SEO

Come capire se un sito web e’ realmente penalizzato da Google

Oggi torniamo a parlare di SEO e precisamente di un argomento scottante e che negli ultimi anni interessa sempre più webmaster e siti web, grandi e piccoli. Da un lato infatti, dal 2011 ad oggi, ci sono stati importanti update algoritmici anti-spam come Panda e Penguin e tutti i loro refresh connessi. Dall’altro lato invece, Google negli ultimi mesi si è attivata molto per contrastare il webspam con azioni manuali. Sono infatti diversi i network di blog e siti colpiti da azioni manuali, l’ultimo dei quali, molto importante, è stato Teliad.

Filtri, penalizzazioni SEO e modalità di recuperi

Prima due premesse però; la prima è che è doveroso distinguere le penalizzazioni. Solitamente quando vediamo crollare il traffico organico pensiamo subito ad una penalizzazione. In realtà per “penalizzazioni” si dovrebbero intendere solo le azioni manuali, quello effettuate cioè da un team che controlla manualmente il sito web alla ricerca della presenza di pattern innaturali e non consentiti dalle linee guida del motore di ricerca. Una volta identificate, viene inflitto il flag manuale, che può avere l’obiettivo di ridurre il ranking generale del sito per le money pages, per tutto il sito, di svalutare determinati links o, nei casi peggiori, di bannare dall’indice il sito.

Se invece si viene colpiti da aggiornamenti algoritmici tra i più importanti come Panda, Penguin, o quelli minori e spesso non ricordati, come, tra gli altri, Over Optimization, Boilerplate, Megamenu o semplici fluttuazioni sinusoidali, spesso scambiate per penalizzazioni) si dovrebbe parlare di filtri algoritmici, perché il sito o alcune delle loro pagine, vengono filtrate dai risultati di ricerca, per determinate query, per la presenza di determinati segnali. E’ quindi il sito, automaticamente, a rispondere in un certo modo, dopo la pubblicazione dell’update e non un essere umano ad infliggere un cartellino rosso.

La seconda premessa riguarda le notifiche delle penalizzazioni e il recupero dei siti.
Per le azioni manuali si riceverà verifica via mail e nella sezione “Azioni manuali” presente in Google WebMaster Tools. Per i filtri algoritmici si noterà soltanto il (solitamente) drastico calo del traffico organico. Anche per i recuperi dalle penalizzazioni (per semplicità, le chiamo tutte penalizzazioni) le cose sono differenti: mentre per le azioni manuali (e soltanto per le azioni manuali!) è possibile recuperare, anche in tempi brevi, effettuando una documentata richiesta di riconsiderazione del sito (alla quale si riceve risposta solitamente dopo 3 settimane), per quelle algoritmiche sarà necessario invece attendere la pubblicazione di un nuovo refresh o update dell’algoritmo. Sarà inutile effettuare richieste di riconsiderazione se si è soggetti a penalizzazioni algoritmiche e i tempi di recupero potranno quindi essere più lunghi, soprattutto se si è colpiti da Penguin, i cui update sono ancora, ad oggi, poco frequenti.

tipi di azioni manuali seo google
Tipologie di tecniche SEO illecite soggette ad azioni manuali da Google

Come riconoscere una penalizzazione

Può interessarci capire se un sito è penalizzato per 2 importanti motivi:

  • perché è un nostro sito o quello di un nostro cliente;
  • perché stiamo lavorando di Link Prospect Outreach, stiamo cioè identificando blog o siti web da cui vorremmo ricevere un backlink di qualità. Io sconsiglio sempre di ricevere links da siti soggetti a filtri o penalty per il semplice motivo che i siti penalizzati entrano in una sorta di blacklist di Google e anche se non è ufficializzato da nessuna parte, ricevere backlink da siti penalizzati potrebbe ridurre il content quality score delle pagine linkate. Ci sono anche speculazioni sul fatto che le penalizzazioni potrebbero venire trasferite ai siti linkanti per mezzo del link. Saranno anche speculazioni (sebbene sembri certo che attraverso redirect di domini penalizzati su nuovi domini ti porti via anche la penalty), ma sempre meglio evitare. Inoltre avere un link da un sito penalizzato è inutile anche per via del fatto che se il sito linkante non produce traffico, sarà anche difficile che il link referral ve ne porti.

Il modo più semplice per capire se si è penalizzati è quello di avere gli accessi degli account Google Analytics e visualizzare il traffico organico e Google WebMaster Tools, per vedere se il calo del traffico organico corrisponde ad un calo di impressions e clicks delle pagine del sito. Andare quindi nella sezione “Query di ricerca” e poi in “Pagine principali”.

webmaster tools
L’analisi dell’andamento del traffico da Webmaster Tools è il metodo migliore per comprendere quali pagine sono realmente affette da penalizzazione

Identificare le pagine principalmente soggette a cali sarà utili anche a distinguere la tipologia di penalizzazione e a comprendere “l’entità del danno”, perché si potrà capire se ad essere colpiti saranno state singole pagine, più pagine o tutto il sito, o singole parole chiave.

