Introduzione alla SEO per eCommerce: Fondamenti e Concetti Chiave
Dal 2020 in poi, in Italia c’è stato un vero e proprio boom dei negozi online: anche le realtà più piccole e locali hanno compreso l’importanza di avere un proprio sito web, sia per vendere ai clienti consolidati sia per trovarne di nuovi. Ecco, la SEO per eCommerce serve proprio per farsi conoscere da tanti nuovi potenziali clienti.
Come sempre, il posizionamento sui motori di ricerca è solo uno dei tanti elementi di una strategia di marketing. La SEO non può e non vuole sostituire la comunicazione sui social o le sponsorizzazioni a pagamento. D’altra parte, è uno strumento in più per intercettare chi ha bisogno di determinati prodotti o servizi e che, di conseguenza, li cerca online.
In questo articolo vedremo solo i fondamenti della SEO per ecommerce: l’argomento è immenso e merita ben più di un articolo. Partiamo dall’inizio, però, e vediamo quali sono le prime cose da fare.
Indice dei contenuti
Studiare le “Search personas”
Quando elabori una strategia di marketing, una delle prime cose da fare è individuare il target di riferimento, ovvero coloro che potrebbero essere interessati a ciò che vendi. Quando decidi di aprire un ecommerce, c’è un passaggio preliminare: lo studio delle “search personas”.
Le search personas sono coloro che cercano i prodotti e i servizi che vendi. Se vendi abbigliamento, ad esempio, sono le persone che decidono di comprare online piuttosto che venire fisicamente in negozio.
Il tuo obiettivo è capire chi sono questi utenti e cosa stanno cercando. In base alle risposte, potrai decidere come strutturare il negozio online, su quali parole chiave puntare, quali dubbi risolvere.
Per tornare all’esempio dell’abbigliamento, un ecommerce dedicato all’abbigliamento avrà bisogno di informazioni dettagliate su come scegliere la taglia giusta e su come effettuare un reso.
Ottimizzare gli aspetti tecnici
Secondo E-commerce Speed Hub, 2 su 3 utenti abbandonano le pagine che impiegano più di 6 secondi per caricarsi. Avere un e-commerce troppo lento potrebbe farti perdere decine e decine di conversioni, quindi. Ma c’è di più.
Nel 2010, Google annunciò che la velocità di caricamento sarebbe diventata un fattore di ranking, proprio per assecondare le succitate preferenze degli utenti. Nonostante siano passati più di 10 anni, la velocità rimane tutt’oggi un fattore di ranking piuttosto rilevante.
Considerando quanto visto sopra, comprendi bene quanto sia importante avere un ecommerce efficiente dal punto di vista tecnico. Servono un tema leggero e responsive, un carrello che sia chiaro e che si aggiorni velocemente, immagini e testi che si carichino nel giro di pochi secondi.
Insomma, serve un ecommerce professionale che vada ben oltre l’installazione di WooCommerce su un tema gratuito. Un lavoro del genere ha indubbiamente un certo costo, ma offre performance impossibili da ottenere in altro modo.
Favorire la verticalità
Un fattore importante per la SEO di un ecommerce è l’autorevolezza tematica, ovvero quanto è in linea con il tema delle keyword. A fronte di una ricerca, gli algoritmi di Google favoriscono i contenuti provenienti da siti specializzati in quella stessa nicchia. Al contrario, i contenuti provenienti da siti più ampi e generalisti passano spesso in secondo piano.
Mettiamo che tu stia cercando un abito da cerimonia da donna. In cima alla SERP troverai gli ecommerce specializzati in abbigliamento femminile per le grandi occasioni, seguiti da quelli che vendono abbigliamento generico.
Difficilmente troverai un ecommerce che vende tutto per la bellezza, dalle creme anticellulite fino alle guaine contenitive. Infatti, Google favorisce i siti che si sono specializzati in quel settore, che hanno quindi una forte autorevolezza tematica.
Considerando quanto visto sopra, spesso è meglio puntare su ecommerce piccoli e verticali piuttosto che su ecommerce generalisti; quanto meno lato SEO. I negozi con un catalogo ampio e poco specializzato potrebbero puntare su tanti piccoli siti verticali e molto specializzati, ad esempio. Ciascun caso va analizzato a sé, però.
Scegliere il giusto CMS (Content Management System)
La scelta del Content Management System (CMS) per l’ecommerce è un fattore cruciale che può influenzare notevolmente il successo di un’attività online.
Tra le opzioni più popolari si annoverano WooCommerce, PrestaShop, Shopify e Magento, ognuna con specifici punti di forza e limitazioni.
WooCommerce è un plugin di WordPress ampiamente apprezzato per la sua integrazione nativa con il popolare sistema di gestione dei contenuti. Offre una flessibilità eccezionale, essendo altamente personalizzabile e scalabile, il che lo rende ideale per negozi di ogni dimensione. Richiede una certa familiarità con WordPress e potrebbe non essere la scelta migliore per chi cerca una soluzione “tutto in uno” senza requisiti tecnici.
