Community Manager: chi è, cosa fa, quanto guadagna e come diventarlo
Nel mondo digitale di oggi, il ruolo di un Community Manager è fondamentale per qualsiasi azienda che aspira a costruire e mantenere una presenza online forte e coinvolgente. Questa guida esplora in dettaglio il ruolo del Community Manager e le migliori pratiche per eccellere in questo campo.
Indice dei contenuti
Cos’è e cosa fa il Community Manager?
Il Community Manager è la figura preposta alla costruzione e gestione di una community di successo. I suoi compiti vanno dall’ascolto e al monitoraggio delle conversazioni settoriale online, sino alla costruzione e gestione di conversazioni, al fine di alimentarne la qualità e permettere un più naturale sviluppo della comunicazione.
Come Diventare Community Manager
La strada per diventare un Community Manager richiede una combinazione di formazione, competenze e esperienza. Ecco una guida dettagliata su come intraprendere questa carriera:
Formazione e Studi: La maggior parte delle aziende richiede che i Community Manager abbiano una laurea in campi correlati come marketing, giornalismo, comunicazione o lingue. La formazione in ambiti specifici come IT, HTML e programmazione può essere un vantaggio significativo.
Non Esiste un Percorso Univoco: Tuttavia, non esiste un percorso di formazione univoco per questa carriera. Alcuni possono scegliere indirizzi umanistici come psicologia, giornalismo, sociologia, o antropologia, che offrono competenze trasversali utili nella gestione delle comunità.
Capacità e Competenze Necessarie: Oltre alla formazione accademica, un Community Manager deve sviluppare capacità specifiche come eccellenti abilità comunicative, comprensione del web marketing, e un’attitudine sia preventiva che attiva nella gestione delle community online.
Passi per Diventare Community Manager: La carriera di un Community Manager si costruisce attraverso l’acquisizione di esperienza pratica. Partecipare attivamente a comunità online, creare e gestire propri spazi digitali, e costruire un portafoglio di esperienze reali sono passi cruciali per affermarsi in questo campo.
In sintesi, la carriera di Community Manager offre opportunità di crescita e un salario competitivo, con la possibilità di lavorare in diversi settori e influenzare significativamente la presenza online di un’azienda.
La strada per diventare un Community Manager richiede formazione, dedizione e una passione per la comunicazione digitale e la costruzione di relazioni online.
Il Ruolo del Community Manager
Chi è un Community Manager? Un Community Manager agisce come un ponte tra un’organizzazione e il suo pubblico. Svolge un ruolo chiave nel modellare la voce, il tono e la presenza del marchio sia online che offline, attraverso il supporto alla community, la distribuzione di contenuti e l’interazione digitale.
Differenze rispetto ai Social Media Manager: Mentre a volte confuso con il ruolo di Social Media Manager, il Community Manager si concentra maggiormente sul coltivare relazioni online salutari con la base di clienti di un’azienda, spesso attraverso l’interazione su social media, blog, forum e altri spazi digitali.
Competenze e Responsabilità
Sviluppo della Community: Un Community Manager sviluppa e gestisce la community online di un’azienda. Utilizza social media ed eventi dal vivo per coinvolgere clienti e fan, monitorare feedback e misurare il successo delle iniziative.
Competenze Richieste: Le competenze necessarie includono una forte capacità di comunicazione, comprensione del marketing digitale, abilità nell’uso dei social media e una spiccata empatia per interagire efficacemente con la community. La conoscenza di strumenti come Hootsuite per gestire le community online è anche vantaggiosa.
Percorso di Carriera: Per diventare un Community Manager, è spesso richiesta una formazione in campi come marketing, comunicazione o campi affini, oltre a esperienza e certificazioni nel campo della gestione della community e dei social media.
Costruire una Community Autentica
Gestione della Community: La gestione della community è il processo di costruzione di una comunità autentica tra i clienti, i dipendenti e i partner di un’azienda. Questo richiede l’interazione sia online che offline per creare una rete dove gli individui possono connettersi, condividere e crescere.
Interazione e Engagement: Un Community Manager deve saper creare opportunità di interazione significative. Ciò può includere la gestione di discussioni online, la creazione di eventi e iniziative che coinvolgano la community e il rafforzamento costante della presenza del marchio in modo positivo e costruttivo.
Strategie di Successo
Ascoltare e Rispondere: È fondamentale ascoltare attivamente i bisogni e le preoccupazioni della community, rispondendo in modo tempestivo e appropriato. Questo non solo aumenta la fiducia e la lealtà, ma fornisce anche feedback preziosi per migliorare prodotti e servizi.
Creazione di Contenuti: Un Community Manager efficace produce contenuti che risuonano con la sua audience. Questo include non solo post e aggiornamenti sui social media, ma anche articoli di blog, newsletter e contenuti video che educano, informano e intrattengono.
