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Come analizzare un sito quando si acquista un Link

Acquisire backlink è molto importante nella SEO. Contrariamente a quanto si possa pensare, il link è ancora il segnale di ranking più incisivo e determinante.

C’è pure ancora differenza tra un link inserito su un testo generico o branded (es. questo articolo viene linkato sul testo “Webinfermento”) e un link con anchor text esatto (es. lo stesso articolo viene linkato sul testo “Link Building).
Se sono interessato a posizionarmi per “Link Building”, l’anchor text ha ancora il suo peso determinante.
È per questo motivo che hanno rilasciato il Penguin Update e aumentato i controlli manuali. Per evitare che i webmaster e i SEO abusassero dei link facendo spam e garantendo migliori risultati ai propri siti in modo artificiale.

Fatta questa breve premessa per i non addetti al mondo della SEO, c’è da dire che quando si tratta di analizzare un sito per valutarne la convenienza di acquisire un link, se ne vedono davvero tutte.

Ho deciso quindi di fornire un mio personale vademecum, parte di un processo più ampio che utilizziamo da ormai diversi anni, utile per analizzare se un sito è realmente valido.

Come analizzare la bontà di un sito dal punto di vista dei Backlink

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Memorie dal passato: la barretta verde del PageRank di Google. Dismessa ormai da diversi anni.

Tanti anni fa era strategia diffusa tra molti SEO limitarsi a guardare il PageRank di un sito e il Domain Authority di Moz.

Tralasciando il fatto che il numerino del PageRank non sia più visibile da anni (e già anni fa, era un’approssimazione) e quindi potrebbe riportare un valore inesatto, anche il solo Domain Authority potrebbe trarre in inganno.
Sono indici che hanno a che fare col modo in cui un sito linka ed è linkato ma non rappresentano un’affidabile metrica della reputazione e popolarità di un sito e della convenienza ad avere un link.

La cosa che bisognerebbe scongiurare è la possibilità di targetizzare siti soggetti a penalizzazioni algoritmiche e manuali, anche perché non produrrebbero traffico organico e acquisire un link da questi siti non avrebbe alcun valore e di conseguenza non si migliorerebbero i ranking, anzi, potrebbe rivelarsi anche un’operazione pericolosa.

Quindi il primo check da fare è un comando “site:” per verificare se il sito sia realmente indicizzato o presenti anomalie nelle pagine indicizzate (es. risultati di “Parasite Hosting“)

Le metriche da analizzare

Quando si analizza il profilo di link di un sito, è importante prestare attenzione a diverse metriche SEO che riflettono l’autorità, la qualità e la credibilità del sito. Ecco alcune delle metriche più importanti e un commento su ciascuna:

  1. Utenti Unici: Indica il numero di visitatori unici che il sito riceve in un certo periodo. Un alto numero di utenti unici è un indicatore di traffico organico e dimostra che il sito ha contenuti popolari e potenzialmente preziosi per la link building.
  2. AHREFS Domain Rating (DR): Valuta la forza del profilo backlink di un dominio su una scala da 0 a 100. Il DR è un importante indicatore della qualità e della quantità di backlink che puntano al sito, riflettendo così la sua autorità complessiva.
  3. Semrush Authority Score: Riflette la qualità complessiva di un dominio, tenendo conto di fattori come i backlink, il traffico organico e l’attività sui social media. Questa metrica è utile per ottenere una visione a 360 gradi dell’autorità di un sito.
  4. Trust Flow: È una metrica di Majestic che misura la qualità dei backlink di un sito, basata sulla loro vicinanza a siti di alta qualità. Un alto Trust Flow è generalmente indicativo di backlink di buona qualità, ma deve essere bilanciato con il Citation Flow per una valutazione completa.
  5. Domain Authority (DA): Fornita da Moz, questa metrica predice la probabilità che un dominio si posizioni bene nei risultati di ricerca. Anche se la DA è ampiamente utilizzata, può essere manipolata e quindi va interpretata con cautela.
  6. Domain Rating: Un’altra metrica sviluppata da Ahrefs, simile alla Domain Authority, che riflette la forza del profilo backlink di un sito. Questa metrica può essere usata insieme ad altre per valutare l’autorevolezza di un sito
  7. Zoom Authority: È una metrica sviluppata da SEO Zoom che valuta l’autorevolezza di un dominio sulla base di fattori come il traffico organico e i backlink. Questa metrica è particolarmente utile per valutare siti in ambito italiano.

