Micro-Content per i Social caratteristiche, vantaggi ed esempi virtuosi
Lo sforzo richiesto per diffondere un messaggio proveniente da un sito sui canali sociali è sempre più elevato. Colpa della visibilità che impedisce ai contenuti di esser visualizzati da tutti gli utenti, colpa degli utenti che non interagiscono con i contenuti, fatto sta che destare continuamente l’attenzione degli utenti, alle volte appare proprio come un’impresa impossibile e non sempre si ha capacità di esser sempre freschi nell’individuare idee che potenzialmente funzionino.
Dall’altro lato abbiamo anche ciò che ci rema contro. Sui social, nulla può esser studiato a tavolino perché ci si scontra non solo con un’enormità di utenti che sono iscritti a tantissime pagine, ma anche con modi di condividere e di usare i social, differenti.
L’unica strada perseguibile è quella di sperimentare in continuazione per cercare il modo migliore per interessare gli utenti costantemente senza rendere la pubblicazione piatta e priva di valore, nel tempo.
Quasi tutti i contenuti che vengono utilizzati sui canali sociali li possiamo annoverare in quella tipologia di prodotti chiamati Micro-Content. Sono i contenuti che annunziano meglio come incanalatori di traffico verso i siti e cura della presenza online. Una grafica ci aiuta meglio a capire come essi sono collocati nel contesto dei contenuti online.
Indice dei contenuti
- Cosa sono i Micro-Content, le caratteristiche
- Al lato pratico quindi, cosa possiamo definire micro-content?
- Quali i vantaggi pratici di un approccio basato sui Micro-content?
- 1. Velocità di creazione
- 2. Utilissimi per la divulgazione.
- 3. Creatività può spaziare, mai piatta
- 4. Potere attrattivo
- 5. Mai più senza
- Esempi concreti, virtuosi su Facebook
Cosa sono i Micro-Content, le caratteristiche
Definiamo meglio la tipologia. Per Micro-Content, o contenuti flash, identifichiamo quella tipologia di prodotto editoriale destinato a girare sui social, talvolta anche nei blog, che ha le caratteristiche peculiari di:
- fornire informazioni utili, quindi rappresenta un contenuto assolutamente di valore per la community, che in un certo senso arricchisce e potenzia le informazioni in possesso;
- elevata condivisibilità, l’alto potere informativo del prodotto ne determina una elevata capacita di esser condiviso perché fornisce informazioni interessanti che vale la pena di condividere per allegria o comunanza al messaggio, ma anche perché al contempo soddisfa e gratifica l’utente che si sente “in debito” nel dar voce al messaggio.
- Brevità che rappresenta, insieme all’esser informativo, l’elemento peculiare di successo del contenuto. Intrinsecamente, ricordiamolo, il contenuto è studiato per essere flash, dunque lo scopo prioritario è quello di esser fruito in modo immediato, veloce – uno di quei contenuti che se perdi tempo a fruire non ti senti in colpa – e che lo noti nello streaming perché si inframmezza tra tutti gli altri, seri e semi-seri dei contatti social “umani”, creando quasi un’interruption, una pausa dalla consultazione (di pochi secondi), che non disturba la navigazione, o almeno non dovrebbe farlo.
Al lato pratico quindi, cosa possiamo definire micro-content?
Tutti i formati di condivisione disponibili sui canali, possono tutti potenzialmente diventare micro contenuti, quindi immagini, video, gif, live video, link.
1. Partiamo dal formato più semplice: le immagini. Le immagini sin dagli albori dei canali sociali, sono diventate il modo più chiaro di comunicare in modo istantaneo con l’utente, di far conoscere l’azienda, il vissuto e informare. Ampia applicazione hanno le immagini nell’ambito del Visual Sotrytelling per comunicare in maniera vivida e vissuta la quotidianità aziendale. Tra le immagini possiamo far rientrare anche una sotto-classificazione d’uso come le mini infografiche, le citazioni, i brevi How-to, o semplici gallerie di immagini che raccontano un evento.
2. Il video, o meglio Micro-Video, oggi come oggi dovrebbe essere il formato più sfruttato proprio per via dell’elevato successo che riscuotono su canali come Facebook. Sono cruciali per poter godere di una maggiore visibilità, ma sembra che siano anche molto apprezzati dagli utenti. Ovviamente le tre caratteristiche elencate precedentemente ci devono essere tutte per funzionare: essere informativo, condivisibile e breve.
3. Le gif animate sono un nuovo modo di parlare sui canali sociali. Usate come modo di raccontare uno stato d’animo o un episodio, ma anche come voce informativa su evento in programma, le gif rappresentano l’evoluzione dell’immagine in una forma di comunicazione ancor più attrattiva e appetibile per l’utente. Spesso vengono usate per strappare un sorriso, altre volte per enfatizzare un’emozione di uno status. Gli impieghi sono vastissimi sui social.
