Della SEO non si Butta niente!
Autore dell’articolo (in via del tutto eccezionale non nostro) che segue è Francesco Margherita, SEO specialist per SEOGarden
I rich snippets sono l’ultima evoluzione del processo definito “universal search” avviato nel 2007, allo scopo di integrare i principali software di Google direttamente nelle serp organiche. Cosa vuol dire sviluppare una buona ottimizzazione seo integrata?
Fino al 2007, Google ha funzionato suddividendo i risultati di ricerca per compartimenti stagni:
- Web
- Immagini
- Video
- News
- Maps
- Books
- Altri prodotti
Vale a dire che se volevi una ricerca più specifica, dovevi entrare in uno di questi “sotto” motori di ricerca e navigare in profondità. Succede ancora, ma cercando su Google una notizia di cronaca recente, prima di finire su News, potresti “incappare” in alcuni risultati “estratti” da Google News e presentati nella serp organica web di Google, lo stesso vale per foto, video, mappe, ecc..
Fin qui tutto chiaro, insomma, Google funziona così dal 2007, ci mancherebbe che avessi scritto cose che non conoscete già. Eppure bisogna stare attenti alle interpretazioni degli articoli che girano sui seo blog americani, puntualmente riportati da quelli nostrani, che sconsigliano di perdere tempo prezioso sull’ottimizzazione dei video o delle immagini, perché tanto le visite che arrivano mediamente ai siti web da Google video (youtube) e Google immagini sono irrilevanti rispetto a quelle provenienti dalla ricerca web, vale a dire che gli utenti cercano per immagini quando serve loro un’immagine e cercano per video quando vogliono vedere un video, ma difficilmente da queste ricerche si approda e si naviga a lungo sui siti. Tutto verissimo!
Ora, questi report sono corretti e sacrosanti, ma le interpretazioni che leggo in giro lo sono un po’ meno, perché non tengono conto del fatto che la partita dei risultati informativi, multimediali e geo-localizzati, si gioca sullo stesso campo di quelli web, dei vecchi cari risultati organici da serp naturale di Google.
Gli utenti non atterrano sui siti attraverso una ricerca per immagini, ma facendo click sopra un’immagine, un video o una mappa trovata direttamente nella ricerca web, alla sommità della serp. Ecco perché su analytics i risultati organici sono sempre molto superiori ai referral da Google e in definitiva, ecco perché è riduttivo limitarsi all’ottimizzazione dei contenuti testuali.
Poi sono arrivati i Rich Snippets
I rich snippets da un punto di vista concettuale non sono stati introdotti un anno fa, ma sono una conseguenza naturale dello Universal Search, perché va da sé che Google avendo la necessità di rimarcare la differenza nella stessa serp, tra risultati provenienti da sottoinsiemi differenti, creasse visualizzazioni specifiche per mappe, immagini, video, books ecc.
Quello che è successo relativamente da poco, è un’evoluzione degli snippets che riguarda invece i risultati della ricerca web, che a loro volta si sono arricchiti di particolari utili a facilitare la navigazione del motore di ricerca, come:
- Recensioni prodotti
- Valutazione articoli
- Authorship
- Articoli correlati
- Sitelink per contenuti interni
- Prezzi
Ne consegue che non conta più in assoluto essere in alto, perché offrire più informazioni prima del click, può far preferire un risultato di ricerca con un ranking inferiore, quindi oltre al posizionamento quantitativo, c’è da cosiderare un posizionamento di tipo qualitativo.
Questi aspetti, prevedono oggi particolari attenzioni sul markup semantico del sito web, ma considerando che i CMS più utlizzati (joomla e wordpress) sono sempre più evoluti in questo senso, molto presto Google farà tutto da solo a patto di avere una buona progettazione dell’architettura dei contenuti e editoriale in generale.
In Conclusione
Per tutto il resto, cioè per le immagini, i video e gli aspetti relativi alla geo-localizzazione, bisogna avere la stessa cura che oggi viene richiesta per l’ottimizzazione finalizzata alla visualizzazione dei rich snippets, tenendo in maggior conto le istanze più pertinenti con il modello di business sviluppato.
Insomma, la prossima volta che sento qualcuno dire che l’alt-text delle immagini può essere lasciato in bianco, mi indispettisco sul serio! 🙂
Ciao Francesco, complimenti per l’articolo. Ovviamente se un seo non dà cura a tutto l’aspetto di un sito, non credo si possa definire tale. Ormai lo sanno tutti che le immagini non possono e non devono essere tralasciate. In un mondo in continua evoluzione e rovesciamenti di fronte non ci si può certo permettere di lasciare qualche area “scoperta”.
Io dedicherei a questo punto un minuto di raccoglimento per tutti gli alt=”” presenti in rete
Sono perfettamente d’accordo con la tua visione d’insieme. Soprattutto per quanto riguarda l’ “alt” 😉
grande francesco!