Facebook il social network che gode più di fiducia tra i media
Sappiamo, di base, che i social network solo lo strumento essenziale per i brand per comunicare direttamente con gli utenti che li popolano, al fine di trasformare uno scambio di comunicazioni in una conversione.
Una conversione sui social è strettamente legata non solo al significato prettamente economico del termine, cioè l’acquisizione di un nuovo cliente che acquista un prodotto dopo averlo visto sui social, ma un ritorno è anche l’ottenimento della fiducia che, nel tempo, può trasformare un utente incontrato per caso sui social, in un futuro pospect.
Tuttavia, sui social network il passaggio per raggiungere il fatidico rapporto commerciale con l’utente, non si nutre solamente del rapporto tra brand e azienda su quel determinato canale, ma dipende molto anche dalla fiducia che l’utente ha nel canale stesso.
È possibile ipotizzare che esistano due livelli di fiducia nei social network:
- il primo è quello legato al grado di affidabilità che un utente può avere per il canale, solitamente questo è legato ad un approccio al web più o meno “aperto”, cioè quanta voglia c’è di iscriversi e partecipare su un canale. Possono esserci persone che non cliccano “mi piace” su una pagina perché credono ad esempio di esser spiate o che non nutrono assolutamente fiducia nel cliccare sulla pubblicità interna ai canali o che addirittura non cedono nessun dato a nessun canale. Parliamo di un target non partecipativo, esterno a quanto avviene nel social web, ma che comunque utilizza internet per informarsi sia commercialmente che a livello di conoscenza.
- Il secondo livello è quello lega l’utente al brand, parliamo di un rapporto che l’utente spontaneamente decide di costruire con il brand e lo fa internamente ad un canale. In questo caso la fiducia è l’obiettivo del brand, un processo delicato e molto lungo da raggiungere, soprattutto se non si è Coca Cola, coltivato ed alimentato tramite il dialogo in modo unico ed indimenticabile, così come se lo aspettano gli utenti e nel linguaggio più consono.
Mentre per il secondo livello è opportuno pianificare strategie ad hoc di content marketing per i social, essendo un processo del tutto dipendente dalla qualità del piano editoriale, per il secondo livello possiamo affidare la conoscenza ad una ricerca che ha avuto lo scopo di analizzare i tassi di fiducia che gli utenti nutrono nei confronti di specifici canali sociali, del web e media tradizionali.
La ricerca di Acquity group, poi sintetizzata in alcuni grafici, ha permesso di studiare il rapporto che gli utenti hanno con i media moderni e, per fascia di età, ha consentito la costruzione di un habitat ideale in cui proliferano rapporti di fiducia e stima verso i brand.
Sono stati presi sotto analisi non solo i canali sociali, i più popolari, Facebook, Twitter, Instagam, Pinterest, YouTube e Snapchat, ma anche i media tradizionali come Tv, carta stampata, ecc.. mostrando un quadro abbastanza singolare.
Indice dei contenuti
Tra tutti i media analizzati quello che gode di maggiore attendibilità è Facebook, su una scala di fiducia, si è posizionato al di sopra di tutti i media seguito dalla carta stampata e dalle email. Un dato alquanto discutibile, ma assolutamente in linea con quello che vive il web al momento.
Se pensiamo che ogni acquisto è mediato dalla qualità della presenza social, non deve spaventare che l’utente tenda a fidarsi di più di un canale che permette effettivamente di entrare in contatto face-to-face con l’azienda.
In campo neutro troviamo la TV, i siti di news e i canali social Instagram, Pinterest, Twitter e YouTube.
Dato un po’ sconcertante è che sembra che i blog siano il canale i cui contenti producano minor fiducia nell’utente, probabilmente per una questione legata alla percezione commerciale del blog aziendale interno.
Essenzialmente il successo dei media tradizionali è dovuto alla mescolanza delle fasce d’età. I giovani infatti risultano preferire i nuovi media, mentre le vecchie generazioni hanno più fiducia nei mezzi che hanno imparato a conoscere.
Advertising e acquisizione di nuovi clienti
Si indaga inoltre sulla qualità delle campagne di advertising compiute sui canali sociali per valutare il tasso di penetrazione che ogni azione ha avuto sul potenziale consumatore ai fini dell’acquisto.
Per fasce d’età, è stato chiesto di esprimere una opinione sul canale che ha poi spinto l’utente a provare un nuovo prodotto ed è emerso che al primo posto persiste la conversione ottenuta da uno spot in tv e funziona bene anche la carta stampata, in terza posizione troviamo i social media che si discostano di poco dalle mail.
Inoltre per gli acquisti quotidiani c’è una maggiore propensione a scegliere quei brand che permettono di “pagare con l’engagement” attraverso proprio i canali sociali, con quelle campagne che forniscono incentivi in cambio di coupon sconto o buoni acquisto.
Contenuti maggiormente condivisi
Infine, abbiamo un quadro che può guidare un brand nel riconoscere il contenuto che l’utente è più propenso a condividere su un canale sociale. Tra quelli di maggiore interesse, quelli che sicuramente l’utente vorrebbe condividere sul proprio profilo, ci sono i video divertenti, piccoli scatch dall’alto impatto emozionale, seguiti da video con scopi sociali o articoli che mostrano innovazioni. Dal punto di vista commerciale c’è anche la propensione a condividere codici sconto provieniti dai brand preferiti.
Insomma video, video e approfondimenti sembrano esser i contenuti più gettonati dai canali sociali rimarcando la direzione presa da canali, come Facebook, che stanno dando sempre più importanza all’elemento video.
Una ricerca tutto sommato interessante soprattutto dal punto di vista conoscitivo dell’utente per i brand. Un modo per indagare e approfondire i suoi comportamenti nel contesto del passatempo chiamato Web o Social Web. Che ne pensate?
Ecco perchè è essenziale far capire al cliente quanto sia importante
pianificare una strategia che punti alla costruzione di una solida
reputazione nel canale e, in generale, online. Difficile se le aspettative di molti clienti sono ancora quelle di ottenere da Facebook, soprattutto nel breve periodo, conversioni dirette.
Ma non impossibile. 😉
Purtroppo lo step più difficile da superare è il riuscire a far comprendere ai “piani alti” che è essenziale avere strategia e un buon investimento iniziale, nonché solide basi di management social per ottenere il massimo!