Le 5 tipologie di utenti social che non vorresti mai incontrare
Se i social sono lo specchio della piazza, resa virtuale per la sola presenza di un monitor, una tastiera e un account social allora non c’è da meravigliarsi di quanto sia così semplice, solo osservando le azioni comunicative generate, classificare gli utenti per stereotipi. Lo scemo del villaggio, l’intellettuale, il burlone e il bullo sono solo alcune figure che potrebbero essere individuate online ad esempio.
Il comportamento dell’utente social può essere sommariamente analizzato, senza pretese o studi empirici ma solo sulla base della nostra esperienza maturata sul campo, osservando le azioni che compie nei confronti delle pagine che segue. Quando è “a casa”, nel proprio profilo, la personalità dell’utente social è in latenza, quasi in stand-by, le azioni sono limitate alla costruzione dei contenuti e all’interazione con i propri contatti secondo una normalità quasi insana, ma la trasformazione deve ancora avvenire!
Quando l’utente social si sposta nella folla, metafora di pagine o newsfeed, e osserva un contenuto è lì che l’istinto comunicativo prende piede ed emerge la sua grande personalità. Su questa idea nasce questa classificazione degli utenti social, cinque suddivisi per personalità comunicativa sui diversi canali, che nessun community manager vorrebbe mai incontrare.
Indice dei contenuti
1. Utente “io so tutto e voi non siete un c..”
O meglio definiamolo come “utente saputello” ed è colui che frequenta le pagine che sono in linea con i propri interessi tra le altre, ma la sua attenzione si focalizza solo sui contenuti in cui può far emergere la propria vena polemica. Questa tipologia di utente deve esprimere ad ogni costo la propria opinione e solitamente quando lo fa è per screditare o contraddire quanto stato affermato in origine alle volte avvicinandosi molto alla figura del troll ma forse con una leggera conoscenza in più.
Come affrontarlo?
Semplicemente cercando di rispondere in maniera pacata e amichevole e se proprio si arriva ad un punto di non ritorno con il lasciare che la conversazione perda di tono.
2. Utente “la grammatica è un’opinione”
E’ l’utente più sempliciotto quello che usa i social perché ce li hanno tutti e quindi è divertente che anche lui vi partecipi, e si diverte! Usa i canali per passatempo e per passatempo coltiva anche le interazioni con le pagine a cui è iscritto. Sente fortemente il senso di partecipare ma ha un piccolo problema: mostra dei deficit nella grammatica. Solitamente è un utente molto giovane, nato e cresciuto con gli sms e la parola d’ordine è cercare il più possibile di risparmiare parole oltre che non aver ben studiato le regole grammaticali che lo portano a compiere grossi strafalcioni (é non accentate, ho senza H tra i migliori e apostrofi o accenti sbagliati).
Come affrontarlo?
Non c’è nulla di male a rispondere ai suoi commenti lasciati ma senza polemizzare sul modo di scrivere tanto dietro l’angolo c’è il saputello (vedi sopra) che saprà sicuramente bacchettarlo a dovere!
3. Utente deluso
Rappresenta l’utente equilibrato e forse anche un po’ solitario ma che quando è deluso da un brand mostra tutta la sua verve social e si sfoga apertamente sui profili aziendali. E’ fastidioso se non ricevere risposta ed è in grado di chiamare ad adunata tutti i suoi contatti più stretti come rinforzo perché vede la delusione come un affronto e le pagine social come il campo di battaglia in cui difendere il proprio onore.
Come affrontarlo?
E’ l’utente che più di altri necessita di una risposta. Lo step iniziale quindi deve esser quello di capire il malumore da dove si è generato e cercare di porre in qualche modo rimedio per evitare che la furia continui successivamente, se anche a fronte di scuse, le lamentele persistono ignorare e aspettare che si arrenda.
4. Utente SUA maestà
E’ una specie di utente social atipico. La sua fascia di età può essere collocata tra i 40-60 anni ed oltre e ha un modo di comunicare molto formale,fatto di lunghe digressioni, usa un linguaggio complesso e articolato e, dettaglio particolare e distintivo, utilizza il LEI e VOI per rivolgersi all’interlocutore della pagina senza modificare il tono della conversazione anche rispetto ad un livello di comunicazione meno informale dato dal community manager.
Come affrontarlo?
In nessun modo. Bisogna solo prendere atto del fatto che l’utente è abituato ad una tipologia di comunicazione formale con chi non conosce e probabilmente non è così esperto dello strumento da capire come si snoda la comunicazione sui social network.
5. Utente spammer
Questa tipologia di utente è la più diffusa sui social ed è colui che nel DNA deve iscriversi a tutte pagine e aggiungere chiunque ai propri contatti ma solo allo scopo personale di diffondere i propri contenuti. Questo utente, infatti, è di solito proprietario di pagine, si dedica al DIY crea oggetti fatti in casa o nel caso peggiore utilizza il proprio profilo per diffondere quello che vende nella propria attività commerciale (online e offline). Questo utente è senza ritegno e le sue azioni quotidiane sono (anche non in questo ordine):
- invito alle pagine;
- tag illecito sulle immagini dei propri contatti;
- spam sulle pagine con messaggi sensazionali contornati da stelline o simboli ASCII speciali;
- messaggi privati sulle pagine;
- immancabile exploit nei commenti con link alla pagina o, da poco, con l’inserimento dell’immagine che precedentemente è stata usata per il tag.
Come affrontarlo?
Questo utente va bannato dalla pagina se insistentemente fa le azioni sopra specificate perché inficia anche l’immagine professionale che si cerca di dare alla pagine. La cosa migliore è monitorarlo nelle azioni e prendere i dovuti provvedimenti quando la soglia di sopportazione si abbassa.
Avete esperienza con uno di questi profili di utenti social? Raccontatecele! 😉
Per divertimento leggo spesso blog che si occupano di tecnologia mobile e li (e da qualche tempo anche nelle community che si occupano di politica) c’è la sesta categoria di utente: il TROLL! colui che ha almeno 2 o 3 account per alimentare discussioni e “ammazzare” il topic… E’ un virus pericolosissimo 🙂
Quelli che non capisco sono gli utenti che, sulla pagina aziendale per esempio di un software, pubblicano le proprie foto delle vacanze al mare… Non capisco proprio il senso.
La tipologia spammer è scriteriata! Fa il proprio mestiere di condividere le proprie immagini o pensieri ma lo fa senza cattiveria e senza selezione del resto non stiamo parlando di un esperto di social ma solo di una specie di “traffichino” che spaccia i propri link in cerca di qualche consenso.
Mah, sai qual è il brutto della “piazza virtuale” che questa gente non li puoi abbronzare col lanciafiamme. Ad esempio, odio chi su Facebook pubblica post (roba che tra l’altro è l’opposto dei miei orientamenti) sul mio diario. È così difficile taggare!?
Addirittura! 😀
In ogni caso gli strumenti social permettono un perfetto controllo di queste tipologie di utenti che certamente vanno controllate ma, per non rischiare un effetto boomerang e intaccare la reputation del brand, è meglio cercare sempre di trovare una risoluzione che sia, per quanto possibile, a misura dell’utente.