Considerando queste metriche, si può ottenere un quadro più completo del profilo di link di un sito e prendere decisioni informate sulla sua idoneità per la link building.

 

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Fonte immagine: Moz

Analisi Qualitativa

In combinazione è utile dare un’occhiata al traffico organico da SemRush o Sistrix. Se noti un calo brusco in una certa data senza segni di ripresa, è meglio lasciar perdere. Le metriche SEO continueranno a sembrare ottime ma il sito potrebbe essere stato penalizzato.

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Metriche quanti-qualitative: nessun tool ti dirà che un sito è buono ai fini SEO finché non te lo vai ad esaminare a manina. Dopo aver dato un’occhiata alle metriche viste sopra (soprattutto al traffico organico da SemRush), è utile aprire il sito e darci un’occhiata.
Solitamente se mi si aprono 2 mila popup o, peggio, vengo reindirizzato su un altra pagina, chiudo subito ed elimino il link prospect.

L’analisi qualitativa è utile per capire se quel sito di news o blog sono realmente ben gestiti, hanno una redazione che sceglie cosa pubblicare e cosa no, hanno una buona presenza nei social e se gli stessi articoli hanno un buon riscontro col pubblico.

Si guarda quindi a:

  • singole pagine. Gli articoli ricevono commenti? Quante condivisioni nei social hanno?
  • pagina Facebook e profilo Twitter. Quello che pubblicano riceve interazione?
  • quanto lungo è l’articolo?
  • quanta pubblicità è presente all’interno di un articolo?
  • quanti link in uscita ci sono?

se da SemRush risulta un calo di traffico organico, potrà essere utile, per avere maggiori conferme, guardare allo storico del profilo links da cui sicuramente si potrà capire se è stato costruito in modo naturale o meno.

Tipologia di Link Offerto

L’ultimo check riguarda l’offerta dell’inserzionista e qui dovremo valutare:

  • tipologia di link: solo anchor brand o anche Partial o Exact Match Anchor Text?
  • Il link sarà dofollow o nofollow? Accertarsi che non sia a posteri inserito un X-robots tag Index, Nofollow nelle intestazioni HTTP.
  • Il link sarà permanente o è soggetto a scadenza?

Rispondendo a queste domande e in base anche alle nostre esigenze, potremo fare una valutazione più obiettiva anche del costo richiesto.

Conclusioni

Queste sono ovviamente soltanto delle indicazioni che possono permetterci di scartare una serie di siti che, pur apparendo buoni, in realtà non lo sono affatto.
Al mio avviso al giorno d’oggi per garantirsi un po’ di sicurezza bisogna targetizzare soltanto quei siti che presentano buone metriche a livello di utente. Articoli letti dagli utenti e condivisi nei social, commentati, ecc. Ricorda una cosa:

Il link migliore è quello che porta al nostro sito traffico referente. Meglio ancora se converte.

 

Professionista SEO, da sedici anni, progetta strategie digitali orientate allo sviluppo di visibilità online. Come SEO ha lavorato in prima persona a differenti progetti complessi in settori ad elevata competizione, costruendo da zero progetti da oltre 20 mila visitatori giornalieri.

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5 risposte a “Come analizzare un sito quando si acquista un Link”

  1. Alessandro Gnola ha detto:

    in effetti piu che portare molto traffico, l’importante è che sia traffico buono,targhettizzato e che soprattutto converta!

    • Simone Luce ha detto:

      Esatto! Sempre meglio puntare alla qualità e non alla quantità, sarà pure una frase ovvia e scontata, ma vale sempre! Sopratutto nel nostro campo.

      Saluti,
      Simone

      http://www.simoneluce.com

      • Alessandro Gnola ha detto:

        Molto complesso generare contenuti di qualità. bisogna sempre capire i proprio pubblico per modulare le informazioni da dare. contenuti buoni ma complessi servono a poco perché il cliente target potrebbe non apprezzare perché troppo complessi.
        Se ad esempio di parla di siti ecommerce è possibile parlarne in termini semplici ma anche complessi. spesso la complessità e specificità di alcuni articoli non avvicina il lettore ma lo allontana.

      • Alessandro Gnola ha detto:

        La qualità, alla lunga, paga sempre. Puoi fregare il cliente una volta, ma ti lascerà presto. meglio avere un rappporto lavorativo di fiducia che non rapporti estemporanei di breve durata.

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