Social Media Marketing

Il contrasto alle fake News di Facebook e le altre novità dell’ultimo periodo

Come potresti già sapere, uno dei temi caldi del digitale nell’ultimo periodo è il contrasto all’informazione falsa, o bufala, alle cosiddette “fake news”.
Già da molto tempo Facebook aveva annunciato di voler contrastare l’informazione becera pubblicata da alcuni siti di news il cui reale obiettivo è quello di monetizzare, più che soddisfare l’esigenza informativa degli utenti.

Si è sviluppato negli ultimi anni un trend piuttosto negativo che coinvolge l’informazione che circola su Facebook:

– condivisione di notizie false;
– utilizzo di tecniche click-bait per attirare l’attenzione degli utenti.

Di esempi su Facebook se ne trovano diversi, ma sembra stia per arrivare la fine della visibilità garantita ai siti di news grazie al traffico da Facebook.
L’utilizzo di strategie click-bait è di importazione americana e se vogliamo la sua diffusione è anche coincisa con il periodo in cui Facebook ha deciso di minimizzare la visibilità organica gratuita di cui godevano molte pagine Facebook, fino al 2012/2013 circa.

Queste strategie click-bait sono anche un espediente per i giornali online di garantirsi copertura su Facebook cavalcando l’algoritmo di visibilità, proprio perché titoli del genere vengono notati più facilmente dai likers e quindi ricevono più click e più engagement, il che si traduce con l’allungamento del ciclo di vita del post e con il maggior invio di traffico referral da Facebook alla pagina della notizia e potrei continuare dicendo che più traffico il sito riceve più monetizza.

Da qualche giorno il pubblico americano inizia a vedere i post con un’etichetta indicante la notizia contestata e l’organizzazione che ha contestato la notizia. ritenendola infondata, quindi fake.



Queste notizie non potranno essere sponsorizzate, anche se Facebook non le rimuoverà e permetterà comunque all’utente di condividerle.
Va da se che, voglio sperare, un utente che si vede apparire il popup indicante che la notizia è falsa, ci pensi due volte prima di condividerla.

Come funziona la contestazione della notizia su Facebook?

Facebook agirà in due modi:

  • raccolta di feedback negativi degli utenti;
  • avvalendosi di alcune organizzazione partner incaricate di analizzare la fondatezza della notizia.

Nel primo caso, per feedback negativi si intendono i segnali dati dagli utenti sul singolo post. Cliccando sul menu a tendina sul singolo post è possibile segnalare un post e tra le opzioni di scelta c’è proprio quella di segnalazione di notizia falsa.

Diversamente, i partner di controllo sul fact-checking sembrano essere designati da Facebook sulla base di essere firmatari del Poynter International Fact Checking Principles, che lista per ogni nazione un’organizzazione di riferimento. Per l’Italia ad esempio, l’organizzazione preposta al controllo della notizia sembra essere il sito PagellaPolitica.it che mostra già, sotto l’anteprima di ogni post pubblicato, la connotazione “vero” o “falso” e altri livelli di veridicità o meno, assegnato alla singola notizia.



Ora non ci resta che attendere di vedere, anche in Italia, la segnalazione di notizia contestata.
Nel frattempo è apprezzabile l’iniziativa del quotidiano LaStampa con l’attivazione del suo fact-checking interno e la smentita di determinate notizie.

Le altre novità di Facebook

L’arrivo di Facebook Collection

Un nuovo formato di annunci che permetterà all’inserzionista di inserire un video o un’immagine al di sopra delle foto dei singoli prodotti da promuovere, a tutti gli effetti aumentando la possibilità di ottenere un più alto numero di visualizzazioni dell’inserzione.
Cliccando nell’inserzione l’utente sarà condotto in una sorta di vetrina d’acquisto che gli permetterà di esplorare i prodotti proprio come se fosse all’interno di uno shop online.
Ovviamente questa novità può rappresentare anche un motivo in più per integrare i video nelle inserzioni.

Le dirette live anche da desktop

Da qualche giorno infine, è possibile fare dirette live anche da desktop e non più soltanto da mobile, sia per i profili privati che per le pagine.
Una funzionalità questa, che se utilizzata come canale per veicolare novità e informazioni rilevanti per il pubblico di riferimento, può trasformarsi in un’arma di marketing vincente, ma che è da evitare se l’obiettivo è di utilizzarlo solo per scopi puramente di personal branding.

Professionista SEO, da sedici anni, progetta strategie digitali orientate allo sviluppo di visibilità online. Come SEO ha lavorato in prima persona a differenti progetti complessi in settori ad elevata competizione, costruendo da zero progetti da oltre 20 mila visitatori giornalieri.

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