L’engagement e’ l’obiettivo primario per chi adotta il Social Media Marketing
Quasi ogni anno su eMarketer vengono pubblicate indagini circa l’utilizzo del Social Media Marketing da parte delle imprese, il numero di social utilizzati e le aspettative sul ritorno che tali strategie devono raggiungere.
Il campione d’indagine è (come quasi sempre) statunitense ma può sempre tornarci utile perché in fondo quanto accade oltreoceano si ripercuote sempre, con un po’ di ritardo, anche qui da noi.
Nell’indagine di quest’anno viene fuori infatti che l’engagement e il brand lift (una metrica che in sostanza misura quanto una campagna di advertising, riesce a raggiungere un utente in termini di awareness, esposizione e intento di acquisto) sono il principale obiettivo desiderato per il 67% degli intervistati che investono in Social Media Marketing.
Da notare che l’anno scorso al primo posto compariva quella del raggiungimento di un sentiment positivo, come metrica obiettivo primario dell’investimento e questo ci fa capire come ora ai manager interessi più generare “buzz” o “rumore” e condivisioni più che sapere che si parli bene o male di qualcosa.
Nel 2011 invece l’aumento delle vendite era l’obiettivo primario dei manager. Su questo potrei aprire una piccola parentesi. Per esperienza diretta con i nostri clienti, posso dire che in Italia ci si aspetta che con i social si venda (almeno principalmente) e quasi subito. In fondo in molti fanno l’errore di accomunare un investimento economico nel Social Media Marketing ad un qualsiasi altro investimento di advertising online.
I lettori più assidui di questo blog sapranno benissimo come in realtà con i social non si venda, ma si genera valore, riconoscenza e posizionamento del marchio, aumento della percezione del brand/prodotto/servizio nella mente del consumatore che, nel medio-lungo periodo aumenta sì le vendite, ma non è comunque per vendere primariamente che si va sui social!
Bene se gli States sono anticipatori di trend potremmo anche pensare che presto anche da noi “l’aumento delle vendite” non sarà più l’obiettivo primario di chi investe nei social; infatti in questa indagine risulta essere al 4 posto.
L’engagement è inoltre anche la metrica primaria per misurare il successo di un’attività di Social Media Marketing, seguita dall’aumento delle vendite e dallo sviluppo di conversazioni con gli utenti.
Per quanto riguarda invece i canali social utilizzati, sembra che la maggior parte degli intervistati utilizzino fino a 7 piattaforme sociali. Se ci pensiamo infatti, tra le più utilizzate non mancano Facebook, Twitter, Google+, Linkedin, Foursquare, Pinterest e Instagram (negli States anche Tumblr).
Questo permette anche di comprendere come la fiducia nell’utilizzo dei social stia aumentando, in quanto se i brand mantengono attiva la presenza in un così elevato numero di piattaforme sociali, vorrà pur dire che un ritorno (magari un ROE – return on engagement) lo staranno pure avendo.
Ciao Dario, penso che non ci fosse un titolo più azzeccato per veicolare l’importanza dell’engagement sui social media.
Se può essere utile ho provato a portare un contributo a mia volta sul tema dell’engagement sui social media, con delle statistiche aggiornate, in un articolo nel mio sito: http://www.webmarketing.academy/social-media-marketing/engagement/
Fammi sapere cosa ne pensi.Ciao e buon lavoro,
Emanuele
[…] Obiettivi, metriche e numero di canali social utilizzati in una recente indagine sul Social Media Marketing […]
Inserite il link diretto alla ricerca originale? Che ne dite?
Ciao, è stato aggiornato il link all’inizio del post
Sul tasso di ingaggio posso dire che sei tanto più bravo, quanto più elevato riesci a tenerlo in rapporto ai soldi che spendi in campagne a pagamento. Quest’estate la mia agenzia è riuscita a far crescere due pagine facebook di nostri clienti di circa 1.000 like alla settimana spendendo 10 euro al giorno per amplificare i post. Questo può succedere quando il piano editoriale è sviluppato bene. In rapporto alla crescita dei fan abbiamo visto crescere molto l’ingaggio. 🙂
Ciao Francesco,
ottimi risultati 🙂 Anche noi ci siamo accorti che con campagna ads ben profilate e un piano editoriale costante e di qualità con gli stessi ads si riesce ad ampliare la portata dell’engagement che si sviluppa.