Advertising Video in crescita nel 2016, per il 2020 grandi sorprese
L’essenza di essere online, bene o male, ha contagiato molte, moltissime aziende. Esser competitivi è l’unica strada giusta in un mercato promozionale che è diventato, essenzialmente, aggressivo e combattivo. L’obiettivo? Ovviamente la visibilità per gli utenti e il ricevere l’attenzione che scaturisce, poi, nell’innescare la miccia per far partire quella che definiamo “conversazione” sul brand ed intorno ad esso. L’influencer è il cardine di questo processo, infatti è proprio questa figura che può diventare la cassa di risonanza per un’azienda che è in procinto di lanciare nuovi prodotti o farsi conoscere. L’influencer motivato e “naturale” ovviamente, come abbiamo esaminato in questo post.
I metodi organici per lavorare sull’accrescimento dell’awareness di un brand ce ne sono, ma allo stato attuale, dato appunto l’affollamento esistente, potrebbe non esser così immediato raggiungere gli obiettivi.
Ecco perché, come spesso suggeriamo ai nostri clienti, iniziare con una spinta in Adv a pagamento è essenziale per individuare specificamente e con precisione il target di riferimento da nutrire e coltivare, al fine successivo di diffondere e promuovere un brand o prodotto.
Questo le aziende più grandi l’hanno capito, ragion per cui la presenza di una promozione a pagamento è quasi del tutto scontata nei bilanci mensili.
Di Adv ce ne sono a disposizione diversi tipi – Display, Search, Social e Video – ed ognuno di essi ha una discreta efficacia nell’intercettare utenti e invogliarli a “partecipare”. Oggi questa conferma l’abbiamo anche da una ricerca di Cowen and Company che ha preso in esame le diverse piattaforme per cercare di sapere come, nel corso di un anno ed in prospettiva futura, la scelta dei canali a pagamento migliori in cui investire, si sia evoluta.
Per mezzo survey, sono stati interrogati i responsabili aziendali cha approvano i bilanci di spesa in Adv, durante il primo quadrimestre del 2016.
I risultati mostrano che su tutti i canali di investimento, l’impegno maggiore si sia concentrato sull’Adv Video. Rispetto al 2015, infatti, il messaggio promozionale che viaggia per mezzo video risulta esser quello sul quale si mira a spendere di più entro l’anno, ma anche nel futuro.
Inoltre la ricerca dà uno spaccato interessante per capire, in prospettiva, quanto la Video Adv stia crescendo attraverso l’analsi della spesa prevista di investimento. Vediamo cosa sta accadendo.
Si stima che entro il 2020 si destineranno in Video Adv, tra mobile e desktop, qualcosa come 28,08 miliardi di dollari, una cifra non bassa anzi. Se pensiamo che entro la fine di questo anno in totale la spesa ammonterà introno ai $ 9.90 miliardi, possiamo capire come il cambiamento sia già in corso e permette di appurare che le aziende ci credono nello strumento.
Il dato del 2016 è ancor più interessante se poi paragonato con altri canali come il Display Adv e i Social Adv desktop. Confrontandoli tra loro, il Video Adv risulta esser il canale che nel 2020 avrà più impatto rispetto al Display Adv, tanto da portare quest’ultimo al disotto nella classifica di investimento, e ad avvicinarsi paurosamente al livello di spesa Social.
Crescita in un anno di Ads Video e Ads Social
Infine quello che i dati ci permettono di comprendere è che, tramite il confronto con un solo anno, la crescita della promozione tramite Video ha subito un incremento in percentuale di un significativo 2% passando dal 17,7% al 19,7%, insieme all’Adv Social che guadagna quasi il 3%, dal 19,4% al 22,3%.
In tutta questa crescita, il canale promozionale che ne subisce il decremento è proprio il Display Adv che perde quasi il 4% di investimenti. Forse non funziona più?
La tendenza, lo si sente, è quella proprio di trasformare i video come il contenuto più fruito nel web: tra social e motori di ricerca.
La scelta in prospettiva di investire maggior budget non è del tutto sbagliata. L’utente sarà sempre più affamato di contenuti video, dunque ne vorrà fruire, e ne fruirà sempre di più a causa dei cambiamenti dei canali sociali come Facebook, Periscope, Vine ecc…, per questo è importante presidiare anche questo formato per spingere in modo ottimale e più riconoscibile dall’utente, il messaggio pubblicitario.
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