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Content Marketing: trends e utilizzo da parte delle aziende [RICERCA]

Abbiamo spesso parlato di contenuti per il web sappiamo che essi rappresentano la percentuale più alta per il successo di un’attività promozionale. I contenuti possono essere generati sia dall’aziende e in questo caso si tratta per lo più di contenuti riguardanti attività promozionali, white paper, articoli o post su blog, sia dagli utenti contenuti che principalmente vengono utilizzati dagli utenti per stabilire un contatto con l’azienda (commenti a blog, post o mention sui profili social).

L’elemento che caratterizza la produzione di contenuti è unico: quello di generare contenuti accattivanti che stimolino la voglia di interazione degli utenti. Il fine di tale lavoro è duplice:

  • permette un aumento dell’engagement sulla pagina e un aumento della costruzione dell’immagine di marca (brand identity)
  • favorisce l’incremento della brand loyalty che si traduce in aumento delle vendite

Nel 2011 si è lavorato tanto, anche a livello di ricerca, nel cercare di capire quali contenuti avessero più impatto “emotivo” sugli utenti e che agevolassero le interazioni ed è stato provato che immagini, citazioni sono gli elementi che conquistano il podio per numero di impression e interazioni prodotti dopo la loro pubblicazione.

Una ricerca condotta dal Content Marketing Institute, azienda specializzata nello studio dei contenuti utili per il web, ha fatto un resoconto su come abbia funzionato il content marketing rispetto all’anno precedente. E sommariamente i dati dimostrato che l’attenzione verso la produzione dei contenuti resta molto alta.

Un concetto fondamentale che rappresenta la chiave del fare marketing attraverso i contenuti è la profonda e attenta conoscenza non solo del comportamento di acquisto dell’utente ma dei propri sentimenti. La tipologia di cliente “moderna” è molto più esigente rispetto al passato, vuole conoscere, capire, interagire e poi acquistare. Un’esigenza ancor più viziata dai social media che gli permettono di indagare a fondo sulle aziende e sui prodotti che commercializzano. Proprio per questo, dato che business e esigenze personali convergono in modo impressionate, bisogna adattare strumenti, strategie e contenuti sul cliente modificando, a volte drasticamente, l’evoluzione delle pratiche di marketing classiche, facendo emergere nuovi modi di progettare contenuti più idonei e tagliati sul target di riferimento.

Dati alla mano, possiamo capire come come si sia evoluto e modificato il processo di produzione di contenuti nell’uso e nell’efficienza rispetto agli anni precedenti.

Uso e efficienza delle strategie di content marketing

Nel 2011 i marketer del B2B hanno utilizzato le medesime strategie di pubblicazione dei contenuti (articoli, social media, blog ecc..) degli anni precedenti. In particolare, articoli e i social media (blog esclusi) non solo resistono come strategia per la produzione e diffusione di contenuti, ma sono anche utilizzati maggiormente con le percentuali rispettivamente del 79% e del 74%.

Ma dato importante, si nota nel 2011 un’incremento d’uso di altre strategie che hanno visto crescere le percentuali di efficacia del 27% per Blog e video del 19% per i White paper e facendo riscontrare un calo dell’11% della carta stampata e del 5% per le newsletter cartacee.

Canali di diffusione

Twitter resiste come il canale più utilizzato per la diffusione di contenuti a scopo promozionale e con un netto incremento in percentuale rispetto al 2010. Inoltre ogni canale di social media ha fatto registrate per il 2011 un incremento sostanziale nell’utilizzo di circa il 15-20%. In particolare:

  • YouTube è aumentato del 47%
  • LinkedIn è aumentato del 39%
  • Twitter è aumentato del 35%
  • Facebook è aumentato del 30%

L’efficacia dei contenuti e aumento degli investimenti

La ricerca da nota di un’altro dato interessante. Si registra un aumento della fiducia da parte dei marketer nell’efficacia d’uso dei contenti in quanto, con il passare del tempo, si è accresciuta anche la capacità di saperli gestire nel modo migliore migliorano anche la capacità di creare contenuti “allettanti”. Dai dati si legge che, in media, gli eventi svolti nella vita reale (in-person) e i webinar sono ancora visti come le strategie migliori per diffondere conoscenza, anche se si nota un potenziamento sostanziale per:

  • Blog: 45% di aumento
  • Casi di studio: 32% di aumento
  • Video: 36% di aumento
  • Webinar/webcast: 25% di aumento

Altro dato importante è la crescita degli investimenti per i content marketing. In media, il 60% degli intervistati hanno incrementato il loro budget per il marketing sui contenuti nel corso dell’anno, contro 51% dei marketer del 2010. Le percentuali di budget investito, differiscono a seconda della grandezza dell’azienda.

