Google batte Facebook come fonte di traffico per le news!
Publisher e Facebook hanno un rapporto di amore e odio sviluppato nel tempo. Pur Facebook dimostrandosi una piattaforma potentissima per “spalmare” news ed informazioni in genere, dà parecchi grattacapi per via del suo articolatissimo modo di somministrare i contenuti all’utente, vedesi la voce “Edge Rank”.
Dall’altro lato della sponda c’è anche il rapporto tra i publisher e Google che, anche con obiettivi diversi, offre un sistema più democratico di posizionamento degli articoli e dove si può manipolare il sistema lavorando sulla bontà dei contenuti e svariati altri fattori.
Ecco, questi due sistemi entrano in collisione se si cerca di paragonarli. A mio avviso, anche se entrambi contribuiscono a raggiungere il medesimo obiettivo – il traffico finalizzato all’incremento dell’attività commerciale – gli strumenti risultano obiettivamente diversi sia se parliamo di “qualità” del traffico ottenuto, sia poi per i futuri obiettivi di conversione. Sintetizzando Facebook potrebbe riuscire a portare, organicamente, un traffico più generalista e leggermente fugace, mentre Google offre una profilazione (data dalle keyword scelte all’atto del posizionamento) più specifica e mirata, e di durata. Dunque un sistema non esclude l’altro.
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La guerra tra AMP ed Instant Article
I publisher astuti utilizzano entrambi gli strumenti, Facebook e Google, traendo i vantaggi da ognuno di essi. Proprio questo potrebbe esser uno dei motivi che ha innescato una competizione forte tra Google e Facebook, soprattutto per avere il predominio per il settore notizie. Un esempio della guerra al contrasto del competitor lo abbiamo percepito quando Google ha lanciato le AMP (febbraio 2016) come conseguenza ai progetti di testing degli Instant Article di Facebook (datati al 2015), progetti nati dalla consapevolezza dell’importanza dell’informazione che viaggia su questi canali per l’utente.
L’introduzione degli “articoli veloci” ha portato un beneficio ad entrambi i canali che hanno potuto notare un incremento dell’attività di scrutamento delle notizie. Mentre Facebook cresce pressoché costantemente, salvo un piccolo calo in ottobre, il traffico su Google AMP ha guadagnato ben l’87% tra febbraio e ottobre 2017.
Ma non c’è solo questo.
Il leader per la News Audience è..
Facebook e Google sono stati messi sotto la lente di ingrandimento da Pars.ly, in realtà lo sono sotto analisi dal 2015, per misurare l’efficacia nell’incanalare audience proveniente dalle notizie.
Se fino al precedente anno Facebook aveva mantenuto un primato, dopo il sorpasso registrato nel 2015, a partire da questo anno (2017 ndr) Google sembra aver riguadagnato terreno imponendosi nuovamente come canale primario per il traffico generato dalle news.

Situazione del 2015, il sorpasso di Facebook
Da febbraio il traffico su Google è aumentato del 17%, mentre per Facebook si è registrato un importante declino del 25%. Quali le cause di questa inversione di rotta?
Senza scavare troppo a fondo, le motivazioni del crollo di Facebook sono semplici da trovare. Come si fa notare nel commento alla ricerca, le fluttuazioni potrebbero esser del tutto naturali perché dettate da variabili come la stagionalità.
Tuttavia sappiamo che la motivazione unica è che Facebook lavora costantemente per migliorare il suo algoritmo, ed in più di una occasione è emerso che l’obiettivo primario è quello di “mostrare all’utente quello che desidera vedere”.
Le pagine di news sono state sempre le prime ad esser prese di mira, proprio perché hanno una produzione costante di informazioni cosi elevate che si rischia di sovra sfruttare Facebook. Il rischio è il floodare l’utente con contenuti provenienti da una sola testata per cui si è resa necessaria l’attivazione dei filtri sulle pagine, come il Time Spent Viewing o il Diversity of Page Post, aggiornamenti mirati a scoraggiare comportamenti fraudolenti e continuativi di posting sulle pagina (un approfondimento).
Un caso specifico, il nostro
Se vogliamo ragionare più in piccolo, osservate le situazioni dei vostri siti. Noi l’abbiamo fatto, anche se è stata più una conferma di quanto avevamo subdorato: Google lavora meglio di Facebook.
Nel nostro caso specifico, ci scontriamo continuamente con Facebook. A fronte di una costanza di pubblicazione e di ogni sforzo personale per migliorare la situazione, i riscontri risultano davvero marginali, questo nel caso non vengano affiancati ad un’attività promozionale continuativa (come mostrano i picchi nel grafico qui sotto).
Il fatto è che su Facebook si può giocare e esser ardimentosi ai massimi livelli, ma la visibilità organica resta bassissima così come la vita del post, lasciata un po’ al caso. Un caso manipolato dal grande algoritmo di visibilità. Una lotta contro i mulini a vento, insomma.
Inoltre dal 2013, abbiamo notato un calo del traffico organico in coincidenza con l’entrata in attivo delle azioni in borsa di Facebook. Coincidenze?
Su Google, invece, possiamo lavorare molto più di strategia e mettere in piazza le nostre doti di ricerca ed analisi dei desideri dell’utente. Abbiamo molti più margini di sperimentazione e più possibilità di fare centro, anche perché il ciclo di vita di un articolo su Google è molto più lungo.

Differenza tra traffico Facebook e Traffico Google su Webinfermento
Allo stato attuale un po’ gioiamo del sorpasso di Google su Facebook, è una sorta di rivincita dell’impegno che prima o poi produce frutti, rispetto ad un costante e continuo tentativo di restare a galla cercando la formula vincente. Voi come vedete la situazione?
Ciao ieri ho letto un articolo che diceva l’esatto contrario. Basta saper prendere i dati giusti e si può dimostrare tutto.
Ciao! Sempre nel settore Editoriale?
Ciao Maria, chiedo scusa, colpa mia… Non so per quale motivo ma nella fretta ho letto il titolo al contrario, poi ho guardato il primo grafico… L’articolo era questo e sostiene quello che penso. Quindi il tuo articolo è corretto. Buon lavoro.
Tranquillo! 😉