Mobile search: come influenza l’utente nei contesti quotidiani e negli acquisti [RICERCA]
Durante il BeWizard, Avinash Kaushik ci ha tenuto a precisare che ormai non si è più nella condizione di poter considerare lo strumento mobile come un fenomeno di nicchia di cui si può far a meno o prevedere casomai investimenti futuri per la realizzazione di siti che funzionano attraverso i più comuni smartphone, bisogna farlo adesso! Per avvalorare la sua tesi ci ha comunicato in anteprima alcuni dati provenienti da un’indagine che un suo amico in Google stava conducendo, di prossima pubblicazione, che riguardavano proprio l’audience mobile.
Non abbiamo dovuto aspettare tanto. La ricerca è stata pubblicata e conferma la maggior parte delle cose che sono state dette durante l’evento: il futuro (che ormai è presente) è mobile ma non solo, l’uso dello strumento non è più legato a particolari contesti “fuori casa”, ma è diventato parte integrante delle nostre giornate in qualsiasi momento. Analizziamo la ricerca.
Google con Nielsen hanno utilizzato come strumento d’indagine il monitoraggio delle ricerche da mobile di 416 volontari per un periodo di 14 giorni facendo registrare qualcosa come 6.303 query. Il focus della ricerca, è stato quello di analizzare:
- attività di ricerca attraverso il mobile e in che contesto;
- i tassi di conversione e decisioni d’acquisto che questo strumento comporta;
- la percezione che gli utenti hanno della pubblicità quando si effettua una ricerca.
Indice dei contenuti
Attività di ricerca attraverso il mobile e in che contesto
In prima analisi, è stato evidenziato come gli interessi del pubblico siano abbastanza variegati e che i settori di ricerca spaziano dallo spettacolo alle news, dallo shopping al cibo, dalla tecnologia alla finanza quindi essenzialmente un audience che potrebbe tranquillamente essere assimilata a quella desktop, non vi è distinzione anche se con differenti percentuali d’uso. L’attività quindi di ricerca attraverso il mobile non è settoriale o esclusiva di alcuni gruppi di persone.
I contesti d’uso della ricerca sono anch’essi abbastanza variabili e spalmati durante tutta la giornata; emerge infatti che i possessori di smartphone sono impegnati durante tutto l’arco della giornata in attività di ricerca su mobile ma quel che è interessante è analizzare in che arco lo fanno proncipalmente. Il picco di attività è registrata nella fascia oraria 20-23, nell’arco finale della giornata, con una percentuale del 22% segue poi dalla fascia 15-16 con il 19% e una buona percentuale è attiva anche nell’arco tra le 16-20.
Da questi dati è facile capire come in pratica il maggior tasso di attività di ricerca da mobile viene effettuato nella seconda fase della giornata lavorativa e oltre.
Questo è un dato abbastanza singolare se pensiamo che, soprattutto nella fascia 20-23 la gente dovrebbe essere a casa e del tutto distaccata dall’uso di dispositivi che per loro natura dovrebbero essere utilizzati in mobilità. Ma ecco che il 77% delle ricerche viene proprio effettuata in questi contesti, casa e lavoro, facendo equiparare quasi la percentuale d’uso a quella dei pc desktop.
Altro dato interessante è che i settori più influenzati da questo tipo di ricerche sono intrattenimento e cibo seguito da tecnologia e lo shopping.
E’ stato chiesto ai teste di motivare il perché dell’uso della tecnologia mobile per effettuare le ricerche e l’81% degli intervistati ha sottolineato che gli elementi che favoriscono l’uso di questo strumento sono la comodità d’uso, nel dettaglio per il 62% degli intervistati, e la velocità di accesso (senza attendere i tempi di caricamento per l’avvio del pc) per il 53% facendo diventate lo smartphone, lo strumento utilizzato con più soddisfazione dato che disponibile in qualsiasi momento in qualsiasi posto anche se l’83% delle ricerche avviene in casa.
Tassi di conversione delle ricerche mobile e decisioni d’acquisto
Il fatto che gli utenti trovino comodo utilizzare lo strumento mobile non è solo un dato che ci fa capire le nuove abitudini degli utenti ma l’utilizzo apre anche delle valutazioni sull’efficacia dello strumento in termini di conversioni e decisioni d’acquisto: il 73% delle ricerche effettuate da mobile si traducono in azioni di interesse verso il prodotto cercato e il 28% si tramuta in conversione.
Se, infatti un’azione di ricerca nel 36% dei casi si tramuta in ulteriori ricerche, ci sono delle percentuali non minori che evidenziano come, la ricerca da mobile, attivi nell’utente la voglia di interagire con il risultato della query innescando azioni sia online che offiline. In particolare quelle che più maggiormente si attivano sono:
- visitare il sito del prodotto (25%);
- condividere l’informazione con parenti e amici o online (18%);
- visitare lo store ed effettuare l’acquisto (17%).
Tra i settori che più convertono al primo troviamo il settore bellezza seguito con percentuali decrescenti dal settore auto, viaggi, cibo e tecnologia.
In più, parlando in termini di decisione d’acquisto nel 45% dei casi una ricerca da mobile porta gli utenti ad esser più propensi ad interessarsi al prodotto in particolare si è più propensi a visitare lo store nel 57% e, percentuale importante, e più propensi ad effettuare un acquisto per il 51% dei casi.
Tempi di conversione e azione
Emerge anche che, per trasformare una ricerca in conversione o azione, esiste un lasso di tempo ben preciso che si aggirerebbe intorno all’ora.
Un’ora dopo aver effettuato la ricerca iniziale, nel 63% dei casi, si converte in azioni e ben il 55% delle azioni complessive sono conversioni in acquisti.
Più nel dettaglio:
- l’81% delle conversioni che si tramutano in visita dello store, chiamate o vendite, avviene a 5 ore dalla ricerca;
- l’84% delle azioni che vengono attivate dalla ricerca avvengono entro le 5 ore.
La percezione che gli utenti hanno della pubblicità quando si effettua una ricerca
Infine si è dato anche uno sguardo a quel che riguarda l’advertising attraverso il mobile chiedendo agli utenti che effetto hanno queste tipo di promozioni a pagamento sulle proprie azioni. E’ importante sottolineare che il 65% degli utenti ha notato la pubblicità nelle SERP dei risultati e che la presenza non sembra infastidire l’utente. Da mobile gli utenti sono più propensi a considerare la pubblicità in particolare quando sono a fare shopping ritenendo l’annuncio efficace e utile nel 59% in più è stato chiesto di valutare l’annuncio e il risultato è stato che l’adv da mobile risulta non invasivo, diretto, veloce e con contenuto di interesse.
I dati della ricerca per il settore mobile sono davvero utili per comprendere come il lavoro web si debba evolvere e che ignorare certi aspetti potrebbe voler dire non essere più competitivi nel mercato. Quindi il mio consiglio è armarsi di buona forza e studiare per il mobile le soluzioni più efficaci per promuovere le attività non solo attraverso realizzazione di siti specifici per il mobile ma anche attraverso attività di mobile seo.
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