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5 lezioni sul web marketing imparate nel 2013

Dal punto di vista del marketing online, il 2013 è ormai già archiviato a un ricordo. Quel che preme da qualche mese è il futuro e soprattutto ci si organizza per ricominciare il nuovo anno seguendo i trend della stagione per rincorrere quella nuova o vecchia strategia che, rivista e riadattata, possa essere efficace anche per il nuovo anno.

Concentrando l’attenzione sui social media, sia che si parli di investimenti in advertising a pagamento o in campagne organiche sui social media, possiamo con certezza affermare che qualsiasi strategia che coinvolga i canali sociali subirà un incremento anche quest’anno per via della crescente fiducia che ogni canale sta riscuotendo con il passare degli anni sia nel pubblico che partecipa quotidianamente a più canali, sia dal punto di vista dei marketer che li utilizzano come strumenti promozionali.

Il 2013 è stato per noi un anno molto proficuo e stimolante dal punto di vista lavorativo, ci ha permesso di sperimentate, osare e imparare, di proporre e di affrontare sfide in ambito social ma soprattutto dal punto di vista del content marketing.

In questo post di inizio anno, abbiamo voluto raccogliere un po’ di quelle che sono state le lezioni più importanti che abbiamo imparato nel 2013 e che faranno da base e da motore per i nuovi progetti del 2014. In particolare i nostri suggerimenti si basano sull’analisi del successo di alcune azioni che abbiamo effettuato per i nostri clienti e che ruotano dal social alla seo, al content marketing.

1. Le infografiche funzionano

Benché sia il trend del momento e possa ormai sembrare facile realizzare un’infografica (ne vedo a centinaia ogni giorno), quel che conta maggiormente è il valore e la qualità che si sa comunicare con il prodotto. Abbiamo sempre inneggiato all’uso delle infografiche un po’ per passione un po’ per mestiere ma oggi possiamo con certezza affermare, avendo collaudato il procedimento di creazione e realizzazione di questi meravigliosi prodotti, che funzionano in modo plateale.

Ovviamente, come nel preambolo scritto a inizio paragrafo, ritengo che alla base di una buona infografica ci debba essere uno studio preliminare dell’argomento (non vorremo creare tante infografiche clone), un’attenta analisi del contenuto che si vorrebbe proporre con associata anche una breve analisi delle opinioni del pubblico destinatario, un’attenzione per i dettagli poi e un’ottima presentazione dei contenuti associati ad una buonissima strategia di digital PR specifica per questo prodotto, rendono le infografiche vincenti.

Ecco alcuni esempi di infografica realizzati che hanno avuto successo, progetti inclusi nelle nostre strategie di link building e content marketing.

Calciatori più forti https://www.betclic.it/c/calcio-i-giocatori-piu-forti-degli-ultimi-20-anni-infografica/
Sesso e cibo: istruzioni per l’uso https://www.rodiola.info/calorie-bruciate-sesso.php

2. Gli hangout danno una marcia in più

Sempre dal punto di vista della produzione dei contenuti abbiamo avuto la possibilità di sperimentare uno strumento ancora poco utilizzato in Italia per produrre dei contenuti video di alto valore: gli hangout. Analizzando lo strumento è davvero interessante notarne i vantaggi:

  • si può creare un video contenuto di valore dall’alto potere formativo per arricchire o popolare i canali video aziendali;
  • facilmente condivisibile e con la modalità onair apre le porte a tutti;
  • permette di coinvolgere attivamente il pubblico con interazioni a voce o domande scritte;
  • dall’alto potere sociale dato che ha luogo all’interno di un social network lo espone a una massa molto elevata di potenziali ascoltatori.

Pianificare un hangout di successo è molto dispendioso in termini di tempo e denaro perchè per garantire un elevato standard bisogna inanzitutto conivolgere le persone giuste, personaggi famosi o grandi esperti del settore, e cosa non meno rilevante dare un tono di professionalità a quanto ripreso quindi lavorare sugli ambienti e sulla qualità audio video.

