marketing 2.0

Come nasce e si sviluppa un APP: da un’idea al concept fino alla conquista dei market

Da un po’ di tempo vedo il mobile marketing come la naturale evoluzione del social marketing. Il paradigma di marketing è cambiato (e sta ancora cambiando) con l’approccio all’ascolto e alla conversazione e non più alla mera vendita e i social network e le app sono gli strumenti che permettono di raggiungere obiettivi di comprensione delle aspettative in ottica, appunto, di ascolto. Di ritorno dal contest per sviluppo di applicazioni mobili BeMyApp, volevo condividere con voi le idee e le strategie che mi hanno permesso di decidere su quale app puntare per vincere un contest (abbiamo raggiunto il terzo posto, ma siamo certi che i risultati una volta sul marketing saranno di gran lunga superiori).

Lo sviluppo di un’app corrisponde a tutti gli effetti al processo che nel marketing più tradizionale, corrisponde all’ideazione, sviluppo, testing e lancio di un nuovo prodotto. Dettaglierò ogni punto riferendomi a quello che è stato fatto per l’app che abbiamo sviluppato e che intendiamo ultimare e immettere sui market, #Nofreejobs.

nofreejobs app1

Vediamole nel dettaglio:

Ideazione: analisi di scenario.

E’ la fase più delicata e più importante dell’intero processo poiché è qui che ci si gioca il futuro successo della propria app. Credo che nessuno sviluppatore di app riuscirà mai a sfondare, senza conoscenze di mercato e dei trends del momento. L’analisi dello scenario parte in modo particolare da:

  • analisi dei bisogni sociali: in questa fase c’è da chiedersi sostanzialmente (e chiedere ai propri conoscenti) quanto può essere utile l’applicazione che si vuole sviluppare. L’app come ogni prodotto deve rispondere e soddisfare uno specifico bisogno e non essere utile solo allo sviluppatore o ideatore.
  • analisi dei trends sociologici e tecnologici: chiedersi cosa offre la tecnologia oggi? A che stato di avanzamento è? Quali sono i trend di diffusione maggiore a cui assistiamo al giorno d’oggi? A queste due domande abbiamo risposto tenendo presenti due variabili, una sociologica e una tecnologica. Quella sociologica era individuata nella presenza di un problema costante che affligge al giorno d’oggi molti giovani alla ricerca del lavoro, sentito soprattutto in questo periodo di recessione economica e soprattutto in Italia, nella difficoltà del processo di ricerca del lavoro da parte dei giovani, in quanto siamo abituati ad andare a cercare nei siti aziendali, a comprarci l’inserto nelle edicole, ad iscriverci a servizi di newsletter anche a pagamento, ecc. e nell‘impossibilità di sapere se determinati annunci di lavoro sono utili o meno, convenienti o non convenienti, decenti o indecenti.

    La variabile tecnologica era rappresentata dal crescente utilizzo di smartphone, dall’aumento delle connessioni in mobilità e dalla geolocalizzazione di cui si parla tanto anche su questo blog.

E’ nata quindi l’idea di #nofrreejobs, sulla base del movimento che continua a svilupparsi parallelamente da Twitter e Facebook: creare un applicazione che permettesse all’utente in mobilità o meno, di trovare istantaneamente annunci di lavoro geolocalizzati nella propria città e rankati (classificati) sulla base del rating (voti) assegnati dagli utenti. Il posizionamento degli annunci visualizzati avviene sulla base di un discostamento tra voti negativi e positivi ipotizzato in un limite di tre voti e l’utente ha anche la possibilità di aggiungere commenti e condividere gli annunci sui social (facebook, twitter), salvarsi l’annuncio tra i preferiti e, cosa più importante, candidarsi all’annuncio.

Amanti poi del social web e del 2.0, abbiamo deciso che il tutto avrebbe dovuto generarsi autonomamente, ovvero dal basso, lasciando all’utente la possibilità di inserire annunci, come testo o come fotografie scattate dallo smartphone. L’app inoltre prevede la creazione di una pagina personale e di una per le aziende che presenteranno tutti gli annunci recensiti, dando modo di avere un resoconto sul rapporto tra l’azienda e la “forza lavoro”.

Quando si pensa a un’idea di prodotto bisogna inoltre tenere ben chiari i vantaggi e gli svantaggi per tutti i soggetti coinvolti.

  • lato utente: la propria ricerca di lavoro è istantanea e filtrata per: interessi (tag inseriti nel proprio profilo), rating degli altri utenti, ranking in base al rating, quindi gli appariranno prima i migliori e poi i peggiori.
  • lato azienda: risparmio di tempo e di costi in attività di recruitment, dato che l’utente volendo, può candidarsi dall’app caricando e inviando il proprio CV come pdf.
  • nofreejobs app 2

    Sviluppo: concept del mokup grafico e testing del prototipo.

    La fase dello sviluppo corrisponde alla meccanica vera e proprio dell’intero processo e richiede innanzitutto lo sviluppo di un mokup grafico sul quale verrà poi implementato lo “scheletro” vero e proprio dell’app. Ma è soprattutto la conoscenza degli ambienti di sviluppo e dei diversi linguaggi di programmazione (iOS, Android) che verrà in aiuto. Da quanto abbiamo capito, se si è sviluppatori web non ci si può improvvisare sviluppatori di app, ma serve comunque un percorso di apprendimento prima di iniziare a produrre.
    Dopo 48 ore di sviluppo avevamo ultimato il 90% dell’applicazione.

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    Le strategie di diffusione dell’app.

    Come diffondere un’app e permettere di ottenere centinaia di downloads? Le strategie di promozione di un’app sono diverse, a seconda anche della natura dell’app. Alcune possono essere:

    • creazione di un sito dell’app;
    • creazione dei profili sociali dell’app;
    • campagne di digital PR e blog seeding;
    • creazione di video-tutorial da veicolare su YouTube;
    • comunicati stampa e article marketing;
    • pubblicità pay-per-click su piattaforme a tema: Admob o iAd di Apple.

    Questo è parte di quello che abbiamo pianificato per la nostra app, che ora dovremo rifinire, immettere sul market Android e promuovere. Ti è mai capitato di sviluppare app e se si, quali strategie di marketing utilizzi oltre a queste?
    Il video check-point di #nofreejobs

Professionista SEO, da sedici anni, progetta strategie digitali orientate allo sviluppo di visibilità online. Come SEO ha lavorato in prima persona a differenti progetti complessi in settori ad elevata competizione, costruendo da zero progetti da oltre 20 mila visitatori giornalieri.

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Una risposta a “Come nasce e si sviluppa un APP: da un’idea al concept fino alla conquista dei market”

  1. […] bene le due anime del #nofreejobs in questo post: da un lato l’attività hi-tech sul versante social&app grazie all’impegno di @cristinasimone, @simonecinelli e dei ragazzi di @WebInFermento, […]

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