Tools

Un ottimo tool che incrocia i dati del traffico organico di Google Analytics di un sito (dovete comunque disporre dei permessi) con le date di pubblicazione degli update algoritmici noti (non tutti i refresh del Panda ad esempio sono ufficializzati) è PanguinTool.

panguintool
PanguinTool in azione

Anche PanguinTool, tuttavia è sempre da prendere con le pinze. E’ necessario dare più credito ai dati del proprio Analytics. Un ulteriore elemento di certezza, da aggiungere al PanguinTool (ma potete anche dare un’occhiata all’ottimo Algoroo) è verificare le posizioni perse (e la loro misura) delle principali keywords, per comprendere anche quali tipi di keywords sono perse (money o long tail keywords, quali pagine, ecc.) utilizzando la funzione Rankings e andando in Winners/Loser della software suite SearchMetrics per vedere quali posizioni si sono perse.

algoroo
Algoroo

searchmetrics
I Winner and Losers di SearchMetrics

Ma i bruschi cali dell’organico corrispondono sempre a penalizzazioni?

No! Molto spesso infatti si fa l’errore di pensare che un sito sia soggetto a penalizzazione soltanto perché si nota un forte calo. Tuttavia il modo migliore per procedere alla comprensione del problema è quello di escludere problematiche interne al sito o dello stesso server, effettuando un accurato Audit tecnico del sito e un’analisi dello storico delle attività onsite eseguite finora, che possono aiutare per esempio ad escludere che sia un problema di:

  • un’operazione di migrazione non correttamente eseguita;
  • sezioni del sito soggette a blocco mediante direttive per il bot;
  • stagionalità delle ricerche da parte degli utenti;
  • presenza o meno di pagine in Google News o il verificarsi di altri eventi;
  • ecc.
  • Ricordate quindi anche di analizzare bene prima il sito con strumenti come simulatori di crawler e tool come ScreamingFrog e WaybackMachine.

    Ti sei accorto che il tuo sito è penalizzato da Google o ha problemi di visiblità organica? Siamo a disposizione per seguirti e aiutarti con una Consulenza SEO

    Con questo è tutto, spero questa lettura sia stata utile e piacevole 🙂

Professionista SEO, da sedici anni, progetta strategie digitali orientate allo sviluppo di visibilità online. Come SEO ha lavorato in prima persona a differenti progetti complessi in settori ad elevata competizione, costruendo da zero progetti da oltre 20 mila visitatori giornalieri.

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7 risposte a “Come capire se un sito web e’ realmente penalizzato da Google”

  1. Daniele Viola ha detto:

    Io ho grosse fluttuazioni con una sola parola chiave del mio settore ” malasanita”
    ìn cui è più di 2 mesi che passo dalla 30 esima alla sesta pozione nel giro di 48 ore! Altalena pazzesca nella Seo sui motori di ricerca ma solo con quella parola…. (strano…)
    Attendo consigli o motivazioni se ne avete
    il sito è http://www.risarcimentosalute.it
    Grazie

  2. Annalisa Li Puma ha detto:

    Ciao Dario, anche se l’articolo non è recentissimo l’ho trovato molto utile e sempre attuale 😉

    Che intendi quando scrivi “presenza o meno di pagine in Google News”? Inoltre se non si dispone dei dati di Analytics ci si può secondo te affidare a strumenti come SemRush per osservare il grafico del traffico organico o quei dati non sono poi così veritieri?

    Grazie!

    • Dario Ciracì ha detto:

      Ciao Annalisa,

      grazie mille.
      in quel punto su Google News intendo dire che può capitare che un calo del traffico organico sia imputabile anche ad un’esclusione del sito da Google News che comporta il calo del traffico e può essere interpretata come una penalizzazione, anche se non lo è.
      Strumenti come SemRush sono molto utili se si dispone dell’indice storico del traffico organico perché dalla variazione delle keywords è possibile comprendere quali sono quelle perse e che quantità di posizionamenti è stato perso.

  3. Aldo Sigaglia ha detto:

    Ciao, potresti autarmi a capire come mai non riesco a posizionare su google http://www.dilatatori.biz?

  4. Alex To Mars ha detto:

    Grazie mille, Quest’articolo mi è stato molto utile!

  5. nello ha detto:

    Ciaooo…ho da poco realizzato questo /www.webable.it
    Purtroppo non riesco a portare traffico e ancora non mi riesco a posizionarmi sul google per le parole chiave.. Saranno 3 settimane che il sito è online. Può darmi qualche suggerimento o aiuto?

  6. connectu it ha detto:

    Ottimo articolo, ottimi consiglio, ora mi metto sotto e scopro cosa è successo a http://connectu.it/

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