Quando tradizione, esperienza, social media e fare impresa aiutano il futuro dell’artigianato italiano
Di quanto i giovani del nostro amato paese abbiano voglia di fare è stato ampiamente dimostrato durante la fiera dell’innovazione MakerFaire svoltasi a Roma dal 16 al 18 ottobre scorsi. Ho avuto modo di conoscere grandissimi progetti innovativi che spaziano da green alla salute, dall’educazione alla tecnologia all’imparare a saper manipolarla, per finire al fare impresa innovando su quanto di più grande la nostra terra possiede: l’artigianato.
È proprio in questo contesto di grandi prospettive future, che si colloca la mia esperienza conoscitiva con il progetto Botteghe Digitali di Banca Ifis, un progetto assolutamente avanguardista che ha come obiettivo unico rilanciare e valorizzare il Made in Italy.
Parliamo del vero made in Italy, quello storico, quello fatto di manualità ed esperienza imparata sul campo, di qualità del prodotto e di unicità dello stesso, quello insomma composto dalle imprese artigianali che con il trascorrere degli anni, per mancanza di risorse umane ed economiche, stanno conoscendo un destino assai triste che le sta portando diritte alla scomparsa.
La cosa più entusiasmante del progetto è la capacità di far convergere l’entusiasmo dei giovani e l’esperienza degli anziani in un unico ambiente al fine di creare nuovi e più evoluti progetti aziendali i quali, sfruttando la tecnologia in modo altamente sostenibile, possono generare nuovi e più moderni business con un’assoluta visione aziendale e nuove capacità comunicative, ma sempre narrate e vissute con il cuore di un artigiano.
Del resto durante i talks svoltesi durante il MakerFair il tema cruciale che è emerso è essenzialmente il problema dell’artigianato italiano di riuscire a fare impresa.
Si può fare impresa in tanti modi, partendo dal piccolo, ma senza soldi non si va da nessuna parte #MFR15 #botteghedigitali
— Web In Fermento (@WebInFermento) 17 Ottobre 2015
Il concetto necessario non è rinnovare solo il modo di realizzare un prodotto, ma anche il modo di comunicarlo #mfr15 #botteghedigitali
— Web In Fermento (@WebInFermento) 17 Ottobre 2015
L’unico modo possibile dunque per farlo è alimentare l’aspetto dedicato alla creazione di piani business e di analisi del mercato che agevolino e migliorino il riposizionamento del prodotto perché pianificato, comunicato e realizzato secondo ottiche più vicine ai desideri del consumatore.
La sfida del futuro è permettere alle imprese piccole di passare al digitale, come fare? #botteghedigitali #MFR15 — Web In Fermento (@WebInFermento) 17 Ottobre 2015
In un’ottica di rinnovamento, quello che deve esser assolutamente valutato è anche l’aspetto estetico e la reale usabilità del prodotto, assolutamente influenzate dalla qualità della progettazione realizzate in fase preliminare.
Non è pensabile di poter proporre un prodotto di 50 anni fa, nello stesso modo, senza un reale rinnovamento del design e dello stile del prodotto. Operare in questo modo penalizza e fa rimanere indietro l’impresa artigiana.
Il mondo del making, del fare, è abbastanza diffuso, ma senza design o la qualità di progettazione, perde #mkf15 #botteghedigitali
— Web In Fermento (@WebInFermento) 17 Ottobre 2015
Durante le sessioni, molto emozionate è stato conoscere uno degli esempi dei progetti nati da Botteghe Digitali: Lino’s Type.
Parliamo di una tipografia nata negli anni 50 per mano del signor Lino che nel suo laboratorio faceva lavorare a pieno ritmo le sue due stampatrici Heidelberg, fino all’arrivo del digitale.
Il rinnovamento delle macchine, ha messo totalmente in crisi il settore tipografico concepito in maniera tradizionale, portando gli artigiani ad abbandonare definitivamente macchine simbolo della storia dell’industria tipografica.
Grazie a Botteghe Digitali e all’entusiasmo del giovane team coinvolto, le macchine hanno ripreso a lavorare e, integrate completamente con l’attuale tecnologia 3D, oggi offrono al pubblico la possibilità di comporre e richiedere stampe in rilievo via web o app. Grandioso!
Quello che rende il progetto Fare Impresa Futuro solido ed appetibile è non solo l’idea di per se, ma la grandissima motivazione e convinzione dello staff ideatore del progetto.
Parliamo di un team assolutamente preparato composto da imprenditori, con indubbia esperienza di marketing e social media, specialisti di banca e di finanza, ciascuno con un background aziendale utilissimo per di supportare a 360° nuovi progetti di business.
Grazie al contributo di ognuna di queste figure un semplice progetto, ormai troppo datato per gli scenari economici moderni, si può sviluppare e tramite piani di business articolati e strutturati, può esser rilanciato ma soprattutto conservato e con esso il grande patrimonio artigianale dell’Italia.
Fare impresa in Italia è ancora una sfida vincente che può esser sostenuta, ma con i giusti mezzi. Partire con un’idea del passato già ben consolidata, perché frutto del talento e della grande bravura degli artigiani italiani, è assolutamente IL punto di forza per innovare dunque far rivivere il passato in ottica del moderno, trasformando l’artigiano di una volta, in un artigiano digitale in grado di promuovere e promuoversi nel mercato globale.
Vuoi dire la tua?