Content Marketing

Automatismi e Content Marketing: nuove frontiere per lo sviluppo di idee?

Dopo tanti anni, e dopo un percorso di adozione molto lento al marketing dei contenuti, potrebbe risultare difficile individuare argomenti da trattare che possano esser di reale interesse per l’utente.

La difficoltà principale risiede nell’individuare tematiche che non siano già state trattate e che abbiano di base il potere di incuriosire il lettore. Certo di tecniche ce ne sono diverse per contrastare la crisi di idee, come il riuso di contenuti, ma fino a quando è sostenibile questo processo?

La risposta non è così immediata. Di sicuro possiamo affermare che il riuso è uno dei modi più rodati per non arrivare con l’acqua alla gola, data dalla sete di contenuti, ma presto o tardi, soprattutto se il contenuto viene troppo sovra-utilizzato, la fase di stallo giungerà inesorabile.

Non possiamo, insomma, affidarci esclusivamente su un contenuto nato da un buon primo intuito, e “campare” su quello per anni. Dobbiamo andare oltre, ampliando un po’ la nostra visione.

Una delle strade alternative da percorrere è quella di scandagliare la rete alla ricerca di nuovi topic di discussione, argomenti che sono stati sviluppati da una nicchia, ma che ancora non risultano inflazionati. Una delle tendenze che sembra affacciarsi, tanto quasi da considerarsi già consolidata, è l’utilizzo di sistemi di automazione intelligenti per lo scouting dei contenuti.

Di cosa si tratta?

Parliamo di quei metodi di programmazione che permettono alle informazioni di esser selezionate per interesse e pertinenza e fruite per mezzo di app su dispositivi o da desktop. Per capirci meglio si fa riferimento a quelle applicazioni che, in base ad una attenta e personale profilazione, offrono contenuti personalizzati e in linea con le aspettative di chi li riceve. Un esempio tipico è Flipboard, la piattaforma di fruizione e invio di contenuti selezionati in modo esclusivo e, in un certo qual modo, unico.

Oggi l’utilizzo di questi strumenti è una realtà. Una ricerca mondiale condotta da Reuters Institute for the Study of Journalism dell’università di Oxford, infatti, ha studiato i sistemi che sfruttano l’Intelligenza Artificiale nel contesto aziendale e gli scopi.

Gli automatismi in azienda, a servizio dei publisher

Un dato che è emerso è che l’azione di suggerimento di contenuti è uno degli ambiti più sfruttati dagli automatismi. Il 59% dei rispondenti ritiene che gli strumenti di automazione apportano importanti benefici per l’acquisizione di nuove informazioni.

A questo dato aggiungiamo anche un buon 39% che ritiene l’automatizzazione, per mezzo di agenti intelligenti (deputati allo scrutamento dei meandri della rete), sia un’ottima fonte di approvvigionamento di notizie per i giornalisti.
Il dato non deve sorprendere. Consideriamo che, come accennato, ci sono troppi, tantissimi contenuti online e che molto spesso siamo così sommersi da informazioni che forse le più interessanti, dal punto di vista personale, non giungeranno mai alla nostra destinazione.

In questo contesto, le App di informazione, o se vogliamo gli aggregatori di news, rappresentano una vera panacea, un ordine in un contesto disordinato oltre che un’ottima risorsa per i publisher.

Ovviamente l’uso dell’AI per ottenere contenuti è abbastanza nuovo come contesto, e di sicura utilità, ma dalla ricerca non vengono esclusi gli scopi più puri degli automatismi.

Una buona percentuale (39%) li sfrutta per ottimizzare i processi aziendali, tra cui il miglioramento del flusso di lavoro o il potenziamento dei rapporti commerciali che supportano il processo di pianificazioni automatiche di targeting o impostazioni di dynamic pricing.

Alla luce di questa indagine mi sento di consigliarvi di non sottovalutare il potere degli applicativi automatizzati per il reperimento di nuove informazioni. Se ci soffermiamo e ci pensiamo gli aggregatori svolgono un ruolo di efficientamento personale dei processi di ricerca di informazioni da trattare, il tutto in modo naturale, con il minimo sforzo semplificando non poco l’intero percorso che parte dall’informazione e porta alla divulgazione.

Front-end Developer e Designer. Si occupa dello sviluppo di siti web, dalla radice all'interfaccia, e nella realizzazione di contenuti che siano più efficaci per comunicare in rete: infografiche, grafiche specifiche per i Social, User Interface per siti e landing page.

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