I 5 elementi che non devono mai mancare in un calendario editoriale per un blog
Avviare un progetto editoriale da zero non è mai semplice. Di solito i primi tempi, dopo l’apertura di un blog, saranno utili principalmente a capire quanto le tematiche trattate vengano assorbite dal pubblico in ascolto. I primi mesi serviranno anche a studiare i topic trasversali che dovranno esser inseriti in calendario per riuscire ad intercettare specifiche richieste degli utenti, fare una importante attività di ottimizzazione SEO e puntare molto sui contenuti premium, ossia quei formati che, per complessità del contenuto, potrebbero attirare maggiormente l’attenzione dei lettori.
C’è da dire, però, che ad un buon inizio solitamente corrisponde una buonissima pianificazione. L’idea iniziale, infatti, potrebbe sembrare quella di voler partire “ad ogni costo” ed iniziare con dei contenuti volti solo a “riempire” il blog di contenuto. Una scelta di questo tipo potrebbe già rivelarsi un errore in quanto, son proprio i primi contenuti quelli che contribuiranno a costruire nell’utente un’ottima prima impressione.
Il piano editoriale è una terminologia che si sente nominare continuamente e, di solito, la sua esistenza è già sinonimo di qualità nel processo di pubblicazione di articoli per un blog, ed ha i suoi vantaggi (approfondisci nel post).
Sappiamo che il piano editoriale è un documento condiviso, solitamente in formato tabellare, che permette di contenere, ognuna nel suo posto, tutte le informazioni che riguarderanno la redazione di un intero programma di pubblicazione di un blog. Proprio seguendo una specie di organizzazione che somiglia a quella di una testata giornalistica, il piano editoriale aiuta a fare ordine e concentrare, in un unico ambiente, tutto quanto serve al corretto svolgimento dei lavori.
Ma come deve esser strutturato un documento che contiene il piano editoriale?
Ovviamente è cruciale individuare gli elementi che concorrono a renderlo funzionale ed efficace e che impediscano errori o dimenticanze. In particolare ne ho individuati cinque, senza i quali un piano editoriale potrebbe mostrare buchi. Vediamoli.
Indice dei contenuti
1. Date precise e ben schedulate
Uno degli elementi principali che permette ad un blog di funzionare è il timing di pubblicazione. Se un blog viene aggiornato secondo la regola del “quando ci si ricorda” difficilmente comunicherà l’aspetto di un qualcosa di professionale e strutturato. Dunque quando si inizia a redarre il documento editoriale è importante predisporre i campi “Data di consegna” e “Data di pubblicazione”.
Inserire questi elementi consentirà ai blogger di pianificare per tempo la redazione del contenuto. Evitando dimenticanze, si permetterà agli editori di formattare e pianificare il lancio online, oltre a garantire, come step finale, una omogeneità di pubblicazione dei contenuti.
2. Tipologie di post in evidenza e ben miscelati
Altro elemento di rilevante importanza, che deve esser incluso nel calendario, è lo stampo che si dovrà dare ad un post, o meglio indicare come esso dovrà esser redatto. Di solito quando si vuol creare un piano editoriale non troppo monotono, è essenziale cercare di mixare, secondo un giusto equilibrio, tipi di post come tutorial, interviste, commerciale, curiosità ecc..
Questa linea guida va esplicitamente inserita in ogni singola riga riguardante il post, a partire da questa si renderà più semplice il lavoro del blogger che potrà in tal modo calibrare il contenuto e spingere anche una specifica sua strutturazione dei sottotitoli fatta di “Come fare per…”, “Ecco come..” ecc..
3. Evidenza degli autori (per piani editorali condivisi)
Può sembrare una banalità, ma è fondamentale ricordarsi di indicare esplicitamente chi dovrà realizzare un contenuto, nome e cognome. Di solito l’accordo è già noto, nel senso che il blogger sa che dovrà, ad esempio, scrivere quattro articoli al mese, ma non conosce titoli e tematiche.
Dunque quando si lavora su piani editoriali condivisi, il calendario dovrà contenere la dicitura “Nome Autore” in corrispondenza del relativo post. Un vantaggio sia per il blogger che in questo modo già può studiare per redarre un contenuto in modo preciso, sia per ottenere un documento chiaro e non contestabile qualora dovessero verificarsi problemi, del tipo dimenticanze o ritardi.
4. Keyword ed elementi SEO da presidiare
Ovviamente la redazione di un blog, come detto in premessa, deve contemplare gli aspetti legati al traffico e all’incremento di popolarità. Questo processo può esser semplificato se, in fase di redazione del piano editoriale, si includono all’interno le keyword che dovranno esser spinte all’interno del testo per favorirne il posizionamento.
In questo caso buona pratica, se si vuole fare un lavoro ad hoc, è indicare anche elementi oggetto delle intestazioni dei paragrafi e sotto paragrafi molto utili per presidiare le chiavi long tail.
5. Target persona e punti di conversione qualora ce ne fossero
Se il contenuto di un post non è prettamente divulgativo-informativo è utile anche strutturare il contenuto per renderlo molto specifico per il target di riferimento. Un elemento che completa un buon piano editoriale è l’inserimento dell’indicazione del pubblico destinatario del messaggio, il target persona.
In fase di consultazione del piano editoriale da parte del blogger, sapere a chi si dovrà rivolgere il post (anche se definito in maniera macro nelle regole di audit pre-apertura del blog) permetterà di calibrare il messaggio e renderlo più leggero o più serioso, in base al tono di voce scelto.
Sempre nella stessa colonna del documento, se ce ne sono, si possono inserire elementi che invitano l’utente a proseguire con la navigazione. Questi elementi possono esser a esempio l’inserimento di un abbonamento alla newsletter, il rimando all’acquisto di un prodotto o una semplice richiesta di contatto o contenuti scaricabili.
Ottimo articolo!
Ho intenzione di avviare un mio progetto/blog, questo articolo è oro colato!
Buon lavoro
Grazie Nicola! 😉
Spero possa darti una buona guida per la fase preliminare di stesura!
Buon lavoro a te!