La strategia di Content Marketing per Twitter
Ogni social media ha la sua strategia di contenuti. Sebbene i social si inseguono sempre più per imitare le caratteristiche che distinguono ognuno di essi, bisognerebbe comunque comunicare mantenendo lo stile originario di ogni canale.
Twitter non è mai riuscito a raggiungere il pubblico di Facebook (e probabilmente non ci riuscirà mai) ma rientra ancora a dovere nei top social network che le aziende dovrebbero valutare di utilizzare.
Quale strategia di contenuti seguire su Twitter?
Cerchiamo di dare dei consigli utili applicabili sin da subito.
Indice dei contenuti
1. Decidere come integrare Twitter nella propria Content Strategy
Solitamente ci sarà da decidere se Twitter sarà più orientato a:
- generare traffico, a pagine del blog o a specifiche landing page;
- generare conversioni, soprattutto se integrate in campagne di Twitter ads, come l’acquisizione di leads;
- generare vendite. Ovviamente questo è l’obiettivo finale del funnel del Content Marketing. Anche Twitter può rivestire la sua importanza nel trasformare l’utente da prospect a cliente.
2. Conoscere il target a cui indirizzare la strategia di contenuti
L’ideale punto di partenza nello studio del target su Twitter è quello di costruirsi liste Twitter segmentate per tipologie di utenti (per interessi condivisi, competitors del settore, influencer del settore, ecc.).
Per cercare gli utenti da aggiungere alle proprie liste possono essere utilizzati una serie di strumenti che cercano informazioni all’interno della bio dell’account, tra i quali:
- SocialBro, che ora si chiama Audience (a pagamento) e Followerwonk (gratis per un account) per cercare parole rilevanti nelle Bio e per location
- Twitter Influencers di Buzzsumo (a pagamento), per cercare gli influencer su Twitter in funzione della parola chiave inserita.
L’alternativa consiste nell’esplorare direttamente gli hashtag alla ricerca di conversazioni e utenti con interessi simili al nostro account.
Per farlo, possiamo utilizzare una serie di tool, tra i quali segnalo:
- Mention, che monitora hashtag in tempo reale, con statistiche come visualizzazioni e retwit, identificazione influencers, frequenza e volume dei twit.
Unico neo, è solo a pagamento. - RiteTag. Altro discreto tool per il monitoring degli hashtag che, previo login con il proprio account Twitter, fornisce informazioni di “stima” sui twit che utilizzano uno specifico hashtag, i twit e retwit pubblicati negli ultimi 30 giorni, la media giornaliera, la location e gli hashtag correlati.
- Mention, che monitora hashtag in tempo reale, con statistiche come visualizzazioni e retwit, identificazione influencers, frequenza e volume dei twit.
- TagBoard. Forse il migliore per intercettare tutti i post con uno specifico hashtag pubblicati sui vari social (Twitter, Facebook, Instagram, Google+, Flickr e Vine). Non permette però (se non erro) di creare report specifici ma può essere esportato con un embed all’interno di un sito o utilizzato durante gli eventi live.
Una volta trovati gli utenti da seguire, non bisogna far altro che seguirli e iniziare a interagire. Proprio così, su Twitter se non interagisci con gli utenti non otterrai mai nulla.
Puoi utilizzare tool come Tweetdeck o Hootsuite per importare le liste costruite e iniziare ad interagire direttamente da questi social media management tools.
3. Decidere quando pubblicare i twit
Ci sono alcuni tool che permettono di conoscere quali sono i migliori orari in cui pubblicare per ottenere la migliore esposizione.
- SocialBro: analizza le timelines dei tuoi followers e genera un report che mostra quando dovresti twittare per raggiungerli;
- Hootsuite Autoschedule: che segnala il miglior momento della giornata in cui i tuoi twit ottengono la massima esposizione;
- Tweriod: effettua un’analisi dei tuoi followers e mostra quando sono online e offre anche gli orari migliori in cui twittare.
4. Come impostare la strategia di contenuti
Innanzitutto sarà necessario capire quali idee di contenuti sviluppare, quale piano editoriale seguire e, in seguito, quale “formato” utilizzare per i twit.
L’idea migliore viene monitorando quello che altri account pubblicano e che ottiene più successo, in modo particolare monitorando il proprio network e i competitors.
Sarà utile analizzare la tipologia di contenuti twittati (immagini? Link ? ) o anche la tipologia di notizie segnalate.
5. I formati di contenuto da utilizzare nei twit
L’importante è cercare di variare sempre la propria strategia e di non utilizzare soltanto un unico formato.
- Testi: molto utile per aggiornamenti in tempi reale e per il dialogo one-to-one con altri utenti.
- Immagini: pare siano uno dei contenuti che ottengono il maggior numero di visualizzazioni (un po’ come per Facebook) e registrano un tasso di engagement del doppio rispetto ai twit che non ne hanno.
- Link: se l’obiettivo è quello di portare traffico al blog o landing page, non si può non inserire link, meglio con url shortner.
- Immagini+Link+hashtag: questa sembra la strategia migliore per ottenere (con le dovute eccezioni) il miglior rapporto reach/engagement.
- Video
- Sondaggi: per cercare la partecipazione e il coinvolgimento dei tuoi followers
- Twitter card. Sono i twit “ricchi” composti da schede aggiuntive che possono essere utilizzate per fornire agli utenti informazioni aggiuntive sui contenuti allegati ai propri twit. Ce ne sono di diverse tipologie e le trovi a questo link.
6. Promuovere i contenuti su Twitter
C’è da dire che su Twitter l’engagement è legato a due fattori:
1. popolarità dell’account
2. interazione dell’account.
Ci sono account popolari che ottengono un alto tasso di engagement senza mai interagire con i followers, soltanto perché possono essere considerati influencers. Ce ne sono altri che, per guadagnarsi una discreta interazione, hanno bisogno di stringere relazioni con la community.
In ogni caso, tra le strategie più utilizzate per promuovere i propri twit troviamo:
- l’utilizzo della mentions @ per includere utenti a cui il twit potrebbe interessare;
- l’utilizzo delle Twitter Card o di micro-content;
- l’utilizzo di hashtag (occhio a non esagerare);
- l’utilizzo di poco testo nei twit (entro i 100 caratteri)
Ultima strategia, ovviamente non organica, è quella di utilizzare le campagne Twitter Ads per esporre i propri twit al pubblico di riferimento.
lei parla di strategia di Marketing legata a contenuti con user mention. Quindi i brand pubblicano tweets con liste di utenti, magari anche non necessariamente followers? Non c’è il rischio che l’utente lo veda come spam?
anche io so tradurre dall’inglese…yoohoo! ;P
https://mention.com/blog/twitter-marketing-content/