A proposito di web marketing e di consapevolezza degli strumenti
Si sente parlare spesso di come sia importante promuoversi online partendo dalla costruzione di una presenza che sia garantita a 360°. Se facciamo un salto nel passato le aziende online si muovevano attraverso azioni ben lontane da quelle complete e più articolate di oggi. Diventa difficile, quindi, fare un confronto tra due approcci perché essenzialmente molto differenti tra loro: cambiati ed evoluti rispetto al passato. Essenzialmente l’evoluzione ha riguardato un cambiamento da un modello classico (sito+seo ed eventualmente ads a pagamento) ad un modello social-oriented (sito+seo+social+inbound marketing+azioni offline).
Sinteticamente, quindi, il meccanismo alla base del web antecedente al social era un lavoro di “vetrina”, una facciata costruita e lanciata online basata su due componenti fondamentali sito+SEO. Allo stato attuale ben tutti sappiamo che non è più sufficiente un approccio del genere, anche se ancora ricopre una base importante di presenza e per questo bisogna circondare la base buona, di più efficienti strumenti di diffusione fatta in più di social network e tecniche inbound. E non si può dire che non ci sia consapevolezza di questo, anzi. Molte aziende sono impegnate e si sforzano di ottenere risultati accettabili anche in house con strategie create internamente con differenti livelli di successo. Quello che invece manca è forse la possibilità di affidare esternamente tali servizi, anche dato il momento economico delicato in cui sono immerse le aziende, e quindi della difficoltà a destinare investimenti corposi per permettersi una promozione che ricopra a 360° l’azienda nel web.
Sulla base della conoscenza che abbiamo partendo da preventivi e richieste ricevuti oltre che dai lavori che abbiamo effettivamente realizzato, abbiamo pensato di stilare una lista di lavori più richiesti e di proporli con un indicatore, “livello di consapevolezza”, che evidenzia la conoscenza dell’efficacia dello strumento per promuoversi online con un valore da 0 a 10 (puramente indicativo) dove 0 indica assenza di consapevolezza e 10 massima consapevolezza.
Indice dei contenuti
Sito web. Consapevolezza 9.
La maggior parte delle richieste preliminari che ci pervengono sono localizzate sul sito web. Quello che abbiamo notato è che c’è una profonda convinzione dell’efficacia dello strumento e non è neanche sbagliato. Un sito web è la vera casa di proprietà di un’azienda online: non è in affitto come avviene sui social o nelle sponsorizzazioni a pagamento. Nasce quindi una forte volontà di presentare la propria azienda attraverso un sito fatto bene e questo è chiesto apertamente dal cliente, ma soprattutto che abbia un appeal distintivo. Molte delle richieste che ci arrivano si concretizzano e questo fa capire che esiste già un budget di investimento sul sito web e che c’è una forte volontà di procedere.
Responsive. Consapevolezza 3.
Essere presente online con un sito web non sempre coincide con farlo nella maniera giusta. Quando si tratta di ideare un progetto web orientato alla promozione di prodotti è importante non solo che il sito sia accessibile, usabile e navigabile ma rendere questo progetto fruibile a tutti, da tutti i dispositivi. Il cliente difficilmente ancora riesce a comprendere questo aspetto infatti le richieste nei confronti di queste tecniche sono abbastanza limitate e, nonostante i nostri sforzi siano focalizzati sul promuovere dei design responsivi, ancora non si riesce a farne comprendere totalmente l’importanza.
Un buon SEO. Consapevolezza 9,5.
Si consolida la consapevolezza delle aziende del valore della SEO il che coincide sempre più con una crescente ricerca di azioni di ottimizzazione dei siti. Molto spesso le richieste SEO che ci pervengono sono concomitanti alla creazione di un sito quindi in fase iniziale e risulta tra le attività complementari alla creazione del sito. I preventivi di questo tipo, sono quelli che si concretizzano di più per via della sempre più crescente necessità di risalire le posizioni contese su parole chiave per aziende che operano nel medesimo settore.
Inoltre l’attività sta diventando quasi determinante alla luce dei recenti aggiornamenti algoritmici di Google che hanno causato penalizzazioni a siti che in passato hanno operato non in modo propriamente lecito e che si trovano ora a dover recuperare i passi persi e riconquistare la fiducia perduta in posizioni.
Una buona strategia di inbound e content marketing. Consapevolezza 4.
Nonostante si stia sempre più parlando di inbound e in particolare delle strategie di content marketing basate principalmente sulla produzione di contenuti da diffondere nel web (infografiche, blog post, guest post) al fine di ottenere ritorni sia in branding che in traffico verso i propri siti (link building, link earning), al nostro indirizzo è ancora poco richiesto. Quello che notiamo è che l’argomento crea interesse nei clienti, sono anche propensi ad avvicinarsi alla strategia e hanno tanta voglia di informarsi sulle modalità di azione e quali siano il reale coinvolgimento ottenibile ma è ancora poco adottato per via probabilmente della non immediatezza del servizio e per l’investimento a lungo termine che va effettuato.
Dopo il sito, la voglia di creare una presenza attiva sui social è la seconda attività più richiesta. Tra le azioni più richieste c’è la creazione da zero di una presenza social su canali specifici, la gestione e la promozione a pagamento. Questo fa pensare che l’interesse da parte dei clienti c’è e che si sta pensando di lavorare in questo senso quello che manca è, ancora una volta, l’investimento che anche in questo caso è lungo e prevede risultati raggiungibili dopo almeno un semestre di azione. Una buona percentuale, che riconosce l’efficacia, richiede la formazione sulla gestione delle pagine in autonomia.
In piccolo quindi possiamo affermare che i nostri clienti hanno ben chiaro che i prodotti offerti dal nuovo web abbiano una indubbia efficacia a diversi livelli, quello che manca è la forza di investire in attività che producono risultati a più lungo termine.
Devo dire che la consapevolezza da parte di chi acquista servizi di web marketing è determinante rispetto alla chiusura dei contratti. Se il social media marketing rispetto alla SEO non è ancora ritenuto così importante è solo perché se ne parla da meno tempo. In un mondo ideale comunque non dovrebbe essere il cliente potenziale a chiederti servizi specifici, ma il consulente web marketing a leggere la situazione e “prescrivere” le attività opportune. Ad ogni modo con Seogarden ricevo tante richieste proprio perché a quanto pare sono POP 🙂