10 motivi per cui i Social è meglio gestirseli da soli
Spesso ci capita di ricevere richieste di gestione dei canali social da parte di interessati ai nostri servizi. È una richiesta abbastanza comune dato che, per questioni di tempo o inesperienza, non si ha la capacità di saperlo fare da soli.
La figura del social media manager, auto-acquisita o comprovata, è importante e cruciale nell’intero processo di comunicazione perché è per mezzo di essa che tutto l’ingranaggio “dialogativo” nei social funziona e si alimenta. Tuttavia, chi smanetta sui canali da tempo, si sarà reso conto che gestire un profilo aziendale non è proprio una passeggiata dato che è necessario esser in contatto costante con un intero team (marketing, content designer, copywriting, ecc…) che deve esser pronti a comunicare tempestivamente le attività da svolgere settimanalmente/mensilmente, dote che deve esser associata ad una elevata dose di creatività.
Il più delle volte questo ingranaggio funziona in modo ottimale per i primi mesi, ma a lungo andare il processo si allenta ed è in quel momento che inizia a diventare complicato procedere con le attività. Questo è vero sia che il mestiere lo si svolga internamente che esternamente.
Ma c’è una difficoltà in più, se internamente si ha l’autonomia di potersi muovere e ideare contenuti adeguati, pensate a cosa può essere dover lavorare a nome di un brand non conoscendo ogni idea, progetto o “cambi di programma” che avviene settimanalmente.
I problemi di una gestione in outsourcing
Per esperienza ad oggi posso dire che, quando ci è capitato di gestire un’attività esternamente, i problemi riscontrabili erano essenzialmente tre:
- indecisione e impreparazione dell’azienda a fornire contenuti visuali che avessero valore, probabilmente legati anche all’impreparazione della persona con cui interloquivamo;
- i contenuti ideati erano sottoposti a troppe revisioni interne, dunque l’approvazione di un post era per le lunghe;
- incapacità di avere delle risposte dirette ed immediate dall’azienda.
Insomma, analizzandoli sono principalmente problemi legati ad una cattiva impostazione della comunicazione.
Riflettendo siamo giunti finalmente a conclusione che solo l’azienda può comunicare al meglio sé stessa i propri valori, il proprio mood, lo stile aziendale e che nessuno dall’esterno, può sostituirsi ad essa.
Una postilla la faccio però. Son sicura che aziende possono non esser preparate, e le figure interne possono non esser così esperte nella gestione, soprattutto perché capita che sono dei “tuttofare”, per questo ritengo che tutto possa esser fatto internamente ma può esser utile affiancare una figura esterna che, come consulente esterno, supervisioni e diriga le azioni al fine di calibrare o guidare al meglio la strategia.
I vantaggi di una gestione interna
In sostanza, però, ecco i motivi per cui i social è meglio gestirseli da soli.
- I contenuti sono scelti e approvati internamente, quindi si evita che ogni post sia in una fase di brief perenne dove il contenuto viene modificato, ri-aggiornato, rivisto, rivisitato, ecc… Il processo di scelta e creazione del contenuto avviene in modo più agevole e con meno dispendio di tempo.
- La risposta ad ogni interazione è potenzialmente istantanea, come regola social vuole. Avendo una figura interna ogni messaggio non passa inosservato e si può offrire una risposta risolutiva in pochi minuti.
- Eventuali decisioni su situazione di crisis possono esser prese immediatamente e senza attendere una comunicazione/approvazione che potrebbe arrivare in ritardo.
- Il contatto tra cliente e azienda è immediato, quindi non esistono messaggi di “time out” dove il cliente viene messo in attesa prima di ricevere una risposta definitiva su questioni che possono esser risolte velocemente come, ad esempio, la richiesta di disponibilità di un prodotto o di un tavolo da prenotare.
- Si evitano ritardi o disattenzioni nella pubblicazione dei contenuti, generando discontinuità e approssimazione, situazione che può accadere spesso quando il gestore della pagina resta in attesa dell’approvazione di un contenuto, perché il responsabile aziendale non ha avuto il tempo materiale per leggerlo ed approvarlo.
- Riduzione dell’errore di comunicazione (su prodotti o iniziative), errore che avviene quando ci si scambia informazioni velocemente – tra gestore e azienda – tralasciando qualche dettaglio importante o che è stato mal comunicato.
- Gestione dei contatti diretti molto più performante. Si possono utilizzare le etichette di Facebook Messenger, ad esempio, per catalogare le conversazioni avvenute sui social, magari per utenti già contattati, conversazioni archiviate, ecc… si possono organizzare al meglio i lead/prospect organizzandoli in modo più efficace di quanto potrebbe fare chi gestisce i social dall’esterno, magari seguendo un modello collaudato internamente all’azienda.
- Una figura interna dedicata è a disposizione per tutto l’orario lavorativo, quindi può garantire una presenza continua e più attenta perché il tempo a disposizione è dedicato, si spera, solo a far far quello.
- Una risorsa interna, in caso di emergenza, può anche aiutare a produrre materiale fotografico real-time proveniente proprio dall’interno dell’azienda stessa.
- I costi sostenuti per una figura interna sono molto diversi rispetto ad una esterna. Internamente una risorsa costa meno, anche se ovviamente non ha tutti i privilegi provenienti da professionisti come il tempo per aggiornarsi e formarsi costantemente, un bel po’ di esperienza su diversi settori, ed un intero team creativo a disposizione.
E tu che idee hai? Meglio in-house o outsourcing?
Capisco perfettamente il punto: va in un briefing perenne. ma con un gestione interna è necessario che ci sia un risorsa che curi la parte visuale (principalmente una risorsa che mastichi la grafica), aspetti di scrittura (copywriter) e aspetti di comunicazione in quel determinato ambiente sociale.
Non credo che ci siano molte aziende che possono avere queste 3 figure, anzi. Quindi un consulente esterno e/o un social media manager ritorna basilare come prima per poter gestire una presenza efficiente in questi canali.
Mi rendo conto che l’idea di avere una figura interna che gestisca tutto, bene, è un molto utopica considerando anche che chi è dipendente non ha tempo per aggiornarsi e restare al passo con le tendenze social. Dici bene un’azienda non investirà mai in tre figure che lavorino esclusivamente per l’online, o almeno ad oggi non è così, ma è nelle possibilità del capo poter formare il proprio team al fine di imparare a gestire anche solo una parte del processo di gestione social, e il resto demandarlo in outsourcing. Ma la vera domanda è: siamo sicuri che il vero problema non sia, ancora una volta, la mancanza di conoscenza da parte delle aziende?
Ottimo post di grande interesse. Gestire una presenza in rete ed in modo particolare una pagina Facebook (anche solo per passione ….) a mio avviso deve essere fatto direttamente e si deve veramente sentire dentro se l’interesse e l’emozione di trasmettere valori importanti, poi indicazione di più esperti ed articoli in rete (come web in Fermento) aiutano di sicuro.
Esatto, non tralasciamo l’aspetto emotivo che diventa fondamentale, giusto. Avere una buona dose di sensibilità permette di impersonare il brand, nella comunicazione, negli ideali e nel mood. Non è cosa semplice se non si vive il brand in modo diretto. Per coloro che decidono di gestire brand esternamente occorrerebbe una formazione anche su questo. Grazie 😉