Un cms sicuramente valido per ecommerce di piccole-medie dimensioni, ma meno indicato per negozi che puntano a vendere diverse migliaia di prodotti.
PrestaShop, dall’altra parte, è una soluzione open-source indipendente nota per le sue potenti funzionalità di e-commerce e un’ampia gamma di moduli personalizzabili. È particolarmente apprezzato in Europa e offre una grande varietà di opzioni di personalizzazione. La gestione di PrestaShop può risultare più complessa, specialmente per gli utenti meno tecnici, e l’installazione di numerosi moduli può incidere sulla performance del sito.
Shopify emerge come una delle soluzioni più user-friendly, ideale per imprenditori e aziende che desiderano avviare rapidamente il loro negozio online senza troppi intoppi tecnici.
Offre una piattaforma ospitata con un’interfaccia intuitiva, temi professionali e supporto affidabile. Il lato negativo di Shopify è la sua struttura a pagamento e le commissioni sulle transazioni, che possono sommarsi con l’aumentare delle vendite. Il risvolto positivo è dato dalle ottimizzazione native delle web performance, grazie all’esternalizzazione del server e della Cdn.
Magento, infine, è noto per essere una delle soluzioni più robuste e scalabili disponibili, adatta per grandi aziende e negozi con esigenze complesse. Offre un controllo senza pari sull’aspetto e sulle funzionalità del negozio, ma richiede competenze tecniche significative e risorse per lo sviluppo e la manutenzione. Per i negozi più piccoli o per chi ha meno esperienza tecnica, Magento può risultare eccessivamente complesso e costoso.
La scelta del CMS per l’e-commerce dovrebbe basarsi su fattori come la dimensione del negozio, le risorse disponibili, le competenze tecniche e le esigenze specifiche del business. WooCommerce e Shopify sono spesso preferiti per la loro facilità d’uso e la flessibilità, PrestaShop per la sua personalizzazione e Magento per la sua potenza e scalabilità.
La decisione finale dovrebbe equilibrare attentamente queste considerazioni per garantire una soluzione di ecommerce che non solo soddisfi le esigenze attuali ma sia anche sostenibile nel lungo termine.
Curiosità: da una ricerca effettuata nel 2023 da Statista, è emerso come Woocommerce abbia la quota più alta di mercato, con ben il 38% di utilizzo.
Lavorare sull’alberatura
L’alberatura di un sito è un argomento ampio, che meriterebbe un articolo tutto suo. Parlando di fondamenti SEO per l’e-commerce, devi tenere a mente due cose:
- Scalabilità. La struttura di un e-commerce dev’essere facile da aggiornare man mano che cresce, senza per questo modificare le URL o rivoluzionare l’intera alberatura.
- Usabilità. La struttura dev’essere facile da comprendere e da navigare sia per i robot di Google sia per gli utenti.
A questo scopo è importante studiare i competitor e le ricerche degli utenti. I primi danno un’idea degli standard di mercato; le seconde ti consentono di entrare nella testa dei tuoi possibili clienti.
Usare URL semplici e descrittive
Alcuni CMS hanno impostazioni standard problematiche, che vanno modificate in fase di elaborazione del sito. Molte di queste riguardano le URL di categorie, sottocategorie e prodotti dell’e-commerce.
Di base, strumenti come WooCommerce danno alle URL la struttura:
dominio + categoria principale + sottocategoria + eventuale sotto-sottocategoria + prodotto
Il risultato sono URL lunghe e difficili da leggere, che vanno contro il principio SEO di URL semplici e descrittive. In gran parte dei casi è meglio modificare le impostazioni in modo da avere:
dominio + categoria/sotto-sottocategoria
o:
dominio + nome prodotto .
Usare descrizioni originali
Infine, il grande problema SEO quando si parla di negozi online: i contenuti duplicati. Gran parte degli e-commerce, infatti, si limita a fare copia e incolla delle descrizioni fornite dai produttori. Questo viola la regola d’oro della SEO copywriting, ovvero pubblicare sempre e soltanto contenuti originali che forniscano un minimo di valore all’utente.
Grazie alle intelligenze artificiali, tutto questo è diventato molto più semplice: usando ChatGPT basta un attimo per rielaborare contenuti preesistenti ed evitare i duplicati, anche se serve comunque qualche aggiustamento umano.
Evitare il copia incolla delle descrizioni è infatti un’ottima occasione per posizionarsi con keyword nuove. L’ideale sarebbe trovare una parola chiave a coda lunga per ciascun prodotto, così da ottimizzare la scheda su di quella.
La ricerca di keyword per gli e-commerce è però un tema lungo, che merita un articolo specifico. Per il momento, questo è tutto ciò che serve per farsi un’idea su come ottimizzare un negozio online.
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