I fattori di ranking 2013 secondo Moz. Occhio all’interpretazione!
Anche quest’anno sono appena stati pubblicati i fattori di posizionamento SEO da parte di Moz, una delle più grandi community seo del mondo.
Di ricerche sui fattori di ranking negli ultimi mesi ne abbiamo viste molte e il principale problema è che alimentavano in chi di seo ne capisce davvero poco (anche se vorrebbe far credere il contrario) false aspettative che venivano poi rimbalzate anche in blog molto influenti, soprattutto in Italia, diffondendo informazioni totalmente errate, come ad esempio, che i segnali social o i social media più in generale, sono fattori di posizionamento, fino ad arrivare al più triste, trito e ritrito “la seo è morta da oggi è sufficiente lavorare con i social media”.
Ho deciso di pubblicare in un post l’indagine di Moz perché coinvolge quelli che sono i 120 migliori SEO noti a livello internazionale e se siete soliti approfondire gli argomenti sui siti in lingua inglese molti dei volti vi torneranno noti, come ad esempio il nostro Gianluca Fiorelli, unico italiano della lista.
Detto questo partiamo smentendo in modo assoluto come i segnali sociali siano fattori di posizionamento (così per togliere subito false speranze a chi non si occupa di seo 🙂 ). Il fatto di vedere al secondo posto come fattore di ranking il numero di +1 che la pagina riceve su Google+ non deve assolutamente farci pensare che, anche avendo una pagina ottimizzata in modo pessimo internamente e senza un ottimo ed autorevole profilo link, questa possa superare tutte le altre per determinate parole chiave di interesse.
Per comprendere semplicemente come viene stilata una lista di fattori di posizionamento è sufficiente leggere nella metodologia della stessa indagine, che afferma che:
Accordingly, we have been conducting ongoing studies looking at the relationship between web search results and links, social media signals, and on-page factors.
Trattasi quindi di correlazione, che vuol dire che si sono esaminate delle serp (in lingua inglese) per una lista di parole chiave andando ad analizzare i risultati che comparivano alle prime posizioni, evidenziando che avevano in comune determinati fattori.
Il fatto quindi di trovare il numero di +1 su Google+ al secondo posto o vedere che anche le condivisioni su Facebook sono importanti non deve trarci in inganno perché la considerazione da fare è che quei risultati delle serp esaminati avevano in comune anche un alto numero di segnali sociali, oltre a tutta una serie di altri fattori.
I social media non fanno altro che rispondere all’esigenza di “discovery” di un contenuto o pagina web. Grazie ai social e ai tasti di condivisione infatti una determinata pagina web può diffondersi da persona a persona, fino a giungere a un potenziale influente, che magari ha un blog o sito web e decide di citare, mediante il classico link la risorsa appena scoperta.
C’è quindi un’alta probabilità che una pagina posizionata ottimamente su Google per una determinata parola o frase chiave abbia anche un alto numero di condivisioni sociali ma questo non implica che tali fattori siano la causa di quel posizionamento. Correlazione non vuol dire causalità e alla fine di tutto il grosso del lavoro continua a farlo ancora il link contestuale ricevuto da un sito autorevole.
Mi trovo infatti d’accordo col vedere il concetto di “page authority” al primo posto nei fattori di ranking e più in generale non posso che trovarmi d’accordo col fatto che i link esterni con anchor text (esatti o parziali) siano ancora i più forti fattori di ranking (sebbene anche quelli più facili a cadere in un filtro Penguin).
Cresce poi, secondo gli intervistati l’importanza del Brand. Ciò in realtà non è una novità. E’ infatti già dal 2009 col Vince Update, che Google sta spingendo per dare maggior risalto a quei brand che creano un hub di connessioni (ed ottimizzazioni) verticali (ed entità) a partire da un sito web.
Una nota poi meritano anche i classici fattori seo “on-page“, come le parole chiave nel Title tag,nel nome di dominio, nel corpo del testo o campi propriamente seo come i tag d’intestazione. Nel corso degli anni sembrano aver perso o meglio, diminuito, la loro importanza, sebbene sono del parere che un testo ottimamente scritto, con titoli e descrizioni accattivanti influenzino una serie di altri fattori, come il tasso di permanenza su una pagina e la possibilità che questa venga condivisa sui social mediante pulsanti social.
Ecco quindi tutta la tabella dei fattori di ranking.
Ciao Dario,
io non avevo visto prima di adesso lo studio di Moz ma avevo visto quello di Searchmetrics. Quello studio evidenzia come “Le “segnalazioni sociali” continuano ad essere molto ben correlate ad un buon posizionamento”.
Secondo me si tratta di un problema di interpretazione di questa frase, lo studio non dice che avere tanti +1 e condivisioni ti fa balzare in alto nelle serp, ma che le pagine che si trovano in alto nelle serp hanno in comune i tanti +1 e le tante condivisioni.
Per come la vedo io il rapporto di causalità è inverso, cioè è normale che se hai una pagina molto ben strutturata per i motori di ricerca tanto da piazzarsi in alto delle serp allora ottieni tanti +1 e condivisione che aiutano la diffusione di quella pagina. Del resto è normale, se la tua pagina non la vede nessuno allora nessuno potrà condividerla.
Comunque sempre meglio specificare!
Un saluto,
Giuseppe
ciao Giuseppe,
esatto, nel post dico proprio quanto affermi 🙂 Si tratta solo di riuscire a interpretare correttamente queste indagini che periodicamente vengono pubblicate.
Ciao Dario,
hai fatto bene a precisare questo.. perché ho già visto presso clienti stampe di questa lista e gente alla disperata ricerca di +1 per salire in SERP.
Lo avrei fatto io.. ma visto che mi hai anticipato.. condivido e quoto! 🙂
Grazie.
Ciao Michele,
infatti è meglio precisare subito, prima che si diffondano informazioni errate 😉