SEO

Arriva Penguin 2.0. Ecco cosa dovrebbe spazzar via secondo me!

Alla fine è arrivato. Il tanto temuto nuovo update algoritmico Penguin che anche in Italia aveva fatto strage soprattutto di grossi portali, è stato annunciato da Matt Cutts essere attivo dalla notte del 22 maggio.
Qualche giorno fa, da Twitter Matt Cutts annunciava che il nuovo update sarebbe stato molto importante e avrebbe colpito molti siti web e che l’estate di seo e webmaster sarebbe stata molto tormentata (da intendersi come “ci saranno altri data refresh e non soltanto di Penguin).

Questo nuovo update di Penguin non è quindi un semplice refresh come lo erano stati quelli successivi al primo Penguin (24 aprile 2012) e definiti dalla community dei seo penguin 2 (26 maggio 2012) e penguin 3 (5 ottobre 2012) ma questo è proprio il primo vero grosso update dal primo Penguin e per questo chiamato Penguin 2.0. Secondo Matt Cutts impatterà il 2,3% delle queries e sarà attivo anche nelle altre lingue.

Avete notato qualcosa voi? Perché sembra che in Italia, almeno fino ad ora, non sia ancora attivo.

Ciò che determinava le penalty del primo Penguin lo descrivemmo circa un anno fa in questo post e ha causato situazioni in Italia proprio come quelle in questo grafico.

Quello che riguarderà il nuovo update è ancora un mistero ma secondo me, più che fare stravolgimenti (in fondo i falsi allarmismi nella seo sono noti) a tecniche meno invasive e in Italia ancora poco in uso (pensiamo al guest posting, a cui Matt Cutts nel suo video aveva accennato al fatto che sarebbe stato “maggiormente controllato”), sarà probabilmente un potenziamento del primo Penguin, ovvero atto a colpire quei siti che sono scampati al primo update.

Dico questo con la convinzione non soltanto mia, che le serp, parlo in primis analizzando quelle italiane, sono così grezze e colme di risultati di pessima qualità e immeritevoli di stare in prima pagina che il lavoro di pulizia di Google è ancora tanto da fare. E prima di arrivare al “guest posting” per esempio, deve ancora combattere pratiche di link building vecchie almeno un decennio e ancora molto molto in auge tra molti sedicenti esperti seo.

Eccone alcune per esempio.

1) Link da directory di bassa qualità e senza moderazione.

Sono dell’avviso che le directory non siano del tutto inutile. Ci deve essere però una moderazione all’interno. Questo vuol dire l’esistenza di una subscription a pagamento per entrarci. Il motivo è semplice: come sappiamo le directory altro non sono che una serie di links che nessuno mai andrà realmente a cliccare, quindi l’utilità per l’utente è realmente bassa. Alcune di esse possono però rankare nei motori di ricerca e finire tra i risultati restituiti agli utenti e quindi trovare una reale utilità. Per farlo però devono essere listati composti da pochi siti web inseriti per categorie e sotto-categorie affinché anche il pagerank presente nella pagina possa essere “un minimo” trasferito ai siti linkati.
Il problema è che poi, il 90% delle directories è come quella dell’immagine che segue, il valore del link è molto basso e se danno in più la possibilità di scegliere l’anchor text li sorge l’allarme Penguin.

2) Comment marketing automatizzato su siti off-topic

Ci sono ancora software come Xrum che ti permettono di inserire una lista di siti, una lista di keyword, del testo personalizzato e vanno a inserirti il link al sito da te designato. La situazione che si verifica è poi come questa: link a siti italiani in forum pakistani off-topic.

3) Comment marketing con firma su un ancora commerciale anziché sulla persona

Parliamo da tempo di importanza dei social, delle relazioni, del contatto con gli influencers, di sviluppo di contenuti di qualità, di sviluppo di author authority ecc. e poi quando si commenta ci si firma con “siti internet online” anziché col nome personale.

4) Link acquistati su siti off-topic e nascosti nel codice

Ho dovuto visionarmi quasi tutto il codice prima di scovare il link 🙂

5) Comunicati stampa e article marketing

Anche in questo caso, non è la tecnica del comunicato stampa che è errata. E’ quando questa è l’unica tecnica che costituisce l’intero link profile che bisogna preoccuparci. Anche perché chi fa article e comunicati sceglie la keyword e la sceglie commerciale. Sono rari i casi in cui si fa article marketing inserendo il link sul nome del brand.

Detto questo, la link building italiana è molto differente da quella negli States. Li sono molto più avanti se vogliamo e qui da noi vediamo ancora pratiche deprecate ancora molto utilizzate.

