ClubHouse il social network in cui ci metti la voce
Avere social idee favolose è difficile, tutti almeno una nella vita abbiamo avuto la geniale idea di fondare un social, ovviamente mai andata in porto, ma c’è chi è più bravo e le pensa, le realizza e crea la tendenza. Ed ecco affacciarsi con prepotenza un nuovo sistema che promette di stravolgere il modo di comunicare attraverso i social, si chiama ClubHouse.
Già di tendenza per passaparola mediatico generato tra testate online ed esperti di settore, il social ha il sapore di qualcosa di realmente innovativo. Abbandonando gli stereotipi di bellezza inarrivabile, le foto con la boccuccia a papera e i bellissimi ed invidiabili scatti in mete di viaggio paradisiache, allontanandosi da tutte le logiche di interazione fatte di hashtag, frasi testuali e citazioni gettate al vento, questo social punta al nocciolo della questione: il dialogo.
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Come funziona ClubHouse
Il metodo di funzionamento è semplicissimo, come si legge sul blog, ci sono delle stanze con gente che dialoga sugli argomenti più disparati. Ogni stanza ha un argomento e ogni utente può fare “zapping” tra le chat ma solo da auditore, se si vuol intervenire bisogna “alzare la mano” digitale e la palla passa in mano al proprietario della stanza che può decidere di invitarti o meno alla discussione. Ed in quel momento il palco è tuo!
Ed è proprio in questo ambiente che le persone hanno condiviso la loro gioia e il loro sgomento, la rabbia e l’impotenza per l’omicidio di George Floyd, ma lo strumento è stato ampiamente utilizzato per connettere casa/lavoro durante durante il COVID-19.
ClubHouse sta già funzionando negli Stati Uniti. Si legge di riunioni gruppi di persone delle stesse estrazioni sociali per parlare – parola strana da collegare ad un social – di argomenti più disparati, si sono dati appuntamento anche i club del libro, si è dato spazio a dibattiti di varia natura e persino a spettacoli comici. Dall’altra parte dell’oceano, insomma, il social è già avanti e si sta lentamente radicando per la sua praticità.
Pensandoci il senso dell’app è buono perché potrebbe diventare un luogo interessante per incontrare gente interessante che potrebbe aver qualcosa di utile da raccontare. La vedo come un’ambiente in cui i leoni da tastiera se la vedrebbero un tantino dura e dove forse prevarrebbe quella frangia di utenti realmente “pensanti”.
ClubHouse i punti di forza
In più l’idea è molto valida se si pensa che finora l’unico modo per dialogare liberamente online è limitato al solo messaggio scritto. Qui siamo probabilmente difronte ad una vera evoluzione delle video chat, ma con un mordente in più: l’utilizzo della propria voce e il proprio pensiero.
In più apprendiamo che il team è già attento e preparato. L’app nasce infatti con delle precise linee guida, che sono ancora in corso di studio, per garantire che il canale sia utilizzato nel modo più consono possibile allontanandosi da qualsiasi logica di sfruttamento per scopi alternativi (negativi).
Questo è anche il motivo per cui non tutti possono accedervi al momento. Solo per invito è possibile sbirciare tra le funzionalità e questa scelta è dettata sia da problemi infrastrutturali, il sistema non è ancora in grado di reggere grossi flussi di iscrizioni, sia per garantire che il canale sia testato e funzionale. Insomma sembra che siamo in una fase di beta testing selettiva.
L’unico dubbio che sorge spontaneo, avendo gli occhi chiusi, è: che fine fanno tutte le conversazioni? Cosa accade ai profili personali? Ci sarà un sistema per mostrare uno storico delle interazioni, come faranno i follower a conoscere l’attività di un utente. Sarà qualcosa alla Snapchat? O alla Zoom?
Tutte domande a cui attualmente non so dare risposta. Al momento non siamo nell’élite di utenti che hanno l’invito, ci riserviamo di aggiornare il post una volta dentro al sistema. Chissà…
ClubHouse VS Facebook
Ad ogni modo è un progetto molto coraggioso quello di ClubHouse, un progetto largamente da difendere con le unghie e con i denti soprattutto dal branco ergo quel certo social che tende ad inglobare nuove funzionalità subito dopo il lancio di nuovi ed innovativi metodi di comunicazione di altri che fanno presa nel pubblico.
Anche se è già forse troppo tardi. La recente introduzione delle stanze di Facebook oggi ha un suono più chiaro. Facebook ha già intuito che l’idea di ClubHouse potrebbe funzionare alla grande? Secondo me sì e le stanze rappresentano il segnale che si sta gettando benzina nel calderone. Le stanze Facebook, anche se attualmente sono configurate come chat private, non esclude che in futuro possano diventare anche solo vocali, proprio come in ClubHouse.
Forse questa volta vedo all’orizzonte un qualcosa che sarà difficile da clonare perché sarebbe troppo distante dal mondo di Facebook esclusivamente scritto e fotografico con cui vive ed ha abituato i suoi utenti.
Vuoi dire la tua?