La Search del 2014 in 8 domande e risposte. Intervista a Giorgio Tave
Tra pochi giorni a Milano si terrà il Convegno GT, il consueto appuntamento di fine anno che in Italia rappresenta la conferenza per eccellenza dedicata al Search Marketing.
In occasione dell’avvicinarsi dell’evento, ho chiesto a Giorgio Tave di rispondere ad alcune domande con l’obiettivo di riepilogare i principali avvenimenti del 2014 che hanno interessato il mondo della Search e i SEO molto da vicino.
Buona lettura!
D. Ciao Giorgio, quali sono le tre novità nella Search che ti hanno colpito maggiormente in questo 2014?
R. Ciao Dario, questo è stato un anno abbastanza interessante. Diciamo che la mia classifica è, in ordine di importanza, questa:
- 1. Matt Cutt che si prende una pausa (secondo me lascia), perché con questa sua mancanza di presenza abbiamo visto tutti i limiti nella comunicazione da parte di una grandissima azienda. Prima faceva il parafulmine, ora è chiaro che era davvero il parafulmine. Sono allo sbando, proprio perché non c’è un reparto per fare questo ed è incredibile che non ci sia. È un danno per tutto il settore.
- 2. Il mondo local: la rivoluzione di Google My Business, quello che stanno facendo con Google Now (in America sono esplose le ricerche con le parole “my flight”..per dire), il puntare sugli small business. Insomma, finalmente Google si è dato una bella mossa e nel 2015 mi aspetto tanto.
- 3. Mobile: i passi che stanno facendo Google e Facebook sono chiari. Anche la search è stata colpita da questo, Google ha fatto varie modifiche e annunci sopratutto per il mobile: segnala in SERP i siti mobile-friendly, dice che declassa quelli che non sono ottimizzati per mobile. Anche se non c’entra direttamente con la Search che intendiamo noi, Facebook ha cambiato il modo di fare ADV su Mobile..e questo sta portando Google a fare molte riflessioni. Uno degli effetti dei prossimi anni è proprio quello il cambio in fase di ricerca dell’uso del telefonino…pensa se Facebook permettesse di ricercare i video con le parole chiave..
D. Google Authorship. Quali sono state secondo te le reali motivazioni che hanno spinto Google a rimuoverle dalle serp?
R. Secondo me si sono accorti che non riuscivano a ricavare valori validi da tenere in considerazione per il ranking.
D. Sappiamo benissimo quanto Google stia lavorando per migliorare l’esperienza di ricerca “mobile” e al tempo stesso “local”. Se dovessi dare dei consigli a quelle aziende che devono ottimizzare in queste due aree, quali sono le cose che secondo te non dovrebbero assolutamente mancare nella pianificazione delle attività?
R. Secondo me ci sono questi aspetti:
- avere attive la attività locali su Google Plus e Facebook con i rispettivi servizi
- essere presenti nei servizi importanti del proprio mercato, Yelp, Bing, Apple. A seconda del nostro mercato, cambiano i servizi, ma soprattutto visto che basta un accordo con un produttore di software…stare attenti agli accordi.
- quando si fa ADV tenere in considerazione la fase in cui si trova l’utente: se alle 8 della sera cerca dal telefonino ed è in città mostrare un coupon di sconto, se è a casa alle 18 dal desktop, mostrare la consegna gratuita
- puntare sul coinvolgere la persona direttamente quando arriva nel posto. Avere cura degli altri è il primo passo per avere cura del nostro brand.
D. Da anni ribadiamo come la SEO non debba essere venduta come un servizio “un tot. a chilo” ma come una strategia che migliora la visibilità dell’hub del brand (a partire dal sito, ma con ritorni positivi anche sugli altri canali del brand) e permetta all’utente di trovare quello che sta realmente cercando.
Vedo però ancora una cattiva percezione della SEO dal punto di vista delle aziende, che continuano a pretendere posizionamenti per parole chiave middle tail che poi neanche convertono, ma anche da parte di molte (troppe) agenzie che vendono ancora il servizio per numero di parole chiave e/o garantite. Come si può secondo te superare questa concezione che dovremmo lasciarci alle spalle?