Noi abbiamo avuto modo di ideare e organizzare un hangout con Arrigo Sacchi: https://www.betclic.it/c/askarrigo/

askarrigo

3. Facebook è ancora il principale referral per i siti web

Tra i social utilizzati per promuovere i propri contenuti, Facebook detiene ancora lo scettro come canale sociale che fa registrare il maggior numero di accessi ai siti web lo diciamo a partire dai dati condivisi in una infografica realizzata dal Convegno GT che elegge Facebook come miglior canale social incanalatore di traffico, sia dalla nostra personale esperienza che nell’arco di un anno la miglior fonte di traffico resta Facebook.

torta

istogramma

4. Non fare affidamento esclusivo sui social

L’utilizzo dei social potrebbe essere assimilato ad una storia d’amore quando appena iniziata è fatta di tante promesse del tipo “ti amerò per sempre” e poi di punto in bianco qualcosa cambia e tutto viene sconvolto. La storia d’amore social esemplare che ha segnato un cambio di rotta inaspettato e negativo nel 2013 è stata quella di Facebook con i marketer che dopo anni di tranquillità e successi, dopo i recenti aggiornamenti algoritmici ha segnato un inaspettato stravolgimento della visibilità dei post creando panico e preoccupazione tra i marketer non più certi della visualizzazione dei contenuti postati.

Strategicamente però è possibile cercare di contrastare il fenomeno, come abbiamo imparato a fare noi, con azioni mirate al miglioramento della visibilità dei post che partono da un’analisi approfondita dei dati delle pagine provenienti dagli insights per conoscere meglio l’audience e corrispondere il giusto contenuto nel momento giusto. O nel caso peggiore cercare delle alternative 😉

facebook calo visibilita

5. Il blog resta la maggior fonte di contatti

I social sono il pilastro dell’online marketing ma ancora una volta resta ben salda la posizione del blog. Contenuti di qualità che mostrano la propria expertise al lettore, pubblicati con costanza e che favoriscano la conversazione per mezzo di commenti sono un’arma vincente per affermare la propria presenza online come azienda. Il lavoro dedicato a questo genere di attività è molto e ruba parecchio tempo al lavoro ma di positivo c’è che sono tanti anche i ritorni che si hanno nel lungo periodo.
Nel 2013 di Web in fermento possiamo stimare che una buona parte dei contatti sono stati generati dall’attività svolta con il nostro blog.

blog efficace

Queste sono le lezioncine che il 2013 ci ha dato e ovviamente ne abbiamo fatto tesoro per iniziare con ancora più grinta il 2014! Voi cosa avete imparato dall’anno trascorso? Confrontiamoci! 🙂

Front-end Developer e Designer. Si occupa dello sviluppo di siti web, dalla radice all'interfaccia, e nella realizzazione di contenuti che siano più efficaci per comunicare in rete: infografiche, grafiche specifiche per i Social, User Interface per siti e landing page.

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4 risposte a “5 lezioni sul web marketing imparate nel 2013”

  1. Giacomo Freddi ha detto:

    Ottimo articolo, devo approfondire soprattutto i primi due punti, che sembra abbiano delle grandi potenzialità. Inoltre sono super d’accordo con l’ultimo punto: ogni azienda o fornitore di prodotti/servizi dovrebbe condividere la propria esperienza con il blog. Così facendo il prospetto potrebbe avere molta più fiducia e diventare un possibile lead

    • Grazie per il tuo contributo Giacomo.

      Hangout e infografiche sono due strumenti eccezionali per fare content dunque sono da tener ben presente in ogni strategia, per quel che riguarda il blog la difficoltà maggiore, che credo faccia allontanare molte aziende dall’utilizzarlo, è il tempo e le risorse per scrivere i post. Avere un blog (fatto bene) è un’attività complessa ma dedicarsi produce davvero ottimi risultati (a lungo termine voglio sottolinearlo), più trust più lead 😉

      • Giacomo Freddi ha detto:

        E’ vero Maria, la fiducia del visitatore si ottiene fornendo contenuti di alta qualità, e per farlo bisogna impiegare numerose risorse, soprattutto in termini di tempo. Tuttavia secondo me ogni azienda potrebbe prendere la strada dell’outsourcing e delegare questo lavoro a professionisti del settore. Dopotutto i costi legati ad un lavoro di inbound marketing sarebbero un investimento minimo, se paragonati a quelli della classica “pubblicità per interruzione” (ed i risultati in termini di leads che questa può portare), non trovi?

        • La penso come te, se non si ha tempo da spendere per un lavoro fatto in modo adeguato meglio “delegare” il lavoro a professionisti (ma quelli veri) che conoscano bene il web e che sappiano analizzare il settore di riferimento per capire meglio come muoversi. Alternative mediocri non ce ne sono, o ci sei e lo fai bene o meglio non esserci 🙂

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