Misurazione e Analisi: Utilizzare strumenti analitici per monitorare l’efficacia delle strategie di community management è cruciale. Comprendere quali contenuti generano maggiore engagement e quali sono le tendenze all’interno della community può guidare decisioni future.
Quanto Guadagna un Community Manager nel 2023?
Oltre dieci anni fa realizzammo una ricerca sulla professione del community manager. Da allora, un po’ di cose sono sicuramente cambiate.
Nel 2023, la professione del Community Manager in Italia continua a essere una carriera in crescita e molto richiesta, data l’importanza delle comunità online per le aziende. Gli stipendi variano in base all’esperienza e alla località, ma offrono un’idea del potenziale guadagno in questo settore.
Stipendio Medio: Secondo Talent.com, lo stipendio medio per un Community Manager in Italia è di circa 27.000 euro all’anno, corrispondente a circa 13,85 euro all’ora. Il salario può variare ampiamente in base all’esperienza: dai 21.500 euro annui per le posizioni di livello entry fino a 40.000 euro annui per i professionisti più esperti.
Fascia Retributiva: Glassdoor riporta una fascia retributiva più ampia, con una paga base media che varia tra 25.294 e 49.709 euro all’anno. Lo stipendio medio in questa fascia è di circa 34.404 euro, con possibilità di compensi aggiuntivi in contanti che possono variare da 1.051 a 5.735 euro.
Variazioni di Stipendio: Altre fonti confermano che lo stipendio medio di un Community Manager si aggira intorno ai 30.000 euro annui, con la possibilità di superare i 42.000 euro annui a seconda dell’esperienza e delle competenze specifiche
Conclusione
Il ruolo di un Community Manager è multiforme e in continua evoluzione. Richiede una combinazione unica di abilità tecniche, creatività e sensibilità umana. Con la giusta combinazione di competenze, strumenti e strategie, un Community Manager può trasformare la presenza online di un’azienda in una comunità vivace e interattiva, costruendo relazioni durature e valore per il marchio.
Come consigliate di comportarsi invece in caso di episodi di “trolling” o disturbatori seriali? Le risposte alla Gianni Morandi possono essere simpatiche una volta per lo stesso utente, ma a lungo andare diventa fastidioso, sopratutto in pagina con utenze medio basse in cui i disturbatori hanno maggior rilievo.
Ciao Michele,
dipende tutto dalla tipologia di disturbo creata dal troll. Se è leggera e ridotta ad un’unica azione, si può lasciar passare. Se diventa continuativa allora bisogna agire. Ti giro questo articolo che avevamo scritto in merito http://www.webinfermento.it/le-5-tipologie-di-utenti-social-che-non-vorresti-mai-incontrare/
Post molto utile! Il caso ATAF è illuminante; si nota come una grande azienda abbia la voglia di esporsi nel Social ma, per svariate motivazioni, perchè non ha messo del personale adatto a gestirlo? Magari sarà la classica impiegata, adibita a fare ben altri lavori, obbligata (o forse no) a seguire il Social Network. Questo errore, a mio parere, è troppo frequente da parte delle Aziende Social.
Articolo molto interessante, ma questa volta non sono d’accordo per quanto riguarda il post di Decathlon. Troppo spesso si parla di fail e questa mi sembra molto più una trollata (chissà se organizzata ad hoc?!) che ha avuto un seguito di commenti più o meno ridicoli. C’è una sorta di licenza poetica in questo post che è stata del tutto ignorata da chi ha cominciato a criticare… gli altri sono andati dietro come capre.
Altra questione è quanto successo sulla pagina di ATAF che denota scarsa (assente) professionalità. Più che scarse capacità comunicative lì sono entrate in gioco dinamiche che difficilmente scopriremo: l’errore è talmente palese ed enorme che sicuramente porta con sé altro (dimenticanze? dipendente scontento? frustrazione?)…
Ciao Dario, sono d’accordo con i tuoi punti. Il post di Decathlon però non mi sembra un #fail, tanto che già tra i commenti c’è qualcuno che spontaneamente li manda a quel paese. Ci sono gaffe peggiori 😉
Ciao buon lavoro!
Bel post.
Aggiungerei:
– conoscenza dell’azienda, dei suoi valori, dei suoi processi interni e delle persone che li governano; per questo credo molto nella costruzione in casa (ben guidati, ovviamente) di un team specializzato in SMM;
– conoscenza e proprietà della lingua italiana: è scontato, certo, ma mi piace sottolinearlo.
I miei 2 cents 😉
Ciao Filippo,
ottima osservazione la tua. Una conoscenza di quanto accade all’interno dell’azienda è abbastanza importante prima di prendere in gestione una presenza in rete di un’azienda.
E’ pressoché impossibile creare un team specializzato in SMM per il 90% delle aziende italiane, vuoi per mancanza di budget, per priorità, per mancanza di strutture.
Per questo che è importante scegliere l’agenzia adatta.