R. Secondo me questa concezione si supera solo con la formazione. Dobbiamo puntare a far salire il livello culturale del settore e di chi ci sta attorno. Per esempio noi abbiamo ricevuto in questi anni pochissime richieste di questo tipo, ma davvero poche 😉
D. Siamo prossimi al 2015. Quali sono i Kpi’s nella SEO ai quali dobbiamo realmente guardare e quali (se ce ne sono) quelli che dovremmo lasciarci indietro?
R. Questa è una domanda difficile! I KPI cambiano in base a troppe variabili, non riesco a rispondere con precisione, anche se poi bisognerebbe vedere cosa è davvero un KPI 🙂 Mi piacerebbe però che ci lasciassimo alle spalle le stregonerie e questa assurda convinzione che solo per il fatto che una persona affermi una cosa…poi questa cosa sia vera. Con i Social Network questa cosa si è enfatizzata, non ci possiamo fare niente, solo osservare il fenomeno? No, bisogna essere rigidi.
6 Cose da chiedere a un SEO quando parla di cose che è difficile interpretare:
- 1. mi dai del materiale di riferimento di studi?
- 2. mi puoi linkare una serie di risorse dove approfondire e dove ci siano riscontri di studi?
- 3. mi citi un’indicazione sullo stesso stile presa dalle linee guida di google
- 4. mi dai una dichiarazione ufficiale
- 5. mi linki un brevetto dove se ne parla
- 6. mi mostri un caso concreto dove la cosa di cui stai parlando viene applicata?
Almeno all’ultima deve rispondere. Lasciamoci dietro questa cosa, una persona che prende la parola non è automaticamente una persona a cui credere.
D. Un tool per la SEO che hai testato recentemente e ti è piaciuto e che potremmo non conoscere.
R. Questo https://visual-seo.com/ 🙂
D. Penguin 3.0. Abbiamo assistito ad una sorta di “Penguin Dance” che ha visto l’ultimo refresh portarsi dietro delle “scosse di assestamento” che sono durate per giorni, rendendolo per la prima volta dal 2012 molto simili ai rollout degli update di Panda. Ci sono state delle vittime, anche a giorni di distanza dal primo annuncio. Ci sono stati anche diversi recuperi da precedenti penalizzazioni. Che idea ti sei fatto? E’ un miglioramento o no?
R. Brutta idea. Hanno fatto un annuncio, poi si sono contraddetti fra di loro, poi ne hanno rifatto un altro. Non si è capito niente. Io non ho notato niente. Non mi piace che Penguin duri per giorni, c’è qualcosa che non torna. E non lo hanno detto chiaramente, si sono stati zitti. Penguin durava un giorno? No, durava un istante…giusto il tempo di fare l’upload alla lista dei siti penalizzati o no. Almeno avevamo una cosa chiara nelle penalizzazioni, hanno tolto anche quella. E credo che la cosa sia stata non voluta, ma frutto della mancanza di comunicazione. In questo momento, di Google per quanto riguarda la comunicazione, ho una cattiva considerazione. Mi dispiace, perché è un’azienda che per molte cose ammiro e che ha contribuito a fare quello che ho fatto.
D. Dicembre, come ogni anno, è il ritrovo per gli appassionati di Search Marketing, grazie alla presenza di un evento come il Convegno GT. Secondo te come SEO cosa ci porteremo con noi alla fine della due giorni?
R. Guarda quest’anno sarà una bella botta. C’è un cambio pazzesco che avevamo intuito lo scorso anno e che abbiamo spinto. Ci sono delle relazioni di alto livello sull’Analitica che è l’essenza del nostro lavoro. Si parlerà di Universal Search, UserID, Business Intelligence, Tag Manager, Attribuzioni, Cross Device. Certo, ci sono anche relazioni per SEO tecnici, dedicata al content, ai link, al codice. Però c’è un cambio in atto che richiede l’affiancamento di competenze di un certo livello. Ed è questo che proponiamo: una crescita di competenze 😉
Se questo weekend sarai al Convegno GT, non mancare al mio speech di sabato alle 14 sullo stato della Link Building in Italia 😉
Vuoi dire la tua?