Facebook testa la rimozione dei post organici delle pagine dal Newsfeed
Su Facebook, qualche mese fa, ha fatto capolino nella mia App un pulsante denominato “Explore”, simboleggiato dall’icona di un razzo. L’avete notata?
Lo scopo di questo pulsante era quello di filtrare i risultati del feed restringendoli alle sole pagine, quelle a cui non siamo iscritti, potenzialmente tutte, probabilmente selezionate per pertinenza e somiglianza con quelle che già seguiamo. Il pulsante c’era, ora non c’è più.
Al momento nell’app non ha un posto predominante nel menu di navigazione, quindi non più accessibile in modalità diretta; ha lasciato posto all’icona di Marketplace, più succulenta novità da spingere.
Tuttavia, se scaviamo a fondo, la funzione continua ad esser disponibile, solo che è un tantino nascosta. Per recuperarla dobbiamo, infatti, scorrere l’infinito menu e solo in questo modo abbiamo la possibilità di utilizzarla, semmai qualcuno abbia avuto idea di farlo.

Feed Explore Mobile

Feed Explore Desktop
Ma non è stata dimenticata. Oggi apprendo che il pulsantino esplora, che a primo occhio può sembrare un filtro, è in realtà un vero e proprio algoritmo alternativo chiamato Facebook Explore Feed, e che ben presto potrebbe entrare a far parte della nostra quotidianità.
Come funziona Facebook Explore Feed?
Il claim che si legge nell’area è “Ti diamo il benvenuto nel feed Esplora. I post più popolari su Facebook per te”, questo fa evincere che quanto viene mostrato è cucito sulle nostre preferenze, sicuramente connesse alle tipologie di pagine a cui siamo iscritti e a quanto dichiarato pubblicamente, come interessi, sui nostri profili. Nulla di sconvolgente insomma.
Quello che sappiamo con certezza è che in quest’area sono mostrati esclusivamente risultati provenienti da pagine. Quindi non troveremo mai post scritti da amici o utenti in genere.
Cosa possiamo pensare? A primo acchito sembra un tentativo di riorganizzare l’universo del canale creando una suddivisione tra vita privata e contenuti pubblici, dettata forse da una lettura delle opinioni degli utenti. Magari una buona parte di essi avrà mostrato di non gradire con frequenza gli aggiornamenti delle pagine, classificandoli come “disturbo”.
Ad oggi non ne comprendiamo bene il suo futuro, ma il giornalista Filip Struhárik ha riportato una situazione del tutto nuova per il canale.
Benché il Facebook Explore Feed sia presente su tutti i profili, il rollout globale è avvenuto nel corso di questo mese (ottobre 2017 ndr), alcuni utenti provenienti da Slovacchia, Sri Lanka, Serbia, Bolivia, Guatemala e Cambogia hanno segnalato che la modalità di fruizione dei contenuti sui loro profili ha subito un cambiamento dopo la propagazione a tutti gli utenti.
Cosa è accaduto?
In pratica per questi utenti il Facebook Explore Feed ha rivoluzionato le modalità di fruizione dei contenuti su Facebook. Gli utenti si sono trovati con in mano due feed:
- il primo composto esclusivamente da contenuti provenienti da amici e post sponsorizzati;
- il secondo, l’Explore Feed, costituito da tutti i post provenienti dalle pagine seguite, e presumibilmente anche da pagine “consigliate”.
Quindi si è notata una “emarginazione” dei contenuti promozionali, relegati in un’area dedicata, per dare più risalto a quelli personali. Il cambiamento fa storcere molto il naso, a me per prima, perché somiglia a qualcosa di mirato allo scoraggiare chi vuol far business con Facebook.
Se ci pensate ogni attività verrà spostata all’interno di un ambiente prettamente promozionale in cui la competizione è ai massimi livelli. Ogni contenuto presente nell’area Explore sarà orientata alla pubblicità, e siamo sicuri che gli utenti si ricorderanno di visionarla? Dubito.
La creazione di due feed separati mette in luce un’altro aspetto.
Come faranno le pagine business ad avere l’attenzione organica (seppur minima) per gli utenti? Le strade sono due, o affidarsi all’utente ed attendere che visualizzi il contenuto attraverso Explore, oppure pagando.
Leggendo i contenuti di cui siamo in possesso sembra proprio che in cambio di una fee, probabilmente configurata come Ads, sarà possibile approdare nell’universo dell’utente e permettere ai contenuti della pagina di essevi visibili. Unica strada che al momento sembra poter funzionare.
Il cambiamento si può capire bene che danneggerà prima di tutto la visibilità e, conseguenzialmente, i tassi di interazione.
Tra gli utenti che hanno già attiva la divisione dei feed e che possiedono una pagina business, si stanno già raccogliendo gli effetti drammatici di questa azione. In Slovacchia, ad esempio, dall’introduzione del test si è registrata una riduzione di quattro volte del numero di interazioni sulle pagine. Quindi vuol dire che la visibilità è davvero nulla. Stesso dato è stato riportato anche dal Guatemala e dalla Cambogia, entrambe interessate dalla prova.
It looks like the effect in Guatemala and Cambodia is the same (at least according to @crowdtangle lists). pic.twitter.com/Jjs3MeBOdf
— Adam Javůrek (@javurek) 20 ottobre 2017
Siete sconcertati? Sappiate che Facebook si è difeso informando che è solo un test e che non rappresenta nulla di definitivo. Tuttavia un po’ la cosa preoccupa. Non sarebbe affatto giusto introdurre una divisione così netta. Anche perché la situazione diventerebbe davvero difficile da gestire.
Se in una ipotetica situazione tutte le pagine decidessero di pagare per esser presente nel “newsfeed utente” il feed diventerebbe come quello attuale, dunque il cambiamento non sarebbe un cambiamento, ma solo un modo drastico per voler recuperare del denaro.
Le piccole attività che fine farebbero? Vivrebbero solo in Explore e sarà difficile, dati alla mano, mantenere viva la motivazione quotidiana che spinge a gestire le proprie, piccole, pagine.
Si arriverebbe ad una situazione di discriminazione. I più grandi continueranno ad esser grandi, e lo faranno nel newsfeed “principale” mentre i piccoli resteranno piccoli in quello secondario, arrancando fino a perdere la motivazione. Sì, è uno scenario un po’ troppo catastrofico quello che sto delineando, tuttavia le premesse annunciano questo.
Ancora una volta non possiamo far altro che aspettare e diventare, per l’ennesima volta, spettatori di un drastico cambiamento, sperando che sia solo un brutto sogno.
Vuoi dire la tua?