Se Google quindi fosse onesto, ne avrebbe di materiale su cui basare questo nuovo Penguin Update. Staremo a vedere.

E tu hai notato variazioni nei ranking nei posizionamenti in questi giorni? Se noti bruschi cali di traffico nei giorni seguenti puoi sempre contattarci per una consulenza.

Co-founder dell'agenzia, laureato in Marketing e Comunicazione d'azienda. Professionista SEO e autore del libro "Content Marketing per Blog, Social e SEO".Da quindici anni, progetta strategie digitali orientate allo sviluppo di visibilità online. Come consulente SEO ha lavorato in prima persona a differenti progetti complessi in settori ad elevata competizione, costruendo da zero progetti da oltre 20 mila visitatori giornalieri.Segue costantemente tutti gli aggiornamenti algoritmici di Google, di cui scrive poi regolarmente le sue analisi su questo blog e si occupa di seguire siti web che perdono traffico organico individuando problematiche e fornendo strategie risolutive.E' speaker alle più importanti conferenze nazionali sulla SEO e web marketing (Convegno GT, Search Marketing Connect, SMXL, BeWizard, ecc.) oltre ad aver formato numerosi SEO di aziende ed agenzie in corsi di formazione super avanzati. Scrive di SEO anche sul blog ufficiale di SEMrush.

Guarda tutti i post di

Vuoi dire la tua?

10 risposte a “Arriva Penguin 2.0. Ecco cosa dovrebbe spazzar via secondo me!”

  1. […] pieno di trappole per mouse poco attenti? L’anchor text che ho usato nella firma un tantino commerciale?. Datti una risposta sincera e agisci di […]

  2. Alex Alessandrini ha detto:

    Sto lavorando su un sito che a dicembre faceva 10000 visite e oggi ne fa a malapena 700. Prima un calo progressivo dei posizionamenti e poi boom….penalizzazione secca e crollo totale in un giorno. Sto cercando di individuare la problematica (probabilmente un numero incredibile di link con stessa anchor) ma è un bagno di sangue. Viste le tempistiche del crollo direi che sono in pieno penguin 2.0

  3. Fulvio ha detto:

    io sono sempre dell’avviso che chi fa un buon lavoro, pulito e serio, da tutti questi animali pinguini o panda che siano, non deve temere nulla,

    certo se vuoi scalare le serp velocemente non devi stupirti se poi così velocemente ne cadi giù

    un po’ come nello sport puoi vincere perchè onesto o barare con il dopping, ma se ti beccano, hai chiuso, poi piangi, ti lamenti, ma sai di aver sbagliato, quindi per me tutta aria fritta.

    per conciso noi siamo passati da 900 utenti al giorno di media a 2000 proprio all’uscita di penguin … caso culo fortuna sito doppato? chi lo sà ….

    • Dario Ciracì ha detto:

      Generalmente da quello che abbiamo visto, una penalty di Penguin presentava un aumento innaturale di traffico negli ultimi 2 mesi (ti parlo di 200-300 accessi organici in più quasi al giorno) a cui seguiva il crollo con l’arrivo del primo penguin il 24 aprile 2012. Questo sembra stia facendo meno danni e in Italia non si hanno ancora dati certi in merito.

  4. Michele ha detto:

    Questo come tanti update di Google è molto discutibile. Se guardi oggi con “dentista roma” il primo risultato in organico ha pochissimi link dei quali i 2/3 (66%) hanno anchor text “dentista roma” e provengono da directory e dal sito dell’azienda che ha creato il sito. Ti sembra questa link building naturale e tanto meno una serp pulita ? Bah

    • Dario Ciracì ha detto:

      Il problema è che nessuno update potrà, secondo me, ripulire del tutto le serp che rimarranno sempre un po’ sporche. Tra l’altro a un giorno di distanza, l’impatto di questo Penguin sembra ancora veramente nullo

  5. Stefano ha detto:

    Insomma, non ho usato nel mio sito alcuna tecnica simile alle descritte ma ho lo stesso paura per il mio posizionamento.. Vedremo.

  6. Quello che manca in Italia è un buon EMD update…

    • Enrico ha detto:

      beh, non tutti i domini a corrispondenza esatta sono unicamente fatti per spammare ! Noto che questa tecnica ha avuto un espansione incontrollata a partire dal 2009 c.a. e forse si potrebbe (e dovrebbe) applicare a partire da un certo periodo in poi.

    • Ale Little ha detto:

      Hai ragione alla grande Gianluca, sto cominciando a perdere la speranza 🙁

Rispondi a Alex Alessandrini Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.