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Le abilità indispensabili ad un Content Strategist

La figura professionale del Content Strategist si è diffusa nell’organico di molte aziende (soprattutto medio-grandi) e web agency negli ultimi anni, in seguito all’importanza che le strategie di Content Marketing hanno assunto all’interno di un piano strategico web.

Ma chi è il Content Strategist e quali sono le sue responsabilità?

Il Content Strategist è la figura che si occupa dell’ideazione, proposta, supervisione e controllo delle attività che hanno a che fare con la realizzazione dei contenuti. Non è la figura che a tutti gli effetti si occupa della realizzazione operativa di contenuti (sebbene possono esserci dei casi in cui questa mansione sia anche prevista, ad esempio nella scrittura di articoli) ma più che altro ha il compito di sviluppare strategie e ideare tipologie di contenuti in funzione del raggiungimento di alcuni kpi di web marketing.

Solitamente il Content Strategist ha delle responsabilità e kpi da perseguire, che possono essere l’aumento del traffico organico e referral al sito, l’acquisizione di links in entrata, lo sviluppo di partnership con la blogosfera, l’aumento delle conversazioni di marca in rete e nei social media, ecc. e per raggiungere questi obiettivi deve pianificare strategie che prevedono la realizzazione di determinati contenuti, per i social, per il blog aziendale, per la SEO, ecc.

Anche per fare il Content Strategist bisogna sviluppare delle abilità.

1. Analisi

Il Content Strategist è prima di tutto un ottimo analista. Senza la capacità di analizzare il proprio mercato, i propri asset, i competitors e le loro strategie di Content Marketing diviene praticamente impossibile riuscire ad ideare contenuti che risuonino nella rete e permettano il raggiungimento degli obiettivi.
Il Content Strategist deve inoltre essere in grado di individuare dati ed informazioni rilevanti ed aggiornati da poter utilizzare nella produzione di contenuti, oltre a conoscere le varie tecnologie informatiche e le possibilità nella realizzazione delle differenti tipologie di formati di contenuto.

content strategist

2. Ricercare e sviluppare la qualità anziché la quantità

Per un Content Strategist deve essere imperativo pianificare lo sviluppo di contenuti di qualità e che siano percepiti tali dall’audience. Non importa realizzare contenuti che ottengono poco successo o vengono ignorati dal pubblico.
Meglio concentrarsi su poche azioni di content e ben studiate, che andare a tentativi con la produzione di contenuti di bassa qualità e realizzati in serie. Un contenuto è di qualità se è semplice, inatteso, concreto, credibile ed emozionante.

3. Sviluppare la narrazione in un contenuto

I contenuti devono essere in grado di raccontare una storia che guidi il lettore durante tutto il processo di fruizione dei dati e delle informazioni riportate. L’uso della narrazione facilita il processo di apprendimento e lascia nel lettore un ricordo vivo del brand e di ciò che è comunicato nel contenuto.
Se il Content Strategist raggiunge questo obiettivo, ha anche più probabilità di attendersi un maggior numero di condivisioni del contenuto nei social media da parte del pubblico.

4. Capacità di scegliere un team competente

Come ho detto, la parte operativa del Content Marketing spesso non spetta al Content Strategist. Suo compito è però quello di individuare i migliori fornitori del mercato o della sua azienda che dovranno occuparsi della realizzazione delle grafiche, dei testi, della ricerca dei dati, della distribuzione dei contenuti ai blog interessati, ecc.
Per raggiungere questo obiettivo il Content Strategist diventa anche uno Human Resource Manager, perché dovrà essere in grado di cercare le migliori professionalità in funzione delle sue esigenze.

5. Sviluppo di calendari (e piani) editoriali

L’improvvisazione non ha mai portato a buoni risultati. La pianificazione strategica si. Le aziende di maggior successo lo insegnano da decenni, indipendentemente dal fatto di lavorare o meno nel web. Così è anche nel Content Marketing. Se viene redatto un calendario editoriale completo, per un periodo di tempo medio-lungo, di attività da svolgersi, tipologie di articoli da scrivere per il blog, tipologie di contenuti per i social media, ruoli e responsabilità, autori, ecc. sarà anche più semplice comprendere quali saranno le azioni che funzionano e quelle meno ed intervenire subito per effettuare le opportune correzioni.

6. Conoscenza dei vari strumenti (e loro caratteristiche) di web marketing

Dato che il Content Marketing riguarda social media, blog, SEO, email, sito web, il content strategist non può non conoscere piuttosto bene ognuno di questi canali del web marketing di cui avrà – in parte – responsabilità.
Dovrà quindi conoscere ad esempio quali sono i contenuti che per ogni social media vengono recepiti meglio dal proprio pubblico, come strutturare una newsletter efficace che ottenga il maggior tasso di apertura e di click sui link presenti, come produrre contenuti che permettano l’acquisizione di links naturali, come ideare un piano editoriale di articoli per un blog aziendale, ecc.
Questo ti porta a capire come, il content strategist, prima di diventare tale, ha avuto esperienza diretta con diversi canali e strategie del web marketing.

7. Ideare contenuti evergreen

Quest’ultimo punto rappresenta la vera sfida per il Content Strategist. Il contenuto evergreen è quel contenuto che può essere costantemente aggiornato (o che può aggiornarsi dinamicamente) e in grado di produrre per l’utente informazioni utili e rilevanti sempre aggiornate e per l’azienda il raggiungimento costante e continuo di kpi del web marketing, come traffico, condivisioni sociali e branding e links in entrata, anche quando è passato già diverso tempo dalla sua prima pubblicazione.

Sei mai stato in grado di realizzare contenuti evergreen?

Professionista SEO, da sedici anni, progetta strategie digitali orientate allo sviluppo di visibilità online. Come SEO ha lavorato in prima persona a differenti progetti complessi in settori ad elevata competizione, costruendo da zero progetti da oltre 20 mila visitatori giornalieri.

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