito solo 1 su 100. Di profili links come quelli visti sopra, ne è pieno il web.
Stando alle dichiarazioni di John Mueller, Google starebbe lavorando per migliorare la velocità con cui pubblicano nuovi update e refresh. Staremo a vedere. Mi riservo comunque la possibilità di aggiornare questo post qualora ci fossero novità o nuove informazioni a disposizione.
Se hai spunti di discussione sull’argomento sono benvenuti 😉
Non so… il sito di un cliente dopo il 18 ottobre é passato dalla 3 pagina ad essere terzo della prima. Ed é un settore dove i competitor facevano largo uso di link provenienti dai siti più improbabili o di circuiti di link costruiti ad hoc. In questo settore la “botta” si é sentita. E infatti ora tutti li a scrivere comunicati stampa (tralasciando il loro obsoleto codice html e ignorando i microdati)
io ho notato un comportamento decisamente anomalo sul mio sito. da lunedi 20 ottobre a giovedi ho superato ogni record di visite in 8 anni di gestione, mentre da venerdì 24 ho iniziato a registrare un calo di circa 15 000 sessioni giornaliere. probabilmente il mio sito risente del minor peso dato all’EMD ma l’ho trovato un a reazione un po’ tardiva rispetto al rilascio.
Ciao, da due anni gestiamo un sito di annunci gratuiti e il 18 abbiamo perso posizioni per le 2 chiavi commerciali più importanti 15 posizioni su la prima e sulla seconda oscilliamo come se fossimo in dance, ora dopo 5 giorni sembra che pian piano stiamo recuperando, i link in ingresso in webmaster tool non sono visibili più per il vecchio protocollo per il nuovo sono magicamente tutti riapparsi.
Ciao,
grazie per il tuo commento. Cosa intendi con “nuovo e vecchio protocollo” dei links? I siti che ho monitorato io sembrano non aver ancora recuperato.
Dario, complimenti per la tempestività e il livello di approfondimento analitico. Personalmente non ho riscontrato impatti sulla visibilità online di nessuno dei miei clienti. Almeno per ora (facendo le corna:)