Sei un community manager? Sei come Frankenstein! Ecco perché!
Alle volte, dall’esterno soprattutto, potrebbe non emergere quanto impegnativa e importante possa essere l’attività svolta da un community manager. La gestione infatti di una community di persone molto variegate tra loro con ovvi comportamenti diversi, idee diverse e soprattutto approcci diversi potrebbe metter davvero in crisi degli amministratori non ben allenati.
Se pensiamo a quante volte, probabilmente, siamo incorsi in strafalcioni sulle pagine siamo quasi con certezza sicuri che essi sono stati generati principalmente dall’idea di voler mettere in mostra se stessi, come persona e non come brand, in modo incondizionato senza tener conto del fatto che ci si sta rivolgendo ad un popolo che, come nelle più famose rivolte, può scatenarsi nei confronti di un brand o azienda che si promuove tramite i social. Insomma il rischio è elevato se non si è molto, molto attenti a quello che si comunica, a come lo si fa e nei momenti adeguati.
Essendo online/offline inondata da iniziative pre-Halloween e alla presenza di mostruosità commerciali ovunque mi sono sentita ispirata e, proprio mentre svolgevo il lavoro di community manager, ho immaginato come proprio la figura del community manager possa esser assimilata a quella di Frankenstein per via della sue capacità poliedriche che possono indurre a pensare che la figura non sia reale, ma assemblata in laboratorio e che ogni pezzo delle competenze che lo compongono sia frutto di un assemblaggio ottenuto dal modo d’essere di più persone.
Ho quindi realizzato una mini-infografica che raccoglie tutte le sue caratteristiche, potenziate, che gli permettono di ottenere successo in questa attività. Parliamo di capacità empatiche, di osservazione, di comunicazione e di creazione. Ed ecco qui il mio mostro con diverse capacità che ho assimilato ad una parte del corpo coinvolta.
Indice dei contenuti
Il cervello.
Il vero community manager è un grande stratega che sa capire il suo pubblico a fondo e per questo è in grado di creare contenuti dall’alto potere coinvolgente e attrattivo. È in grado di capire come muoversi nella community di utenti per generare il massimo dell’engagement e discussione e ha intuizione e prontezza.
L’orecchio.
Il community manager prima di tutto ascolta, si sofferma ad interpretare e conoscere quelle che sono le esigenze dei suoi utenti e quindi richieste, appunti e dissensi platealmente espressi e ha una grande capacità di esser pronto all’istante a dare una risposta sicura e completa che generi sempre soddisfazione.
Il cuore.
La componente sentimentale è una prerogativa dell’esser community manager. Senza quel senso di appartenenza o di sensibilità nei confronti dei partecipanti non sarebbe possibile pensare che esso riesca a comprenderli e interpretare i loro desideri o bisogni.
L’occhio.
Il community manager guarda, osserva e scruta quello che succede internamente alla propria casa cercando di notare come gli utenti dialogano tra loro, su cosa dialogano e come è possibile intervenire e moderare, ma è in grado anche di notare il buon lavoro dei competitor, quelli buoni, per replicarlo in miglior modo e con più efficacia.
Le ossa.
Il community manager ha imparato, quindi ha esperienza. Di solito lo ha fatto sulle proprie spalle coltivando progetti personali e gestendo proprie community dunque ha maturato una certa capacità di movimento e destrezza nel saper monitorare anche quella porzione di utenti che, per carattere o modo d’essere, sono spesso in polemica con i contenuti pubblicati sulle pagine i cosiddetti troll.
Il tatto.
Infine il community manager ha tatto, cioè ha la capacità di capire quando una cosa si sta evolvendo in modo errato o stanno succedendo cose incontrollate per via del cambiamento di umore di alcuni utenti nella community ad esempio nei confronti di un post. In questo senso il community manager riesce a mediare e risolvere problemi come se fosse una vera mamma in grado di conciliare a buon fine banali controversie.
Queste sono le caratteristiche che, secondo la mia idea e ispirazione, identificano il community manager Frankenstein e che per me delineano la figura ideale e adeguata per interfacciarsi con una piazza di utenti social. Voi che ne pensate? Secondo voi manca qualcosa? 😉
Ed ecco l’infografica, se vi piace e siete community manager con il cuore, condividetela!
Update: English Version
Il cuore potevi metterlo a sinistra.. 🙂
Sottigliezze a cui non ho badato! 🙂