Social Media Marketing

Facebook ads: news luglio 2019. Novità positive?

Nelle ultime settimane sono stati apportati diversi cambiamenti alla piattaforma di ads manager di Facebook. Vediamo quali sono, ma soprattutto se possiamo considerarli positivi o meno.

Addio al targeting dei fan

Non si potranno più fare campagne pubblicitarie sui Fan della pagina e sugli amici dei fan, e questo è percepito da molti come un problema. Considera quelle aziende che hanno investito per anni sull’incremento della propria fanbase, e adesso si ritrovano senza più la possibilità di poterla raggiungere tramite sponsorizzazioni.

La verità è che la questione è meno problematica di quanto potrebbe sembrare e, anzi, potrebbe essere un passo in avanti da parte di Facebook, nello spingere le aziende a migliorare le proprie azioni di marketing.

Perché dovremmo voler raggiungere tutti i fan indistintamente, anche chi ha messo il Like anni fa e poi non ha più interagito con la pagina perché non interessato o fuori target? Con una campagna rivolta ai fan succede proprio questo.

Ora, al posto di questa opzione, c’è la possibilità di raggiungere chi ha interagito con la tua pagina negli ultimi 365 giorni. In altre parole, Facebook sta spingendo gli inserzionisti a raggiungere persone che hanno interagito realmente con la pagina nell’ultimo anno, anche se non sono diventate fan, piuttosto che il popolo di Like dormiente da più di un anno.

Questa azione pubblicitaria era disponibile già da prima, grazie alla possibilità di creare pubblici personalizzati basati sull’engagement con la pagina. Adesso, però, viene favorita maggiormente da Facebook perché l’opzione è più visibile.

Questa novità non è stata ancora implementata in tutti gli account. In molti account io vedo ancora le opzioni precedenti, ma sarà solo questione di tempo. A prescindere da quanto per noi fosse importante quell’impostazione, adesso bisogna adattarsi a questo cambiamento.

Sarà sempre più importante stabilire una relazione più profonda con i propri potenziali clienti.

Tornano le dimensioni dei pubblici personalizzati

L’eliminazione del dato sulle dimensioni dei pubblici personalizzati è stato un problema più serio e per molti versi parecchio fastidioso. Non sapere quante persone potresti raggiungere in una campagna di retargeting e stabilire di conseguenza il budget, è stato uno dei problemi che ha colpito gli advertisers da marzo dello scorso anno.

Facebook ha annunciato che da quando ha sospeso questa funzione, ha lavorato per migliorare la sicurezza dei pubblici personalizzati, scongiurando abusi nel rispetto della privacy degli utenti.

Con questi aggiornamenti ora in atto, stanno ripristinando le stime di copertura del pubblico personalizzato e a breve saranno disponibili nei nostri account.

L’auspicio è che torni disponibile anche la possibilità di analizzare questi pubblici all’interno di Audience Insights. Questo sarebbe ancora più importante per poter comprendere più facilmente e più velocemente le caratteristiche del nostro pubblico.

Nell’ambito dell’operazione trasparenza, inoltre, Facebook consentirà agli utenti di controllare tramite il proprio profilo le aziende che hanno caricato una lista di utenti con all’interno le loro informazioni e coloro che usano queste liste per fare campagne pubblicitarie.

Solo 3 righe di copy in anteprima

A partire dal 19 agosto, nell’anteprima del testo inserito all’interno di un annuncio, verranno visualizzate solo le prime 3 righe, mentre adesso sono 7.

L’utente che vorrà leggere tutto il testo dovrà cliccarci sopra come avviene ora. La differenza è che si riduce la quantità di testo visibile.

Cosa comporterà questo?

La 1° frase è la più importante dell’intero copy, perché è quella che deve attirare l’attenzione dell’utente e spingerlo a proseguire nella lettura. Ebbene, adesso sarà ancora più importante perché sarà l’unica che potrà vedere in anteprima.

Difficilmente questa nuova soluzione potrà incidere negativamente sui click e sulle conversioni, anche perché, per esperienza, so che i copy lunghi possono convertire meglio di quelli brevi. In altre parole, l’utente già ora, in molti casi, è spinto a cliccare per leggere tutto il testo, prima di compiere le azioni successive.

Sostanzialmente non si tratta di un grosso cambiamento, e ci si potrà adattare senza troppi problemi.

CBO posticipata a febbraio 2020

Per mesi abbiamo detto che da settembre la CBO, ossia l’impostazione del budget a livello di campagna, sarà obbligatoria, e tutti abbiamo cercato di metterci in riga utilizzandola da subito, per non trovarci impreparati.

Facebook ha invece annunciato che l’obbligatorietà è rimandata a febbraio. Questo vuol dire che avremo più tempo per fare test e capire ancora meglio il nuovo algoritmo prima che diventi definitivo.

Ad oggi, infatti, alcune logiche della CBO non sono ancora chiare. In particolare la distribuzione del budget sembra seguire più l’ampiezza dei pubblici che il miglior costo per risultato, motivo per cui è sconsigliato utilizzare nella stessa campagna pubblici di ampiezza molto diversa, e in particolare di separare i pubblici di retargeting dai lookalike e da quelli per interessi.

Lo stesse funzioni di spesa minima e massima non sembrano funzionare sempre perfettamente. Probabilmente servirà ancora un po’ di tempo prima di entrare definitivamente in questo nuovo paradigma.

Facebook advertiser focalizzato sulla Lead Generation dal 2014. In forza presso Web in Fermento dal 2017. È relatore per importanti eventi di web marketing nazionali oltre che formatore. Non smette mai di formarsi e di sperimentare nuove strategie per migliorare sempre di più i risultati dei suoi progetti.

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