Social Media Marketing

Lo sviluppo dei bot nel futuro del Facebook Business

Se ci soffermiamo un attimino ad analizzare il mondo dell’online, concentrando l’attenzione sui social orientati al business, ci renderemo conto che per certi aspetti tutto sembra una corsa affannosa al cercare di curare in modo efficace il cliente. Curare il cliente sui social vuol dire garantire, per ogni messaggio di richiesta inviato, una risposta quanto più immediata e risolutiva per il follower, solo in ragione di questo si può infatti affermare che la comunicazione social sia efficace e d’effetto.

Come render possibile tutto questo? Se ragioniamo in piccolo, parliamo di una pagina che ha un numero limitato di utenti, la gestione della comunicazione può esser agevole e controllata anche da poche persone. Se invece parliamo di mega profili social, che gestiscono un numero che si avvicina al milione di utenti, garantire una risposta immediata è pressoché impossibile.

Il web come sappiamo, però, è ben attrezzato! E ogni richiesta o desiderio da parte degli utenti diventa un impegno da parte di molte piattaforme social. Solitamente quando si parla di cura del cliente dal punto di vista operativo, degli strumenti, si pensa a tutti i canali sociali. Forse idealizzando una classificazione dei canali che si prestano meglio diremmo: Twitter, Facebook e Chat App.
Ma tendenzialmente ogni canale online in cui l’azienda è contattabile, alla fine diventa un punto di contatto per l’utente con l’azienda.

Considerando i canali prima menzionati, a partire proprio da Twitter, ognuno di essi ha integrato quelli che siamo abituati a conoscere come bot. Telegram forse rappresenta il precursore di tutto questo, o We chat, ma anche WhatsApp, sono tutti i canali che hanno imparato a sfruttare in modo interessante i messaggi automatizzati per curare il cliente in modo immediato. Quindi oggi l’alternativa c’è, e sarebbe bene iniziare a studiarla!

Esempio di WeChat Bot

Esempio di WeChat Bot

Facebook investe il suo tempo nello studio dei Bot

Dato il trend in crescita, Facebook non poteva sentirsi escluso. Da quanto emerso in modo abbastanza chiaro alla F8 Conference, quando con simulazione abbastanza veritiera d’uso dei bot, si è capito quale fosse il futuro del canale dal punto di vista della cura del cliente e dello shopping. Facebook ad oggi è in procinto di dare un forte impulso alla creazione e ottimizzazione dei bot soprattuto dal punto di vista commerciale e di vendita.

Dalle parole di Stan Chudnovsky, responsabile dei prodotti realizzati da Messenger, intervenuto durante una intervista fatta alla conferenza di Techcrunch, sembra proprio che i bot saranno il futuro del marketing con Facebook Messanger. L’affermazione non è campata in aria, ma nasce dall’analisi dei dati d’uso dei bot da parte degli utenti che sembrano esser davvero entusiasti della novità tanto che li stanno utilizzandoli sempre più.

Numeri sui Facebook Bot

E il successo non è solo determinato dall’utenza fruitrice, ma anche da quella creatrice. Pare che gli sviluppatori coinvolti nella creazione dei bot siano più di 10.000, già impegnati nella gestione di bot attivi. Tutto bello e di successo, come il caso del bot di Call of Duty lanciato per promuovere il nuovo game, che pare che nelle prime 24 ore di attività abbia raccolto qualcosa come 6 milioni di messaggi di fan curiosi sulle novità, ma è emerso dalla conferenza che, come spesso accade, l’eccesso è dannoso.

Elementi critici dei bot e soluzioni

Pare che i bot a lungo andare, soprattutto dopo il periodo iniziale di entusiasmo, perdano la percezione di utilità per gli utenti diventando spam, come in caso di invii molto ravvicinati. Ma c’è anche un altro fenomeno, che potrebbe crescere, che è quello dei bot creati proprio con lo scopo di inviare messaggi non in target per l’utente, quindi spam bot. Questi comportamenti allontanano l’interesse dell’utente rendendolo sempre meno propenso a consultare lo smartphone ogni volta che trilla.

A quanto pare è tutto sotto controllo e si sta lavorando a fondo per cercare modi alternativi per evitare che l’utente si stanchi di Facebook Messenger.

Al vaglio c’è un invio ritardato dei messaggi o a richiesta dell’utente, suoni di notifica differenti o vibrazioni differenti per differenti messaggi ed ancora la disattivazione delle notifiche. È in cantiere anche una vera e propria piattaforma di analytics che, monitorando il flusso di visualizzazioni e lettura dei messaggi, permetterà di capire quali contenuti risultano meno interessanti, quindi da evitare, per dosare meglio i contenuti.
Alla base insomma c’è un vero e proprio studio da parte dei responsabili della ChatApp per cercare in qualsiasi modo di fornire strumenti consoni ad arginare i comportamenti fraudolenti o eccessivi e permettere allo strumento di rimanere il più efficace possibile nel tempo.

Gli strumenti sono a disposizione

In conclusione, alla luce di tutto questo, i bot possono davvero diventare lo strumento utile per migliorare la comunicazione tra azienda e utenti – user-to-business – perché si fondano su principi di immediatezza, contestualità e freschezza del messaggio.

In più, se ci riflettiamo, uno degli usi che Facebook ha pensato di fare della ChatApp è orientata allo shopping online, non come siamo abituati a farlo, ma secondo una nuova ottica di acquisto, un’evoluzione dell’esperienza d’acquisto ad un altro livello, più smart, veloce ed a portata di smartphone.

Un esempio virtuoso è quello di Burgher King, date un’occhiata al video! 😉

Front-end Developer e Designer. Si occupa dello sviluppo di siti web, dalla radice all'interfaccia, e nella realizzazione di contenuti che siano più efficaci per comunicare in rete: infografiche, grafiche specifiche per i Social, User Interface per siti e landing page.

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