Costo Startup campagne Facebook e Google: perché va incluso?
Quando un’azienda ci richiede un preventivo per le campagne di advertising, in genere indirizzate a Facebook e Google, nella nostra proposta è inserita la fase di Startup con un suo costo separato dal resto.
Questa prima fase consiste in una serie di attività che è necessario svolgere prima che le campagne possano partire. Attività che non sono di poco conto, anzi, in realtà sono fondamentali per tutto il lavoro che si andrà a svolgere dopo.
Sottovalutare questa fase, e pensare che un consulente possa limitarsi a lanciare le campagne creando solo un bell’annuncio condito da icone colorate, sarebbe un errore di valutazione. Se qualcuno è solito fare così, probabilmente svolge un’attività non orientata alle performance.
Abbiamo già spiegato su questo blog che talvolta una campagna può non portare risultati per la mancanza di presupposti di partenza come l’assenza di domanda o di una proposta differenziante rispetto alla concorrenza, o un target non adeguatamente studiato e una conseguente creatività inadeguata.
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Ci sono inoltre altri aspetti che contraddistinguono questa fase, necessari per poter coordinare al meglio la collaborazione e strutturare una strategia, che vado di seguito ad elencare:
- Acquisizione informazioni sull’azienda
- Analisi di mercato
- Configurazione account e Tracciamento conversioni
- Studio dei contenuti
- Preparazione campagne
Indice dei contenuti
Acquisizione informazioni sull’azienda
In primo luogo, occorre acquisire informazioni sull’azienda che andremo a promuovere, attraverso un incontro o un’intervista con il cliente. Occorre sapere:
- quali sono i suoi punti di forza e di debolezza
- se il business è in crescita, in calo o stabile
- qual è la dimensione e la capacità di investimento dell’azienda
- che marginalità ha sui prodotti / servizi venduti
- se ci sono già dipendenti che si occupano di web marketing e con quali competenze
- se il consumatore finale è soddisfatto dei prodotti / servizi
- qual è il prodotto / servizio di punta
- come si differenzia rispetto ai competitor
- come sono percepiti dai clienti e come vorrebbero essere percepiti
- che obiettivo si vuole raggiungere ed entro quali tempi
- tramite quali canali avvengono le vendite attualmente
- quali sono le esperienze pregresse di investimento sul web
- nomi di quelli che considerano i principali competitor
Diciamo che queste informazioni non sono poche. È un bel lavoro di acquisizione ed elaborazione, ma è necessario per poter iniziare a conoscere l’azienda, il suo mercato e il tipo di collaborazione che si andrà ad instaurare con l’agenzia.
Analisi di mercato
L’analisi di mercato è quell’attività di Ricerca che effettuiamo tramite i nostri “strumenti del mestiere”. Se il marketing è fatto di Ricerca, Strategia e Azione, questa riguarda il primo punto.
Cosa ricerchiamo?
Anzitutto informazioni sul pubblico di riferimento: quali sono i suoi desideri e i suoi bisogni; successivamente informazioni sulla concorrenza circa le strategie adottate: come potremmo altrimenti sapere come differenziarci?
Ripercorriamo quindi l’analisi della domanda consapevole e latente, lo studio dei competitor e dei trend di mercato.
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Configurazione account e Tracciamento conversioni
Nulla deve cominciare, in un business, se prima non abbiamo impostato tutti i sistemi di tracciamento. Il rischio è quello di non sapere cosa sta funzionando e cosa no, e quindi dove dovresti investire più budget e dove tagliarlo, e cosa si deve migliorare.
Delle campagne pubblicitarie possono portare risultati anche con tracciamenti minimi o addirittura senza, ma questo significa che probabilmente non stiamo ottimizzando al meglio l’investimento del budget e questa attività potrebbe portare molti più risultati che, invece, ci stiamo precludendo.
In questa fase quindi andiamo ad impostare correttamente tutti gli account e ad inserire il Pixel e gli eventi di Facebook, oltre ai tag di monitoraggio delle conversioni e del remarketing di Google ads, all’interno del sito web del cliente, assicurandoci che qualsiasi azione rilevante dell’utente venga registrata.
Studio dei contenuti
La parte sullo studio dei contenuti è spesso la più sottovalutata. Al contrario, content is the king: l’elemento più imprescindibile di una campagna è proprio l’annuncio, quello che attira l’attenzione dell’utente, coinvolge il suo interesse e lo spinge all’azione.
Tuttavia chi prepara e lancia le campagne non ha in quello specifico settore la stessa esperienza dell’azienda che opera lì da anni. Cosa ci scrive nell’annuncio? Come può creare 10 varianti di copy che attirino l’attenzione di diversi utenti? Come può conoscere il linguaggio specifico che si utilizza e che fa più presa in un certo ambito settoriale?
È quindi necessario studiare tutto ciò che potrebbe essere utile ai fini della comunicazione. Ad esempio, se l’azienda aveva già preparato degli Ebook o dei video, o un blog, o il classico catalogo con le descrizioni dei prodotti e servizi, questi vanno studiati per ricavare elementi utili da utilizzare negli annunci.
Il consulente, anche se esterno, deve diventare un tutt’uno con l’azienda e parlare il suo stesso linguaggio. E questo rappresenta, come gli altri, un costo in termini di lavoro e di tempo.
Preparazione campagne
La parte finale è quella della pianificazione di una strategia condivisa con il cliente, e di preparazione delle campagne. Questa comporta un’attività di studio, ma anche di impostazione delle campagne, di preparazione delle immagini e dei copy.
Qui non saranno rari i momenti in cui si organizzeranno confronti, call e si prepareranno i contenuti per mettere in pratica la strategia. Il cliente dovrà sempre approvare qualsiasi cosa prima che diventi pubblica sul web.
Tutte le attività descritte in questo articolo fanno quindi parte del costo di Startup, chiamato così perché la più grossa parte di lavoro viene concentrata proprio in questa fase iniziale e, per quanto spiegato, non può essere sottovalutata se si vuole ottimizzare le performance delle campagne pubblicitarie online.
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