Quali i vantaggi pratici di un approccio basato sui Micro-content?
1. Velocità di creazione
Innanzitutto la cosa che mi preme di più sottolineare è che i micro contenuti sono semplici e veloci da realizzare.
A differenza di blog post o info-prodotti, non si deve spendere moltissimo tempo per la realizzazione dato che sono brevi, e l’impegno richiesto è davvero irrisorio commisurato poi alla possibilità che il contenuto ha di avere successo e diffondersi. Quindi operativamente sono la forma più semplice di Content Marketing.
2. Utilissimi per la divulgazione.
I Micro-Content possono rientrare a tutti gli effetti come modi promozionali di diffondere un big-content. Mi spiego meglio.
Immaginiamo di avere a disposizione un ampissimo whitepaper con una ricerca, da cui è strato estratto un grandiosissimo post divulgativo, i Micro-Content in questo contesto possono diventare un’arma interessantissima per perfezionare il processo di “portare a conoscenza” dell’esistenza di questo prodotto.
Creare una mini grafica riepilogativa, diffondere un grafico che riporta dati salienti, sono alcune strategie che consentono all’utente di prendere atto dell’esistenza di una risorsa complessa e invogliarlo alla consultazione completa.
3. Creatività può spaziare, mai piatta
Per la presenza dei diversi formati, è possibile modulare la tipologia di Micro-Content in modo che possano esser combinati per creare dinamicità nel piano editoriale.
Ad esempio si potrebbe pensare di utilizzare tutti e tre i formati elencati precedentemente, e alternarli in base al successo che essi mostrano.
Nel piano editoriale di una settimana fatto di 21 post, si potrebbe pensare di dedicarne una decina a micro content da spalmare giorno per giorno. In questo modo otteniamo il beneficio duplice di non appiattire la consultazione e di colpire o tenere attenta e attiva l’interazione degli utenti con la pagina.
4. Potere attrattivo
Il vantaggio in questo caso risiede nella capacità degli autori del contenuto di conoscere bene la community di ascoltatori ed interpretare per bene i loro interessi.
Facendo una marginale audience analysis, aiutandosi anche con dati esterni ai canali sociali, si può studiare il contenuto in modo che avvicini sempre di più l’utente all’informazione fatta dalla pagina. In questo caso può aiutare molto avere a che fare con il “senso comune” e con le percezioni che l’utente ha del mondo che lo circonda.
5. Mai più senza
Più che un vantaggio rappresenta una forma mentis da maturare. Senza contenuti fruibili istantaneamente non si potrebbe mai raggiungere un utente sui Social. Ogni tanto è bene dedicare, dunque, i propri sforzi nel creare qualcosa di carino e divertente da condividere con la propria community.
Esempi concreti, virtuosi su Facebook
Vediamo alcuni casi virtuosi di Micro-Content sui social che si distinguono per capacità di creare musicalità nel piano editoriale e renderlo assolutamente perfetto.
Nivea, sfrutta gif, video e immagini per comunicare non solo i prodotti, ma anche emozioni e sensazioni che accomunano i follower.
Labello, utilizza principalmente immagini ma usa benissimo i micro-video e le gif che comunicano positività, ma informano.
Tom Fishburne ha da sempre lavorato con le immagini e continua a farlo. Rappresenta un caso emblematico di contenuto divulgativo del suo blog. Ogni post con immagine rimanda a una consultazione approfondita sul suo blog.
Google, li seguo da un po’ su Facebook e ho visto come è cambiato il loro modo di operare nel tempo. Il loro piano editoriale, allo stato attuale, è incentrato completamente sull’uso dei video dall’alto potere informativo e di scoperta.
Mini è invece il brand che non ha mai abbandonato le immagini per parlare alla community. Parliamo di un lovemarks dunque non è difficile produrre risultati da una sola immagine, anche a fronte di un piano editoriale statico nel formato, susciti stupore ed elevata interazione.
Raixe, azienda specializzata nella commercializzazione di bio-ortaggi, ha un bellissimo piano editoriale che racconta mese per mese la frutta e verdura di stagione. Alto potere informativo per tutti.
Legambiente, infine, informa con una mini infografica animata gif che ha spopolato in questi giorni di preparazione al referendum sulle trivelle in mare.
Insomma di opzioni per creare ce ne sono, bisogna solo avere la buona volontà di mettere in pratica e testare per cercare di trovare il modo giusto per dialogare con i propri utenti. Quale formato utilizzate maggiormente?
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