Le sfide dei marketer

Resta comunque il fatto che produrre contenuti per i marketer, è una vera è pripria sfida. Soprattutto per quel 41% degli intervistati il cui obiettivo è produrre il tipo di contenuto che incontri le prospettive dei clienti, seguito da produrre una quantità sufficiente di contenuti in quantità (20%) avendo a disposizione un budget adeguato agli obiettivi (18%).

Inoltre ai marketer è stato chiesto di spiegare quali sono state le particolari difficoltà incontrate all’interno durante l’attuazione del piano di content marketing durante l’anno, e le motivazioni sono le seguenti:

  • Risultati non immediati. Le operazioni di marketing richiedono tanta pazienza. E che bisogna riconosce che nell’ambiente B2B di oggi ci vuole tempo per coinvolgere i potenziali clienti.
  • Trovare aiuto interno. Individuare delle persone interne all’azienda per contribuire con le loro competenze ai contenuti condivisi in modo che risultassero pertinenti con il core aziendale. E il fatto che nessuno al di fuori del reparto marketing, sembra riconoscere il reale valore nel condividere il know-how aziendale con il mercato attraverso commercializzazione dei contenuti.
  • Tempo. La sfida maggiore sembra la mancanza di tempo per creare i contenuti.
    Creazione di un processo sostenibile. La creazione di contenuto emotivo avvincente e il mantenimento di un ritmo di pubblicazione costante, che richieda anche disciplina, e disporre di risorse sufficienti per creare e gestire il contenuto giusto per il target di riferimento.

Insomma, si riconosce da questa indagine, che i contenuti hanno assunto un ruolo sostanziale per le campagne di marketing attraverso il web, ma permangono ancora i soliti dubbi che però a parer mio possono essere facilmente superabili, affidandosi ad agenzie specializzate nelle produzione e diffusione di contenuti che in outsourcing gestiscono la comunicazione attraverso i canali, anche se nulla è sostituibile alla conoscenza diffusa da chi lavora nell’azienda stessa.

Inoltre questa evoluzione che si ha avuto per il 2011, è presagio che il 2012 sarà un anno in cui i contenuti continueranno a farne da padrone e di cui le strategie di marketing di successo non potranno prescindere.

Front-end Developer e Designer. Si occupa dello sviluppo di siti web, dalla radice all'interfaccia, e nella realizzazione di contenuti che siano più efficaci per comunicare in rete: infografiche, grafiche specifiche per i Social, User Interface per siti e landing page.

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2 risposte a “Content Marketing: trends e utilizzo da parte delle aziende [RICERCA]”

  1. Andrea Dainotti ha detto:

    Utile articolo, nonostante l’età.

  2. marsala118 ha detto:

    Questi dati mi hanno davvero sorpreso soprattutto i dati sull’utilizzo dei social media. Io personalmente avevo un po sottovalutato Twitter,anche se lo uso (a dir vero molto poco), e Linkedln lo avevo proprio scartato, anche se ci sono iscritto. Comunque il dato che non mia ha sorpreso per niente è il fatto di investire sempre di più nell’utilizzo di internet e dei contenuti e sistemi come i web binar, veramente ottimi per il proprio business, come anche l’article marketing, veramente utile e efficace. Ma tutto questo sarebbe poca cosa o comunque solo una piccola percentuale, senza un proprio blog o sito a cui fare riferimento, dove tutto si raccoglie(informazioni, contenuti e ovviamente i propri prodotti). Sono è sarò sempre dell’idea che internet è un pozzo senza fondo di opportunità, per nulla saturo, come alcuni pensano.

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