Content Marketing

Non improvvisare lo sviluppo di idee, studiale!

Abbiamo spesso parlato della carenza delle idee nel Content Marketing. Carenza delle idee vuol dire non riuscire ad individuare costantemente, nuove idee originali e di impatto sul pubblico. Purtroppo alle volte questo potrebbe trasformarsi, anche se a lungo andare, in un vero problema in quanto spinge a sforzi elevati di creatività, che non sempre possono produrre risultati ottimali, ossia mantenere alto il livello di qualità.

Ecco che in casi di vera difficoltà, il modo più facile di operare al fine di individuare una tematica giusta da affrontare in poco tempo, è improvvisare. L’improvvisazione vuol dire operare andando un po’ a tentoni cercando di individuare e buttar giù una tematica che “a prova”, come un riempitivo, si utilizza a mo’ di sperimentazione, sperando che possa funzionare per l’audience.

Diciamo che tendenzialmente non è sbagliato operare in questa maniera e aver voglia di sperimentare, perché alle volte improvvisare può portare anche ad ottenere nuove risposte sulla base di intuizioni veloci.

Di solito però, almeno secondo la norma, partire con in mente uno schema ben chiaro da seguire con delle tematiche ben studiate, funziona meglio perché parliamo di un processo più ponderato, studiato e perfezionato nel tempo.

Come fare allora a non arrivare al punto di dover pensare di improvvisare?

Esistono delle strategie per operare in modo che non si arrivi a una creazione frettolosa?

Per spiegare come procedere ovviamente facciamo riferimento al processo di creazione dei contenuti, la nostra macchina dei contenuti. In particolare concentriamo la nostra attenzione durante la fase uno, quel momento in cui si raccolgono tutti gli “stimoli” ottenuti dall’esterno e si inizia a ideare e predisporre il contenuto per la fase successiva di realizzazione. In questa fase abbiamo degli strumenti analitici che ci vengono incontro e che possono diventare i veri alleati per una pianificazione corretta ma, soprattutto, diventano indispensabili per riuscire ad interpretare e tradurre in modo operativo le esigenze che gli utenti hanno quando visitano i diversi contenitori aziendali online. Sostanzialmente si tratta di interpretare “i segnali” degli utenti attraverso l’analisi delle loro azioni. Vediamo nel dettaglio le quattro modalità

1. Audience analysis

Primi su tutti ci sono i dati prodotti dall’audience di monitoraggio. Strumenti come Google Analytics o gli stessi strumenti interni ai canali sociali (insights Facebook o Twitter Analytics) permettono di capire perfettamente come strutturare i contenuti per renderli sempre più idonei al pubblico, ma soprattutto ci rilasciano informazioni fondamentali.

Prima su tutto conosciamo attraverso le chiavi di ricerca un dettaglio fondamentale su come gli utenti giungono sul sito (o anche monitorando il form di ricerca), in più si ottengono preziose informazioni sui contenuti che hanno ottenuto una maggiore risonanza in rete per tematica o parola chiave. Ad esempio, attraverso i dati della Search Consolle si potrebbe scoprire che gli utenti giungono sul sito per una parola chiave generica, ad esempio, suggerimento ottimale per creare contenuti per sfruttare in modo mirato quella chiave.

2. Search Engine Analysis & tool

In questo caso parliamo dell’analisi delle ricerche in real time, manualmente o tramite tool di scansione dei contenuti online. Questo è un processo un tantino più lungo e che operativamente si traduce nel andare ad analizzare i contenuti postati nella rete, utilizzando gli strumenti di ricerca avanzati di Google, come i filtri.

Tali feature, infatti, permettono di restringere temporalmente un contenuto o recuperare informazioni provenienti dai blog, piuttosto che per lingua o paese, in modo da recuperare solo fonti recenti e di attualità.

 

filtri avanzati Google

Altra tecnica è scandagliare Google Suggest partendo da query generiche ed ottenere suggerimenti sulle tematiche maggiormente discusse. Operare in questo modo ci permetterà di trovare nuove idee, le più discusse in rete, per pianificare nuovi contenuti su argomenti pertinenti, ma anche ricerche correlate.

Google suggest

google Suggest correlate

Altri modi sono utilizzando tool di Content Search come aggregatori di blog/news come BuzzSumo, Content Explorer di Hrefs, ecc…

3. Content Analisys (analisi delle pagine)

Un’altra area da analizzare con attenzione è quella riguardante le pagine più visitate. Una pagina molto visitata, nei casi del blog può essere una pagina legata alle categorie, rappresenta già di per sé un contenuto di valore (che al suo interno contiene contenuti di altrettanto valore).

Quello che si può fare, a fronte di questa informazione, è sfruttare il migliore posizionamento della pagina, dunque un maggiore interesse per gli utenti, per argomentare e dettagliare maggiormente i contenuti provenienti da essa aumentando, ad esempio, articoli su quella tematica sviscerandoli con un maggiore grado di precisione.

pagine maggiormente usate

4. Trend Analysis

Infine un tecnica un po’ più generica, forse la più gettonata ( :P) è quella di osservare i trend sviluppati da altri competitor, e cercare di replicare più o meno alla stessa maniera per cercare di ottenere un minimo di risultato. Eticamente non è assolutamente corretto da fare, ma se si riesce in modo del tutto onesto a trasformare un contenuto elaborato da altri, in qualcosa di originale e personale il risultato è solo un riuso fatto in ottica migliorativa, sempre a fronte di una menzione ad honorem per l’autore originale.

trend analysis

Conoscete altri modi per trovare idee in modo del tutto ponderato e studiato, voi come operate nel caso di carenza di idee?

Front-end Developer e Designer. Si occupa dello sviluppo di siti web, dalla radice all'interfaccia, e nella realizzazione di contenuti che siano più efficaci per comunicare in rete: infografiche, grafiche specifiche per i Social, User Interface per siti e landing page.

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